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venerdì, Aprile 19, 2024

Il PM Morra interdice aule, bagni e palestra della Ibsen

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Ida Trofa | Un mirato esposto, una segnalazione ormai datata prende, ora, pieghe inattese o forse tanto attese e invocate in termini di sicurezza e rischio per la pubblica e privata incolumità, per i piccoli allievi dell’Istituto Ibsen.

Rischio idrogeologico, scarichi e pozzi di acque termali e non a minacciare la stabilità del fronte collinare che sovrasta l’Istituto di Casamicciola Terme. Cantieri interminabili e assenza dei limiti di sicurezza minacciano la tranquillità scolastica. Una nuova tegola si abbatte sull’istituto casamicciolese alle prese con le richieste di messa in sicurezza e di controllo della collina, cosiddetta dell’Hotel Suisse, sulla Piccola Sentinella. Una tegola di protezione ad evitare un mare di terra e fango, l’ennesima tragedia del disinteresse istituzionale e politico dopo le richieste e il grido d’allarme della scuola. Un fronte ritenuto instabile e pericolosissimo, inadeguato a garantire l’incolumità dell’utenza scolastica, con la necessità di interventi mirati di messa in sicurezza.

La magistratura ha, così, richiesto ed ottenuto l’ interdizione dell’intera ala ovest con ulteriori e gravi ripercussioni sulla didattica. Inizio d’anno tribolato per la scuola casamicciolese alle prese con lavori interminabili e sempre forieri di nuove problematiche nei vari plessi, ora colpita tra capo e collo da un provvedimento forte del PM Maria Laura Lalia Morra, partito da lontano e frutto di meticolose indagini.

Il Pubblico Ministero, in relazione ad una inchiesta mirata, ha disposto, ieri, appositi sopralluoghi e la chiusura della palestra grande, dei bagni e di un’aula sul retro dello stabile. In tutti i casi le autorità hanno addotto motivazioni legate alla sicurezza dell’utenza delle strutture.

Si tratta di spazi posti fino a sette metri dal fronte collinare ritenuto a rischio frana e particolarmente esposto a possibili fenomeni franosi e ipotetici smottamenti.

Per la palestra, l’assenza degli standard di sicurezza, era stata determinata da una segnalazione, tra l’altro inviata dall’ex dirigente Lucia Mattera Frallicciardi, che aveva più volte segnalato la presenza di scarichi e pozzi artesiani sul versante nonché la presenza di una grossa condotta che dalla collina scaricava, appunto, nelle pertinenze dell’istituto copiosi getti d’acqua ad alta pressione.

A stabilire la fondatezza dei possibili rischi e dei timori palesati nell’esposto – denuncia alla Magistratura gli uomini dei Vigili del Fuoco della Stazione di Ischia in un sopralluogo congiunto con l’UTC diretto dall’Architetto Enzo D’Andrea e il comando Vigili Urbani del Comandante Giovanni Mattera ed il responsabile della sicurezza dell’Istituto stesso.

Nel corso dell’ispezione, che ha portato alla interdizione di una aula, dei bagni, dei laboratori scientifici e dello spazio palestra con le varie pertinenze, è stata rilevata l’assenza dei necessari parametri di sicurezza ed il mancato rispetto della normativa in materia. Per l’ala, sede della palestra e dei bagni, il problema si presenta articolato e di lunga risoluzione. Per la riapertura degli spazi è stato richiesta la messa in sicurezza del versante.

Spazi sottratti alla fruizione di uno stabile alle prese con la eterna “frauca di San Pietro” e con le gravi ripercussioni sul normale andamento della didattica senza però mai pensare alla questione sicurezza e rischio idrogeologico.

Attualmente, dopo l’interdizione della Procura, tecnici ed addetti ai lavori, incaricati dall’ente locale, hanno effettuato saggi e verifiche tecnico-statiche, volte a stabilire i provvedimenti e le opere da porre in essere per il recupero e l’adeguamento delle strutture in oggetto.

Per il comune, però, non ci sarebbero rischi o problematiche di sorta. Già in passato nel merito delle richieste Frallicciardi, il sindaco Giovan Battista Castagna aveva inviato l’allora capo UTC Gaetano Grasso che aveva rilevato l’assenza di rischi ed anche di condotte di scarico che ora, invece, paiono una minaccia fondata. Una misura di prevenzione doverosa dopo anni di attese e di stallo in cui la scuola è stata lasciata sola. Una precauzione in caso di pioggia e non solo.

Ora non resta che attendere le relative determinazioni, lo stanziamento dei fondi necessari e l’assegnazione dei lavori: non resta, dunque, che attendere e sperare che il tutto non venga rimandato, nel disinteresse generale, alle calende greche. Quel che fa specie in tutta questa vicenda è che nessuno protesta, nessuno pretende rispetto ed attenzione per una delle realtà scolastiche tra le più importanti dell’isola. Non dimentichiamo che lì sotto, sotto a quel costone, c’è anche l’Istituto Mattei con centinai di studenti. Sono anni che si segnalano e si denunciano anomalie su quel fronte, perché nessuno ha mai parlato di queste realtà così dannose e gravi che tanto nocumento stanno provocando non solo ai discenti, ma anche al territorio?

Perchè nessuno ha verificato prima i problemi di scarichi e passaggi di condotte varie sul fronte della collina?

Forse nessuno protesta perché, come al solito, tanto, paga pantalone.

UN CASO VENUTO DA LONTANO

Già nel 2009, in occasione della disastrosa alluvione, la preside Frallicciardi dell’istituto comprensivo Ibsen aveva preteso una comunicazione ufficiale del comune e l’assicurazione che dietro la scuola media fossero stati fatti i dovuti sopralluoghi per poter riprendere la scuola in sicurezza.

IL CASO SUISSE

Quel versante resiste, certo, tra alti e bassi da oltre 40anni. Anni in cui l’urbanizzazione e la mano dell’uomo ha messo in atto di tutto. Anni in cui strani fenomeni di allagamento e presenza di acqua si sono registrati al piano terra del Mattei e molte terrazze ai piedi della collina della Piccola Sentinella hanno messo paura, seppur persesi in un mare di omertà.

L’Hotel Suisse ha chiesto l’immissione, attraverso la scuola Ibsen ed il Mattei, sulla strada Via Principessa Margherita. Due sentenze del Tribunale a sfavore su altrettanti procedimenti, sull’ipotesi di attraversamento di condotte e scarichi nelle pertinenze della scuola, stabilivano come si dovesse trovare altra strada per incanalare le acque, poi l’improvvisa apparizione di un tubo dietro la scuola, sulla cui natura nessuno ha mai certificato niente. Un tubo dietro la Ibsen, un tubo in pressione che getta acqua nel terreno!

Agli atti esiste una nota Frallicciardi con richiesta (faxata) di sopralluogo affinché detto tubo venga rimosso perché abusivo.

Grasso, incaricato dal sindaco Castagna del sopralluogo in questione, minimizzo la cosa : si tratta di un tubo così dicevano; un tubo che sta sulla vasca di canottaggio, davanti al piede del confine con il Suisse e da sopra scende giù e poi va nella scuola davanti all’aula Mennella. Un pericolo anche per il Mattei.

Tubature predisposte per incanalare l’acqua a via Principessa Margherita o cosa?

Fatto sta che il PM Morra vuole fare chiarezza e per ora chiude una aula dell’istituto e nel mentre ordina al Comandante Mattera di indagare ancora e di agire con la massima sollecitudine.

Danni incalcolabili per gli allievi rimasti senza spazi.

Tra le ipotesi filtrate in queste ore c’è lo spostamento dell’asilo per reperire parte degli spazi necessari alla didattica delle medie.

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