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mercoledì, Aprile 24, 2024

Giuseppe Mazzella e il suo rapporto speciale con Charles de Gaulle

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Ci sono personaggi storici che restano indelebili nella memoria di ognuno e i cui insegnamenti condizionano scelte e prospettive. Oggi si parla (come spesso accade) di Charles de Gaulle, ecco una testimonianza particolare e personale del giornalista Giuseppe Mazzella.

“Ho amato il generale Charles de Gaulle ( 1980-1970).Mi considero un suo biografo ( indegno). Ho avuto rapporti epistolari con il figlio Philippe.Mi onorano molto. Fin da quando avevo 21 anni. Quando morì. Gli ho dedicato la mia tesi di laurea in scienze politiche che si trova tra migliaia in Francia nell’ Archivio Storico del Generale. Ho scelto una sua frase per indicare il percorso della mia vita civile. Ed indicarlo ai miei figli:” Mon verre est tres petit mais je bois dans mon verre”. Il mio bicchiere è molto piccolo ma bevo nel mio bicchiere. Mi è sempre parso una metafora enorme della DIGNITA’ UMANA. Superiore a qualsiasi altra dichiarazione solenne sui diritti dell’Uomo o suoi diritti costituzionali italiani. Il “bicchiere” di ognuno di noi – il “popolo minuto” è piccolo – ma se abbiamo dignità dobbiamo bere nel nostro bicchiere e non accettare il calice di champagne dei “parvenu”, il “pezzente salito” al potere ovunque si trovi in economia e politica. De Gaulle è morto a 80 anni. Nel 1970. In Francia. Il suo “bicchiere” può essere discusso ed esaminato. Ma per 80 anni non è venuto meno alla sua concezione della vita. Oggi nel mondo si parla ancora di Lui.Più o meno. Ma la sola cosa che voglio lasciare ai miei figli è questa.”

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