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venerdì, Aprile 19, 2024

Il ruolo e lo scopo di un giornale pericoloso. Omaggio a Domenico

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Domenico Di Meglio, da diversi Sussurri e Grida

Questo quotidiano locale che più locale non si può, è nato – primo esempio del suo genere in Italia – per portare in primo piano le notizie ed essere una palestra in cui ogni persona portatore di idee, progetti, speranze, proteste, rabbia, potesse trovare uno spazio per esprimerle, per attuare nel nostro piccolo il diritto costituzionale sancito dall’art. 21 della Costituzione che, senza i mezzi per trasportarlo, rimane una belle enunciazione e nulla più.
In quasi 18 anni di impegno quotidiano, abbiamo sempre tenuto fede all’impegno che ci siamo assunti con noi stessi ed i lettori, cercando sempre d’essere onesti, obiettivi e di rispettare la verità.
I tempi stretti e vorticosi imposti da un giornale quotidiano ad una pattuglia striminzita di giornalisti, provocano anche inevitabili errori di valutazione, di approfondimento, di verifica… ma siamo sempre pronti a riconoscere i nostri errori e a fare ammenda, perché in tutto quel che facciamo non c’è malafede. L’errore può sempre scappare, ma sempre in buonafede.
E il fatto che questa formula sia apprezzata dai lettori, compresi quelli con la puzza sotto al naso che a parola disprezzano questo giornale salvo a chiederne appoggio e aiuto gratuito quando ne hanno bisogno, è dimostrato da un dato semplicissimo: statisticamente vale numericamente tre volte il Corriere della Sera!
Sono consapevole che le mie idee, specie in questo spazio, possono non essere condivise, irritare, provocare moti di stizza, ma non vedo perché, dopo aver consentito a tutti di esprimere le proprie, assumendomi anche delle responsabilità penali, dovrei trattenermi dal dire la mia, rammaricandomi che in Italia esistano leggi che limitano la libertà di pensiero e che il mondo giornalistico sia tanto vigliacco e servile da non denunciarlo.

La premessa, pur doverosa per circoscrivere il campo di gioco, c’entra poco con il discorso che voglio fare e che è diretto ai manovratori del potere (politico, amministrativo, economico, sociale, religioso, culturale ecc.) sulla nostra isola: il ruolo e lo scopo di un giornale locale come questo in una realtà economicamente matura come quella della nostra isola.
Ho una vasta raccolta di giornali provinciali italiani ed è a disposizione di quanti vorrebbero compulsarli. Ebbene sono pieni zeppi di cronache, raramente si possono leggere articoli di fondo o proposte, raramente questi giornali diventano protagonisti della città della loro città o provincia.
Noi possiamo essere accusati di tutto, ma non che ci manca la passione civile e l’impegno per cercare di migliorare le condizioni del paese e dei suoi cittadini.
Penso che i potentati locali (di qualsiasi genere e dimensione) ci considerino dei loro personali avversari, dei nemici da ignorare e, forse, da distruggere, anche se non hanno il coraggio civile e umano di dircelo in faccia. E sbagliano di grosso!
Io e gli amici che confezioniamo tutti i giorni questo Giornale non ci sentiamo nemici o avversari di nessuno. Cerchiamo di fare al meglio, secondo le nostre modeste possibilità e conoscenze, il nostro lavoro giornalistico e di essere cittadini responsabili.
Quello che viene giudicato e valutato erroneamente come POLEMICA, altro non è che il disinteressato CONTRIBUTO alla soluzione dei problemi, la SOLLECITAZIONE a risolverli, l’INCITAMENTO a farlo nell’interesse di tutti.
Diamo una collaborazione costruttiva, non facciamo polemiche sterili, così come dovrebbe essere in una Democrazia compiuta (come negli USA) e non solo abbozzata come da noi.
Se i sindaci, gli imprenditori, la generalità dei cittadini facessero tesoro (e lo scrivo con la consapevolezza morale d’essere nel giusto) delle elaborazioni prodotte su questo e in questo quotidiano, senza sentirsi aggrediti per secondi e reconditi fini, che non esistono, e lo dimostriamo ogni giorno, certamente riuscirebbero a dare all’Isola un asset più moderno e risposte più azzeccate, che è quello che vogliamo, aspiriamo e che cerchiamo di fare capire…

Siamo nati, siamo cresciuti e saremo sempre un Giornale Pericoloso
Siamo nati, siamo cresciuti e saremo sempre un Giornale Pericoloso, nel senso letterario ed etico della frase.
SI’, Pericoloso per tutti quelli che abusano del loro potere sociale, economico e politico; per tutti quelli che pensano di umiliare il prossimo e di limitarne gli spazi di libertà.
SI’, Pericoloso per i politici che non rispettano le regole e la legalità, diffondendo clientelismo e disaffezione.
SI’, Pericoloso per tutti quei cittadini che operano contro l’isola in tutti i modi possibili e verificabili; per chi abusa del territorio e per chi glielo permette.
SI’, Pericoloso per tutti quelli che antepongono i loro interessi a qualsiasi progetto di sviluppo turistico che è e rimane la nostra industria principale, da difendere con i denti e con le unghie rispetto non solo alla concorrenza spietata di altre località, ma principalmente contro i tanti cretini che affollano le istituzioni preposte al turismo e alla cultura turistica e contro i tanti ischitani che hanno perso la cognizione della realtà socio economica della nostra comunità.
Non siamo pericolosi per i cittadini onesti, impegnati, laboriosi, rispettosi delle regole, delle leggi e degli altri, per tutti quegli ischitani che si impegnano per lo sviluppo del turismo e del paese, per gli ultimi, quelli che soffrono che sanno che qui da noi trovano comprensione, aiuto, e quel rispetto che altrove viene negato.

Non siamo schierati, ma non siamo neutrali sui problemi.
Non siamo neutrali, non lo siamo mai stati, nella battaglia contro l’abusivismo e la camorra che genera, contro la droga, l’emarginazione, il disagio sociale, l’arroganza di chi detiene il potere politico ed economico e di chi, mettendosi la coppola o un berretto qualsiasi in testa, si sente un generale, non capendo che una coppola o un berretto, non potranno mai trasformare un quaquaraquà in un uomo. Per queste battaglie, siamo talmente schierati da trovarci sempre in prima fila per cercare, diffondere e promuovere quel necessario cambiamento dei singoli e della collettività, attraverso l’acquisizione della coscienza nei propri diritti e nei propri doveri, che nessuno ha il diritto di comprimere.

Non ci schieriamo né con gli uni, né con gli altri
Non ci schieriamo né con gli uni, né con gli altri, per due motivi semplici, ma fondamentali.
Il primo, è che né gli uni né gli altri meritano il nostro rispetto, la nostra stima, la nostra adesione. Gli uni e gli altri sono portatori ed espressione di una società a-democratica, profondamente ingiusta, decisamente canaglia.
Con chi ci dovremmo schierare? Con la destra incapace e caciarona, o con la sinistra inaffidabile ed ipocrita?
Restando nel nostro piccolo, rileviamo che la classe dirigente degli uni è uguale all’altra. Entrambe sono colluse con la mafia del cemento abusivo, entrambe fanno del clientelismo il supporto al proprio consenso, entrambe sono prive di una sana progettualità, ed entrambe sono solo capaci di produrre sprechi e dispensare ingiustizie. Schierarsi con gli uni o con gli altri, significherebbe essere simili a loro e diventare corresponsabili dei danni che producono all’isola ed alla comunità degli isolani. Non siamo schierati e non lo saremo. Abbiamo dato e a volte continuiamo a dare fiducia, fino a prova contraria, a chi può rappresentare il MALE MINORE, ma non ci sposiamo né conviviamo con nessuno, perché il “male minore”, come la donna o l’uomo nella coppia, può non essere come appariva.

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