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venerdì, Aprile 19, 2024

Il mare di Ischia sempre più protagonista

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Non vi è modo migliore per apprendere le cose che immergersi nelle situazioni e toccarle con mano. Un modo di dire che è sempre stato molto usato e che alla Stanford University hanno preso davvero sul serio. Grazie alle immagini sviluppate su un dispositivo per la Realtà Aumentata, infatti, sono stati creati diversi programmi educativi e immersivi.

Un verbo davvero appropriato per quanto riguarda il progetto sull’acidificazione dei nostri mari che vede Ischia sempre più protagonista. Sì, il nostro mare, portale avveniristico e futuristico che mostra come saranno le condizioni di vita sottomarine tra molti anni, in base all’aumento delle emissioni di CO2 nel mare stesso (e il conseguente mutamento delle forme di vita per sopravvivere a ciò, ndr).

Per creare maggiore consapevolezza sul problema e sulle conseguenze sulla nostra vita e sull’intero ecosistema, la “Virtual Human Interaction”, una sezione laboratoriale della Stanford University, ha realizzato un video nei nostro mari, principalmente tra il Castello Aragonese e la costa, dove ha ripreso sia la conformazione delle rocce dei fondali che il fenomeno delle “bollicine” che emergono dagli stessi e formano quelle particolari colonne fin su alla superficie. Un ambiente sottomarino particolare che ha colpito tutti, dagli addetti ai lavori agli appassionati. In una prima fase, per rendere il lavoro più accessibile e “mobile” è stato creato un video che utilizza la tecnologia della visuale a 360 gradi offerta da Facebook: una particolarità che ha consacrato Ischia come luogo di ricerca, sfera di cristallo per osservare il futuro del mondo. Chiunque abbia un account può vivere l’esperienza immersiva guidati dal narratore.

Ma il lavoro dei ricercatori è andato avanti, creando un supporto più complesso ed eccezionale. Quello della Realtà Aumentata, infatti, è un programma che va oltre la semplice messa su video dell’ambiente. Grazie alla tecnologia della Realtà Aumentata, potrà essere possibile diventare un elemento dell’ambiente sottomarino ischitano e osservare i cambiamenti. Un passo avanti concreto e altamente digitale che porta Ischia come esempio nel mondo.

Sono in realtà davvero molto poche le persone che si sono potute immergere in ambienti con coralli e pesci che potrebbero scomparire a causa del nostro comportamento nettamente “no nature friendly”. E’ da questo punto, cruciale, che sono partiti gli studi della Stanford University per trovare il modo per far vivere questa esperienza a quante più persone possibile, così da aumentarne la consapevolezza e cercare di modificare, in bene, i comportamenti umani.

Il video, che porta l’utente ad immergersi nei nostri meravigliosi fondali, si articola in varie fasi. Nella prima fase all’utente viene proposta una esperienza legata all’acidificazione del mare attraverso il risultato dell’utilizzo del combustibile fossile e di come le particelle di CO2 vengano rilasciate nell’atmosfera e assorbite dalla superficie del mare. La fase successiva porta l’utente ad impersonare o a interagire con forme di vita dell’ecosistema marino e vedere in concreto le modifiche che l’acidificazione ha sugli organismi e il loro ambiente vitale. Esperienze particolari che sono tarate anche sull’età dell’utente stesso e condotte da un team di ricercatori composto anche da Kirsty Kroeker e Fio Michelli. Un progetto sponsorizzato anche dalla Gordon and Betty Moore Foundation.

La ricerca sottomarina, dichiarano dalla Stanford University, mira a far aumentare la consapevolezza del problema facendolo uscire dai “semplici” laboratori.

Ed è proprio per questo e per la particolarità del mare ischitano che il team di ricercatori ha scelto il fondale roccioso nostrano. Gli elementi vulcanici hanno creato un ambiente unico che ben rappresenta la proiezione dell’ecosistema nei prossimi anni.

Una volta indossati i particolari occhiali della Realtà Aumentata ci si immerge nel nostro mare e la voce di un narratore descrive la scena e suggerisce cosa fare.

“Se guardi davanti a te, vedrai un grande pezzo di corallo – spiega il narratore attraverso le grandi casse presenti nel laboratorio poco dopo che la passeggiata nell’oceano virtuale ha inizio – guarda a sinistra. Ora guarda a destra. E ora guarda direttamente al corallo. Cammina in Avanti. Qualcuno ti aiuterà mentre cammini ed entri nel corallo.”

Per i successivi 13 minuti l’utente diventa un corallo rosa che si trova circondato da ricci di mare viola, pesci di grandi dimensioni che nuotano attorno, “scuncilli” che si spostano a poca distanza. Ma la termine della simulazione, che prosegue veloce mostrando come potrebbe essere il mare alla fine del secolo, queste specie dai colori brillanti spariscono e vengono sostituite da alghe verdi e viscide, con banchi di grigie sarpe, una specie che sopravvivrebbe nell’acidità. Potrebbe anche scomparire il corallo che si impersona, facendo sparire l’utente.

“Se l’acidificazione continua, ecosistemi come questo spariranno, non vi sarà diversità biologica, il mare sarà popolato da erbe” conclude il narratore.

Grazie alle potenzialità della Realtà Aumentata, che è entrata ormai in ogni casa, sono in corso trattative tra la Stanford University e organizzazioni come La Microsoft e Google, per poter portare nelle scuole e in ogni casa queste simulazioni educative e cercare di educare ad un maggiore rispetto dell’ambiente per la salvaguardia del nostro futuro.

Ischia diventa una sfera di cristallo attraverso cui poter vedere il futuro del mondo. Una sfera di cristallo che, grazie alla tecnologia, giunge in ogni angolo del nostro pianeta, facendo conoscer Ischia ovunque.

Usare la tecnologia per diffondere maggiori informazioni, anche attraverso le esperienze dirette, siano esse positive o negative. E’ questa la chiave di volta per prenderci cura del piante. E il tutto passa per l’isola d’Ischia ed il suo mare.

A noi tocca, davvero, il compito di prendercene sempre più cura.

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