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sabato, Aprile 20, 2024

Il governo Conte non prorogherà lo Stato di Emergenza di Ischia

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Il governo Conte non prorogherà lo Stato di Emergenza. E’ questo l’orientamento ufficiale del governo già diramato negli ambienti politici e della Protezione Civile, nessuno ha cuore le sorti della popolazione. Errori su errori con i sindaci impegnati solo a pararsi il proprio deretano con l’unico interesse di far soldi e coprire le “somme urgenze” dubbie per le quali sono state realizzate le famose “carte false. Somme urgenze bloccate dall’emergenza di Grimaldi che ha chiarito, sin dal primo giorno, che non pagherà sperperi abusi e che, invece, il commissario Carlo Schilardi ha assicurato (in camera caritatis e anticipato nelle uscite ufficiali) saranno liquidati per far fronte alle esposizioni dei comuni.

La fine dello Stato di Emergenza rappresenta  una iattura per la popolazione e per gli sfollati che ora dovranno attendere che qualcuno si renda conto dell’errore marchiano.

Dovranno attendere che qualcuno si accorga che nel decreto Genova e la legge per la “non ricostruzione di Ischia” non si parla né di Cas, né di alloggiati, ma di Cessazione e di un’ipotetica assistenza alla popolazione con ipotetici fondi. Il che vuol dire che Schilardi potrebbe anche assisterci donandoci una “busta di latte” per la sopravvivenza quotidiana. Questa è una porcata. L’ennesimo scacco alla popolazione e, come al solito, nessuno ha mosso un dito.

Le contraddizioni di Schilardi e le omesse verità
La richiesta ulteriore di proroga dello stato di emergenza ai sensi dell’articolo 24, comma 3, del D. Lgs. 2 gennaio 2018, n. 1 è una vera e propria necessità. Anche Ischia merita di essere trattata come tutto il resto d’Italia. Anche Ischia merita che la nuova norma sulla protezione civile venga attuata. Non possiamo aspettare di rimanere paralizzati, per poi, ottenere tardivamente una norma.

Lo ricordiamo, il Centro Italia, prima di ottenere la proroga dello stato di emergenza è rimasta in gestione ordinaria per 18 mesi senza CAS e contributi con i comuni costretti addirittura a licenziare il personale assunto perché impossibilitato a pagarlo. Eppure assistiamo all’ennesimo conflitto politico che gioca e mente strumentalizzando la vita delle persone.

L’ex Prefetto Schilardi non dice il vero, si contraddice e, a tratti, ci dispiace dirlo, lascia emergere tutto il suo livore, l’astio e la mal sopportazione nei riguardi dell’altro commissario, il delegato della protezione Civile per lo Stato di Emergenza, Giuseppe Grimaldi. Così sarà la popolazione a subire le conseguenze nefaste dei loro umori e delle antipatie.   

Emergenza e ricostruzione a che punto siamo Prefetto?
“Mi sono buttato a pesce in questo settore con ’Ing. Sergio Sabato che dirige la sezione della ricostruzione (e muove le file dell’anti “emergenza”, ndr) abbiamo cercato di passare dalla fase dell’emergenza a quella della ricostruzione. Concetto difficile. Dopo un terremoto c’è una fase più o meno lunga che è considerata la fase emergenziale. Questa fase emergenziale deve, assolutamente, in genere non parlo di Ischia, (ma si impone a Roma perché sia proprio Ischia a fare da cavia, ndr) ma parlo in generale, concludersi perché si passi alla fase ricostruttiva. Se la fase emergenziale dura allungo, più dura la fase emergenziale più è difficile cominciare, ovvero, non è proprio possibile passare alla ricostruzione. Dobbiamo passare dalla fase dell’emergenza alla ricostruzione. Un concetto difficile. Più dura la fase emergenziale e più difficile che si cominci la fase della ricostruzione ed io ho visto che la fase della emergenza, anche con sacrifici importanti di cui i sindaci mi hanno parlato, di anticipazione di fondi è stata affrontata. I soldi dello Stato ci sono, l’errore peggiore sarebbe quello di non spenderli. La fase dell’emergenza con i lavori sul territorio bene o male. Mi sono reso conto che la fase emergenziale, quella dei lavori urgenti per mettere in sicurezza per evitare crolli è stata più o meno sviluppata. Nel senso che sono state attentamente individuate le cose da fare e queste cose sono state, in tutto o in parte fatte, anche con dei sacrifici importanti di cui i sindaci mi hanno parlato cioè con anticipazioni di somme che naturalmente vanno a gravare su una situazione già difficile per i comuni che da anni vivono una carenza di stanziamenti (somme urgenze dubbie bloccate d a Grimladi che Schilardi lascia intendere di voler pagare ndr). I comuni non possono fare altri sacrifici occorre che intervenga il finanziamento statale che c’è. L’emergenza quel che doveva fare l’ha fatto e l’ha fatto anche bene, a questo punto cerchiamo di iniziare a lavorare per ricostruire anche perché i soldi ci sono: al cosa peggiore sarebbe quella di lamentarsi all’italiana dicendo che no ci sono soldi quando i soldi ci siano e avere i soldi e non fare niente”.

Ciò che emergere dunque è chiaro. Stop alla o stato d’emergenza! L’intenzione è di non concedere alcuna Proroga dello Stato di Emergenza. E le migliaia di firme sul “tavolo di Conte stanno diventano un giallo. La richiesta di 4500 persone non sarà tenuta minimamente in considerazione  Ci sarà no ci sarà?
“Questa è una fantasia, è un’invenzione della stampa e di non so chi altro perché non esiste nessun giallo, e non esiste altro. Esiste una legge ben precisa. Purtroppo il problema fondamentale è che tutti parlano molte volte senza nemmeno aver letto le carte, ma manco le norme al decreto legge. Sono 36 articoli che possono essere letti con grande semplicità e nel Decreto Legge c’è scritto tutto. L’emergenza non cessa affatto sia che venga meno un commissario o ne venga un altro, in quanto, la ricostruzione ingloba, articolo 18 anche l’emergenza. E’ un giallo che è stato inventato non so per quale motivo. Sicuramente molto interessante perché in Italia, in televisione ho visto che la cosa che rende di più sono le trasmissioni come “Chi l’ha visto” oppure “Chi è stato l’autore di quel omicidio” con tribunali speciali familiari eccetera quindi anche Ischia ha diritto al suo giallo. Portiamolo avanti».

Il dramma vero, in tutta questa vicenda, è che chiaramente neppure lo stesso Schilardi oltre la sua ferrea volontà di liberarsi di Grimaldi, non ha contezza di ciò che dice. Il Commissario Speciale per la ricostruzione Carlo Schilardi, inevitabilmente, è inciampato nelle sue stesse parole. Prima dice che l’emergenza deve cessare per far avviare la ricostruzione, poi che l’emergenza non cessa perchè la gestirà lui con la legge 130 di Genova. Delle due l’una: se la fa Grimaldi l’emergenza è cattiva, se la fa lui è buona?

Eppure Schilardi ignora o fa finta di non sapere che nella legge c’è scritto “CESSAZIONE dello stato di Emergenza”, quindi fine. E ancora non si parla né di CAS né di Alloggiati né di soldi per sostenerli, ma semplicemente di assistenza: ovvero niente. Niente soldi ma un’ipotetica assistenza che, nei fatti, potrebbe anche lasciar intendere che il dottore di Lecce ci conceda una busta di latte per il fabbisogno alimentare giornaliero. 

Siamo ridotti allo squadrismo. A gente ridotta a giustificare e sponsorizzare il suo lavoro di commissario alla ricostruzione, avviata tardi per colpa di un’emergenza (quella di Grimaldi, ndr) che non finisce mai, impedendo così, la ricostruzione ma che deve diventare “Sua” per decreto.

E’ questo che sostiene Schilardi e nulla più in un lungo reiterarsi di alti e bassi. Per l’ex Prefetto le necessità delle gente sono un giallo di invenzioni mediatiche, con quasi 4500 firme di adesione ad una petizione, che chiedono a gran voce la proroga dello stato di Emergenza che scade il 21 febbraio. Schilardi parafulmini di incapaci, a tratti re ideale di sindaci abituati alle scorciatoie, forse poco consapevole della deriva che la sua presunta ricostruzione già sta causando.

Non vorremmo che la grossa mole del Commissario delegato Grimaldi faccia ombra a qualche Ingegnere del dipartimento di protezione civile riciclato nell’affare della ricostruzione.

Che non siano, speriamo, le antipatie personali e, forse, le pressioni di qualche dipendente del dipartimento, portato a spasso come un cagnolino da sindaci e dirigenti locali, a poter nuocere alla popolazione, a poter suggerire antipatie e inclinazioni al buon Carlo bloccando, così, il prosieguo dello Stato di Emergenza. Uno stato di Emergenza la cui temuta conclusione è stata relegata da Schilardi ad un sordido giallo di paese.

2 COMMENTS

  1. i soldi scarseggiano per forza , se si continua a elargire a gente che non gli compete più oppure a tenere interi nuclei familiari in case fittate da alberghi invece di sistemarli in abitazioni con un risparmio notevole. fra non molto sicuramente la bomba CAS esploderà a Casamicciola.

  2. Ma è vero che stanno pagando il CAS anche a chi non ha avuto la casa danneggiata ma stava in fitto? Vi pare normale?
    E poi non si trovano i soldi per le cose importanti!

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