fbpx
giovedì, Marzo 28, 2024

Giuseppe Taliercio, un figlio di Ischia vittima delle Brigate Rosse

Gli ultimi articoli

Il nome, forse, non farà aprire nessun cassettino della memoria, ma grazie alle parole di Cesare Di Scala, in molti hanno avuto l’opportunità di conoscere, per ampi tratti, la figura di Giuseppe Taliercio, un figlio di Ischia vittima delle Brigate Rosse.

Ecco il post che riportiamo integralmente (e potete anche prendere visione della puntata Rai dedicata) condiviso online da Cesare Di Scala.

“Il prossimo 5 Luglio ricorre il 36° Anniversario della morte di Giuseppe Taliercio. Pochi, dalle nostre parti, conoscono la Storia di quest’Uomo. Pochissimi sanno che è “Figlio di Ischia”.

I suoi genitori, Luigi Taliercio e Clorinda Buono, da Ischia si trasferiscono a Marina di Carrara dove, appena giunti, aprono un’attività commerciale di terracotte e prodotti vari.
Nonostante le ristrettezze economiche e con enormi sacrifici consentono a Giuseppe di studiare e laurearsi in Ingegneria con il massimo dei voti.

Dopo una brillante carriera come manager gli viene conferito l’incarico di Direttore Generale della più importante industria petrolchimica italiana: la Montedison di Mestre.
Incarico che gli costerà la vita per essere stato individuato dalle Brigate Rosse come responsabile delle strategie industriali anti proletarie delle multinazionali “Imperialiste”.

A nulla valse la sua condotta umanitaria e solidaristica per gli operai bisognosi, verso cui manifestava un concreto interessamento con continue visite a casa e provvedendo in proprio alle minute necessità di ognuno.
Come diverse testimonianze confermano.
Ma i brigatisti furono implacabili, previo sequestro e successivo “processo di rito”.
Processo a cui fu sottoposto con inaudite violenze, per estorcergli improbabili confessioni.
La sua condotta fu ferma e dignitosa,come testimoniarono i brigatisti al processo.
Celebre fu l’intervento di Antonio Savasta nel corso del dibattimento, laddove profferì la seguente dichiarazione:
“Vorrei parlare di una cosa che non c’è nei volantini, nei comunicati delle Brigate rosse, negli interrogatori – ha detto ai giudici – cioè del rapporto fra me e l’ ingegner Giuseppe Taliercio. Vorrei parlare dell’ immagine di un uomo forte, dignitoso, coraggioso. Una dignità ed un coraggio che io e altri non abbiamo avuto”. “Alle nostre domande – ha proseguito Savasta senza tradire un filo di emozione – l’ ingegner Taliercio rispondeva con frasi che parlavano d’ amore, parlava di un mondo in evoluzione. Lui era sorretto da una grande fede, io allora non lo capivo. Il suo omicidio è stato un tragico passo”.

Ampia ed esaustiva bibliografia è reperibile sul web per la conoscenza di queste vicende storiche.
Ma bellissima è la puntata del programma Rai “La storia siamo Noi” curata da Giovanni Minoli, interamente dedicata al nostro conterraneo ed alla sua tragica vicenda.

Significativo e commovente anche l’intervento del Presidente Mattarella in occasione del 35° Anniversario dell’omicidio da parte dei terroristi:
“Giuseppe Taliercio era un uomo buono. Direttore del Petrolchimico di Porto Marghera, venne ucciso perchè individuato come un simbolo, attraverso la lente deformata dell’ideologia più ottusa. La sua mitezza e la sua integrità morale scossero anche l’animo dei torturatori, e tuttavia non impedirono le assurde violenze a cui venne sottoposto in quei drammatici giorni di 35 anni fa. Proprio da figure come Taliercio possiamo trarre esempio per rinsaldare i valori della convivenza, della solidarietà, della libertà, in tempi in cui nuove forme di estremismo e di violenza si affacciano minacciose nella nostra società.”

Celebrazioni ricorrenti, intitolazioni di strade,di scuole e di numerosi siti pubblici, in tutta Italia, a Giuseppe Taliercio, stridono col silenzio e l’oblio da parte dell’Isola che ha dato i natali ai suoi genitori.

“Miserabile è il Popolo che non onora i suoi Eroi”

1 COMMENT

  1. Forse Cesare Di Scala dimentica che io e Lello Pilato sollecitammo in più occasioni l’ex ( per fortuna ) sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino a intitolare una strada e/o un plesso sportivo a Giuseppino Taliercio, ma fece sempre orecchie da mercante.
    L”iniziativa non gli procurava vantaggi elettorali e/o personali come per esempio la cittadinanza onoraria a Casari della CPL CONCORDIA.
    Da parte mia non potetti insistere essendo Giuseppino Taliercio un parente stretto di mia madre, Anna Taliercio.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos