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sabato, Aprile 20, 2024

Ignazio Di Lustro: il colpo a sorpresa di Regine, Iacono, Castagliuolo e Conti?

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Gateano Di Meglio | Bando alle ciancie, andiamo subito al sodo. A Forio regna il caos politico, certezze davvero poche se non gli altrettanto pochi punti fermi messi dal nostro giornale in passato che si stanno puntualmente concretizzando.
Da giorni una girandola di scemità a buon mercato hanno sprecato fogli di carta stampati in rotativi puntualmente smentite. Ma passiamo ai fatti.

Primo punto sul quale fare chiarezza è il posizionamento dei blocchi (se di blocchi si può parlare). Il paese è spaccato in quasi tre parti, probabilmente impossibili da incastrare tra di loro, ma le analogie con la politica nazionale alle prese con la formazione del governo finiscono qui! A Forio non c’è destra né sinistra né centro, ci sono solo i famosi “cazzi propri” da salvaguardare (sempre politicamente parlando, per carità…) Ecco dunque le corazzate ai nastri di partenza che in verità assomigliano più a dei blob, delle melasse gonfie e gommose, invece che a delle invincibili navi da guerra. Ci si perdonerà la similitudine col mitico Slaimer, fantasmino verde di Ghostbusters.

FRANCESCO DEL DEO
Il Papa si sente forte, forse invincibile, ma in realtà non lo è ancora. Deve fare il conto con le tante defezioni: ha perso vari pezzi per strada ma lui le chiama briciole, ritiene quei cavalli sacrificabili e portari di pochi voti, vedremo. Da tempo ha caricato con se pezzi importanti della vecchia politica, come Gaetano Colella e i suoi, e pezzi altrettanto importanti ma dal punto di vista tattico e strategico ma non numerico (leggi Nicola Monti che sarebbe pronto a fare una lista tutta sua in appoggio a Del Deo). Un appesantimento che servirà solo ad appensatire l’elefantiaca macchina di bisognosi e pezzenti che abitano all’ombra del sindaco venuto da Roma.
Ciò che rimane di vari movimenti a lui opposti 5 anni fa, stanno salendo sul carro: il Volo ha sconfessato Vito Iacono e per mano di Impagliazzo Pumpetta stringe accordo col Papa.
Lo stesso Ignazio Castagliuolo, tra i candidati del Volo, per anni e anni tra i più critici oppositori di Deldeo, oggi è il suo portavoce (a gratis, sia chiaro). Insomma c’è una corsa a racimolare quanti più piccoli pezzettini è possibile per rimpinguare le file dell’amministrazione uscente, invece che di cercare grossi accordi e megacoalizioni.
E qui cominciano le note dolenti per il buon Francesco: i fedelissimi della prima ora (Mario Savio, Gianna Galasso, lo stesso Michele Regine) non vedrebbero per nulla di buon occhio grandi operazioni pre elettorali, accordi che – anche se sulla carta magari assicurano vittoria al primo turno – stringono inevitabilmente il proprio campo e alla fine c’è meno spazio per tutti.

FRANCO REGINE E I SUOI
Il baffuto otorino ne sta combinando di tutti i colori. Gli va dato il merito di aver vivacizzato una campagna elettorale altrimenti davvero asfittica. Eppure è solo a causa delle sue continue giravolte se a Forio, sul proscenio politico, regna il caos più assoluto. Pura strategia. Come il più “fresco” Berlusconi che ruba la scena a Salvini facendo la conta con le mani…
Prima stava fermo alla finestra, lasciando intendere un appoggio esterno a Del Deo o quantomeno una non belligeranza. Poi, a seguito degli sgambetti giudiziari del sindaco uscente, ha deciso di scendere in campo in prima persona e sfidarlo nelle urne. Poi ancora, aveva optato per un passo indietro a fare di Gianni Mattera che tuttavia non aveva riscosso grandi entusiasmi. Altro giro, altra bambolina: Franco Regine era finalmente approdato al tavolo delle trattative con l’altro pezzo grosso di opposizione, il gruppo di Nello Di Maio, Franco Monti e Stani Verde. Bacchettone, forte del suo nucleo storico (Mattera, Mariolino Russo e alcuni altri) aveva chiesto al gruppo alleato di stabilire insieme il candidato sindaco, altrimenti sarebbe stato braccio di ferro tra lui e Stani Verde.
Stani, con grande pazienza e lungimiranza, aveva accettato il passo indietro e Franco Regine aveva fatto lo stesso a vantaggio della candidatura a sindaco di Franco Monti. Tutto ok? Nemmeno per sogno! Ecco irrompere sulla scena il senatore De Siano a corto di bandierine su quella che una volta era la sua isola: nell’ormai famoso incontro serale alla Reginella, De Siano avrebbe imposto al gruppo dell’otorino il nome di Maria Orlacchio in Calabrese come candidato sindaco anti-Deldeo…vero/falso?…una boutade o una semplice scusa, un pretesto per rompere col gruppo di Stani e l’analista? Non lo sapremo mai: fatto sta che naturalmente il buon Franco Monti s’è rifiutato di fare un passo indietro per fare spazio ad un esponente proveniente dall’area politica più lontana da lui e per di più benedetta da quel senatore Desiano che u’Luong tiene come nemico giurato da sempre.

ARRIVA LA SORPRESA: Di Lustro
A quel punto Bacchettone è rimasto di nuovo a metà del guado e – notizia dell’ultima ora – è andato a sondare il terreno all’estremo opposto: si è seduto nientemeno che allo stesso tavolo col gruppo di Vito Iacono (l’On. Franco che faccia avrà fatto quando s’è visto tornare davanti il suo delfino dopo tanti anni?) e Franco dei Tubi: ma qui la sintesi è stata impossibile. Si ragione attorno ad un terzo nome di qualità. Un terzo nome “sconosciuto” ma che potrebbe sparagliare i giochi del tavolo foriano perché “fuori dai giochi”.
Ignazio Di Lustro, pensionato foriano che gode della stima di molti foriani avanti con gli anni e che, essendo, appunto, fuori da giochi della politica potrebbe azzerare la paternità di questo o di quello. Certo, Di Lustro scenderebbe in campo con la macchia di essere stato scelto da Antonio Trofa e di essere il candidato di Franco Regine, ma basta poco a mandarla via.
Attorno a questo nome ci sarebbe la quadra, appunto, di Franco Regine, Franco Castagliuolo, Nicola Migliaccio, Enzo Mattera e Antonio Trofa. Una candidatura che andrebbe bene anche a Graziella Orlacchio se riesce a superare la questione dell’affronto personale sul proprio nome.
«Carissimo – questo è l’invito -, domenica 22 aprile 2018 alle ore 11:30 ci vediamo nella sala consiliare del vecchio municipio per un’altra tappa fondamentale di avvicinamento alle elezioni amministrative del 10 giugno 2018. Abbiamo ascoltato le Categorie, tanti Giovani, Donne, Uomini, il mondo dell’associazionismo, le diverse proposte politiche e “cartelli elettorali” che si sono nel tempo formati nel segno di vecchi e superati schemi. Spesso prescindevano dal grande disagio che vive il Paese e dalle tante aspettative e speranze per le quali è necessario, ed abbiamo il dovere di farlo, mettere in campo una proposta politica che dia spazio alle energie migliori del nostro territorio. Lo faremo insieme. Non mancare e … passaparola».

LUCIANO CASTALDI VERSO IL SUO FUTURO
Luciano Castaldi continua la azione silenziosa e raccoglie consensi generosi. Ieri, nel frattempo, la pubblicato la sua “Lettera ad un amico foriano”.
«Mio caro amico – scrive Castaldi – , mio compaesano, ecco, ora ti scrivo, preferendo parlare con te direttamente. A te non serve, e di certo non piace, piuttosto ti annoia, la solita solfa di sapere che nuovamente, ancora una volta e dopo i soliti cinque anni di rito, ci sia un gruppo, più o meno nutrito, più o meno ingrassato da una parte e smagrito dall’altra, di polli che si beccano per spartirsi il lauto, ghiotto, pingue boccone; a tua insaputa, questo lo ignoro, ma non penso, considerato che non sei uno sciocco. E, facendolo, non alzano il collo a guardarsi intorno; l’opinione della cittadinanza, qui a Forio – pur se tutto il mondo è paese -, ha il sapore del relativo e da un bel lasso temporale. Cosa importa a te di tutto questo? Tanto, passata la campagna elettorale e fatta la cernita fra vincitori e perdenti, tu sarai relegato al tuo posto, con il sempre uguale, pesante, giogo di chi è stato gabbato daccapo – come in una sorta di corso e ricorso storico di vichiana memoria – ma che ha sperato, nonostante l’evidenza, di avere un presunto ruolo da protagonista pure se unicamente all’entrata del seggio elettorale per poi perderlo immediatamente all’uscita. Lo snobismo, la puzza sotto al naso, tu li senti in chi hai davanti, li vedi nelle solite facce a te note; li avverti e ne provi disagio, ma tant’è. In fondo non lo sapevi? Non sei e non sarai che un numero nel “panariello” di una tombola, maneggiata dal più furbo e dal più scaltro. Il numero è uscito dal canestro impagliato ormai e l’interesse avido, famelico, vorace, lo ha piazzato con ostinata caparbietà postuma sul cartellone: il dado, per quanto ti riguarda, così è stato tratto; spostati, non servi più, lo spettacolo deve continuare e, meglio, senza di te. Potrai riprendere il tuo sogno irrealizzabile fra altri cinque anni – conclude -, se la vita te ne darà occasione. Ma anche allora rimarrà sempre tale, in un chimerico gioco senza fine.»

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