fbpx
martedì, Aprile 16, 2024

I nove minuti di Marrazzo che umiliano i lavoratori della Caremar

Gli ultimi articoli

La Caremar ordina, Marrazzo esegue. Ci vogliono mesi per convocare una commissione e nove minuti, solo nove minuti, 540 secondi per annullare tutto. Potere del presidente della III commissione, Nicola Marrazzo che, supino alle volontà della compagnia marittima, chiede il rinvio dell’Audizione che aveva come oggetto le problematiche dei lavoratori della Caremar.

Alle 13.18 di ieri in Regione arriva una nota indirizzata agli onorevoli Cascone e Marrazzo da parte della Caremar. Alle 13.27, il buon Marrazzo aveva già scritto al collega del PD, Cascone (responsabile della morte dei nostri trasporti marittimi!) e avevano già annullato tutto. Perché? Perché alla Caremar, la compagnia marittima che chiede concessioni per collegamenti con navi traghetto e li effettua con aliscafi senza che la Regione dica nulla, non andava di parlare dei “problemi dei marittimi”. Sono bastati nove minuti, solo nove.

 

La nota della Caremar delle 18:18: dati privati, non possiamo parlare con i sindacati

Per non dare conto a chi paga il contributo lucroso che incassa, la Caremar invia la “Richiesta di audizione congiunta IV e III Commissione Permanente sulla problematica lavoratori Caremar”. «Facciamo riferimento – scrivono dalla compagnia marittima – alla richiesta in oggetto per far presente quanto segue. In ordine all’argomento della convocazione (problematiche lavoratori Caremar), riteniamo che si intenda discutere di problematiche riguardanti il personale navigante della società e degli accordi sindacali posti in essere a far data dalla privatizzazione della società. Tali accordi sindacali sono stati formalizzati con le principali sigle del settore marittimo (CGIL-CISL-UIL_UGL Mare-Federmar USCLAC-UNCDIM) e a seguito di essi e del nuovo contratto collettivo di lavoro, firmato nel luglio 2015 (contestualmente alla privatizzazione), la scrivente ha gestito i rapporti di lavoro con detto personale. Il sindacato Orsa marittimi, con cui la scrivente non ha mai avuto rapporti e che non è firmataria di alcun contratto di lavoro, né nazionale né aziendale, ha ritenuto di contestare tali accordi. La sigla Autmare – incalzano i dirigenti della Caremar – non risulta che sia una sigla sindacale e ignoriamo quale legittimazione abbia. Pertanto, appare singolare che le sigle sindacali firmatarie a carattere nazionale CGIL, CISL, UIL, Ugl Mare, Federmar, USCLAC-UNCDIM non siano state invitate all’audizione. Premesso che sulla tematica relativa alla gestione del personale navigante, le iniziative della scrivente sono finalizzate a conferire alla stessa carattere di economicità (riportando i costi del personale a quelli del settore), in linea con quanto previsto da] contratto di servizio stipulato con codesta Regione, si precisa che gli aspetti legali della vicenda investono posizioni aziendali aventi carattere di riservatezza e che pertanto non possono essere oggetto di pubblico dibattito, così come non possono esserlo le strategie processuali della scrivente, fermo restando che laddove fosse necessario, su tali argomenti si chiede di essere auditi alla sola presenza degli organi istituzionali regionali.

La nota di Marrazzo, quella delle 13.27, invece, è la seguente: «Egr presidente IV Comm. Regionale. On. Cascone, Egregio Presidente. in ordine alla convocazione dell’Audizione congiunta programmata per mercoledì 21 marzo p. v. alle ore 11,30, considerato che per mero errore risulta omesso l‘invito alle sigle sindacali più rappresentative del comparto, quali ad esempio CGIL, CISL e UIL Trasporti, ti chiedo di verificare l’opportunità di sconvocare tale Audizione e programmare un nuovo incontro nella prossima settimana con tutti i soggetti interessati alla problematica dei lavoratori CAREMAR».

 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos