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giovedì, Marzo 28, 2024

Giugno rivoluzionario in diocesi. Don Emmanuel a Forio e Don Pasquale a Fontana?

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Chiesa. La chiesa di Ischia sempre più focolarinizzata

Sarà un giugno rivoluzionario per la diocesi di Ischia. O forse un autunno caldo. Quel che è certo è che Mons. Lagnese ha messo mano alla prima vera e propria rivoluzione della Diocesi di Ischia.
Dopo il repulisti a senso unico e a occhi chiusi dove si è preferito punire due per educare duecento con il caso di Giovanni Trofa e Nello Pascale, l’argomento più interessante che agita preti, perpetue e accoliti vari, è quello relativo agli spostamenti di preti e di parrocchie.
Per salvare Padre Mario, che il prossimo 25 aprile festeggerà i suoi 25 anni di vita sacerdotale Don Carlo Candido deve lasciare la Parrocchia di Ischia Ponte. Un cambio che arriva al momento opportuno e che Lagnese ha colto al volo. Con la necessità di affidare la Parrocchia dello Spirito Santo al convento dei Passionisti (per non “perdere” Mario) il vescovo riesce a soddisfare anche don Emilio che ha chiesto, già da tempo, di lasciare San Ciro. Un giro di vita per due importanti parrocchie del comune di Ischia che avrà una ripercussione più sociale e politica che religiosa.
Qualcuno addirittura ha suggerito di effettuare il cambio prima del voto. Una chiesa supina ai voleri e ai poteri del palazzo è quello che porta acqua fresca a voto condizionato e clientele varie. Qualche altro, invece, è certo: se ne parla dopo San Giovan Giuseppe.
Don Carlo, il prete che agita tanti amori e umori, torna al centro della “giostra” e, questa volta, paga l’amaro e lo scotto di essere vittima di un fuoco amico. Sarebbe stato l’intero sistema focolarino ad aver isolato il buon Carlo che, con dignità e un pizzico di orgoglio, dopo aver rinunciato ad ogni bene materiale ha scelto di continuare a vivere presso l’abitazione della sorella.
Carlo a San Ciro? Ma anche Carlo a Forio? Chi si lamenta, accusa Lagnese di aver assecondato troppo le idee e le strategie del movimento di Chiara Lubich. Altri, invece, rimandano al mittente la possibilità del trasferimento di Don Carlo trincerandosi dietro il blocco dei 9 anni. Infatti l’ex parroco di San Antuono e San Domenico è al Ponte da soli 7 anni.
Ma se la posizione di Carlo, sicuramente il prelato con maggior peso specifico, è tutta da verificare e confermare, quello che preoccupa l’ex parroco di Vitulazio è la questione foriana. Don Pasquale Mattera sarebbe pronto a lasciare la parrocchia di San Sebastiano. Per lui la meta ottimale sarebbe quella della Mercede di Fontana. Una parrocchia calda, ancora sotto lo choc dei fatti che hanno coinvolto Don Giovanni Trofa.
Al posto di Mattera la guerra è a due. DA una parte c’è Cristian Solmonese che sta facendo più di una pressione per lasciare Panza e passare al centro di Forio ma Lagnese deve valutare anche la prossima destinazione di Emmanuel Monte. Il parroco di Fiaiano, infatti, sarebbe in pole position per approdare nel centro di Forio.
Su questi movimenti, gli indizi sono più che fondati. Don Pasquale Mattera avrebbe già preso visione della canonica e ne avrebbe apprezzato anche la fattura (chissà se la jacuzzi ci sta ancora!). Un cambio che Pasquale Mattera studia da tempo. Non è passata inosservata, la decisione di non abitare più presso la canonica di San Sebastiano e di optare per un’abitazione in fitto a Panza con altri giovani.
E questo cambio, Mattera a Fontana e Monte a Forio, aprirebbe le porte della chiesa focolarinissima di Fiaiano a Gianfranco Del Neso (che, per la cronaca, è ai ferri corti con Gioacchino Castaldi).
Tutta farina focolarina? In questa rivoluzione clericale lo zampino di Don Agostino Iovene si legge in maniera chiarissima. Al vicario, sempre secondo le migliori malelingua della Diocesi, non piacciono troppo le ingerenze dell’attuale segretario del vescovo, Don Emmanuel. E un periodo in trincea (la situazione foriana è davvero esplosiva!) è una buona occasione per tenerlo lontano ad Ischia Ponte. Secondo il “Iovine-pensiero”, infatti, Monte è troppo influente e il parroco di San Pietro non sopporta di vivere all’ombra.
Una rigandola di nomi che impressiona e che, serve solo ad incasinare le pedine sullo scacchiere del vescovo di Ischia che, non lo dimentichiamo dovrebbe essere alle prese con le difficoltà che si vivono tra il Cuotto e Panza. Dopo le dimissioni di Mariano Montuori e dopo il periodo sub judice con il vincenziano sembra che all’orizzonte ci sia un nuovo parroco sempre che non si opti per l’accorpamento con la Parrocchia di San Vito. Se Lagnese decide per conservare la parrocchia del Cuotto, però, è il nome di Carlo Mazzella quello che potrebbe ricoprire, quanto prima, la poltrona vacante.
Lo chiariamo per i tifosi. Abbiamo riportato queste notizie perché è giusto che le comunità interessate inizino a prendere coscienza di quello che accade. Non tifiamo nè per uno, né per l’altro. Così come non scriviamo nè a favore di uno né di un altro. Così, giusto per chiarire.

3 COMMENTS

  1. Le vostre sono semplicemente pettegolezzi, sembra di leggere in tono calcistico la compravendita di calciatori. Occupatevi piuttosto dei tanti problemi che attanagliano l’isola.

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