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venerdì, Marzo 29, 2024

Il decreto conteso e Ischia dimenticata

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Gaetano Di Meglio | Quando il 5 settembre sera abbiamo titolato “Hai chiesto cosa dire?” non avrei pensato di aver centrato il pieno la questione politica circa il decreto Ischia o meglio, il decreto emergenze.
Un “Hai chiesto cosa dire” che ieri è stato il centro delle aperture nazionali de Il Corriere della Sera e de la Repubblica!
Con una facile lettura politica e una riflessione pacata, infatti, avevamo dato il “benvenuto” al presidente del consiglio Giuseppe Conte con la nostra copertina. Una copertina irriverente e che, ancora oggi, trova pienissima aderenza con l’attualità.
Come vi abbiamo ampiamente raccontato in questi giorni, il decreto Ischia, ovvero un’appendice del decreto Emergenze ma che sembra non importare a nessuno, è l’oggetto di una mini crisi politica tra Lega e Cinquestelle proprio per il “cattivo” operare del presidente Conte.
Il suo attivismo e la sua gestione diretta del testo di cui tutta l’Italia dibatte è il centro della questione.
Ecco come lo racconta il Corriere della Sera.
«Raccontano che la sera prima che si votasse il decreto «fantasma» su Genova, MatteoSalvini in una cena a casa sua abbia detto ai commensali: «Ma io perché domani devo andare a votare un decreto di cui non so nulla?».
Sono i prodromi di quella che sarebbe diventata una guerra sotterranea, a base di veline avvelenate, accuse e controaccuse, che hanno finito per concentrarsi poi su una sola persona: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, accusato dai leghisti ma anche da diversi ministri del Movimento5Stelle di aver voluto accelerare il decreto, per potersi presentare alla cerimonia, a un mese dalla tragedia, con qualcosa da esibire.
I malumori nei confronti di Conte erano già emersi. Ieri un’agenzia dell’Agi li ha evidenziati, aggiungendo un elemento: il decreto su Genova Conte se lo sarebbe «fatto da solo» e non sarebbe stato visto neanche dal ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli. Ci sarebbe, dunque, un’irritazione congiunta dei due vicepremier Matteo Salvini e Luigi DiMaio (che non hanno partecipato alla conferenza stampa), contro quello che viene considerato un gesto troppo autonomo, e avventato, da parte del premier».
Le smentite in questo caso, ovviamente, non hanno alcun valore anche perché, l’atto che è stato varato dal consiglio dei Ministri è l’ennesimo decreto salvo intese
Antonio Polito in un commento sempre sul Corriere scrive: «In quella dicitura, «salvo intese», che viene ormai regolarmente acclusa ai provvedimenti di cui si annuncia l’approvazione in Consiglio dei ministri, c’è tutta la difficoltà di una maggioranza che non è mai stata una vera e propria coalizione, e cioè un’alleanza politica con un programma comune, ma la somma di due programmi spesso contrastanti, combinati insieme tramite un «contratto», costretta quindi ogni volta a cercare un’intesa. E quando non la trova, scrive «salvo intese».

Ma c’è un altro interessante appunto che Polito mette in evidenza e che, in maniera interessante deve farci comprendere l’urgenza di compiere la nostra “missione Ischia”. Quella che ieri ho tratteggiato e che, ancora ad oggi, è l’unica sul tavolo: fare pressione su Salvini e chiedere uguaglianza con Genova.
«Salvo intese» è stato pure varato il disegno di legge anticorruzione, di cui i Cinquestelle avevano urgenza per la competizione nei sondaggi con la Lega, ma che Salvini teme possa far nascere un Grande Fratello in grado di «indagare sessanta milioni di italiani». E infatti il testo, che pure risulta approvato il 6 settembre in Consiglio dei ministri, dieci giorni dopo non è ancora arrivato al Parlamento, perché stanno faticosamente riscrivendo i punti controversi. Una lunghissima gestazione ebbe pure il decreto Dignità, ci vollero settimane perché arrivasse finalmente al Quirinale. Sarà un caso, ma Salvini era assente nella riunione del Consiglio dei ministri che lo approvò, così come era assente per il ddl anticorruzione.»
Ora che abbiamo fatto chiarezza su “salvo intese” vogliamo capire che bisogna fare presto e fare “casino” a livello nazionale. Vogliamo bloccare i porti? Vogliamo occupare i comuni? Vogliamo bloccare le scuole. Vogliamo iniziare a dare fastidio e iniziamo a farci rispettare e far sentire la nostra voce?
Vogliamo iniziare a scendere in piazza? A bloccare tutto, a violare la zona rossa, ad attirare l’attenzione di tutta la nazione: ci stanno prendendo in giro con la nostra complicità perché non hanno il problema Ischia. Siamo quelli che non contano nulla. Che non hanno un rigo in prima pagina neanche a pagarli!

SALVINI NON FARCI PRENDERE IN GIRO
Sempre dal Corriere della Sera è riportata una dichiarazione del ministro Salvini che spiega «il commissario straordinario per l’emergenza dovrà essere concordato con gli enti locali: vanno coinvolti i territori e le associazioni». Anche perché, aggiunge, «ci sono un Comune e una Regione e ritengo rispettoso che, a differenza dei governi precedenti, questo governo li coinvolga».
Ecco caro Ministro: il tuo governo ci ha preso in giro. Ha disatteso tutte le richieste che abbiamo avanzato e se ne è fregato, altamente, di comuni, Regioni e Territori! E non c’è nessuna differenza con altri territori, caro Salvini. Tu ci stai ignorando e non ci stai coinvolgendo!

Toh!Riecco Fiammetta Spena
C’è una buona notizia per l’emergenza Genova e, sperando che si avveri prima della conversione in legge del Decreto, anche per Ischia.
Questa volta è Repubblica che ne dà notizia: «Quanto al resto del “decreto Genova”, si racconta che sia Salvini che l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, si siano infastiditi per la mancata collegialità della coppia Conte-Toninelli, e questo anche se dal Carroccio fanno sapere che «chi parla di divisioni cerca di creare malumori che non esistono» (stessa versione arriva da Palazzo Chigi). Tornando comunque al nodo commissario, si sa che l’orientamento generale è di tenere fuori dalla rosa dei papabili figure strettamente politiche. Girano i nomi della prefetta genovese Fiamma Spena, della commissaria per i lavori del terzo valico Iolanda Romano, della capo ufficio emergenze della Protezione civile Titti Postiglione»
Si, avete letto bene, è proprio il mai dimenticato Commissario Prefettizio che può essere annoverato tra i pochi “sindaci” buoni che ha avuto il comune di Ischia e che, in molti, oggi, vorremmo riavere!

 

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