A distanza di un anno, nulla è cambiato. Anzi. Il silenzio ischitano è ancora più assordante.
Parliamo dell’anniversario della scomparsa di Giuseppe Taliercio, un personaggio entrato nella storia italiana ma non nostrana.
A riaccendere i fari sull’argomento è Cesare Di Scala.
“Oggi 8 Agosto – scrive Cesare Di Scala – di novant’uno anni fa nasceva Giuseppe Taliercio.
Figlio d’Ischia.
Assassinato, dopo lunga prigionia,dalle Brigate Rosse.
Considerato un eroe per la compostezza e la dignità con cui affrontò il tragico vissuto e che ne valse addirittura il pubblico riconoscimento da parte dei brigatisti rossi.
Commemorato in tutt’Italia.
Tranne ad Ischia.
Questo insignificante post vuole testimoniare un modesto tributo.”
Taliercio meriterebbe, come è giusto che sia, il posto che gli spetta nella storia della nostra isola.
Devo dare atto a Cesare Di Scala che da anni si batte con ammirevole forza e coerenza sul tema.
Giuseppe Taliercio era cugino di primo grado di mia mamma Anna Taliercio e con l’isola d’Ischia aveva un forte legame oltre a svariati parenti.
Quando ho ricoperto il ruolo di vice sindaco tentai in vari momenti di sensibilizzare Giosi Ferrandino a dedicargli qualcosa che facesse restare indelebile il suo nome e cognome e il suo sacrificio,ma mi trovai a fianco solo Lello Pilato.
Da parte mia non potevo forzare perchè mi sentivo imbarazzato dal rapporto di parentela.
Da parte sua Giosi Ferrandino si dimostrò piuttosto sordo all’argomento e questo il suo amico Cesare Di Scala se lo dovrebbe anche ricordare.
Perchè si dimostrò sordo all’argomento?
La risposta è semplice: non lo considerava utile alla sua carriera politica…
Ora tornerò alla carica con Enzo Ferrandino sperando di avere maggiore successo!