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sabato, Aprile 20, 2024

Giorno della memoria, Casamicciola ricorda l’orrore ma scivola sulla passerella inutile del “terremoto“. Schilardi capo sfilata

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Ida Trofa|Presso la sede dell’istituto Ibsen di Casamicciola nella “Casa della Vela” si è tenuto ieri il primo incontro sulla legalità per una cittadinanza attiva e consapevole. Con la narrazione dei fatti, riflessioni ed attività, dal ricordo della shoah e delle foibe ai fatti di cronaca del nostro tempo e territorio. Mattatore della giornata per volontà dell’amministrazione comunale e scolastica il commissario alla ricostruzione, dott.Carlo Schilardi, assente la Preside Marinella Allocca, accorsi per l’occasione il sindaci Giovan Battista Castagna e Giacomo Pascale il delegato Nunzia Piro, il dirigente del Mattei Antonio Siciliano e persino la soprintendenza di Napoli con un suo portavoce, Paola Bovier. Un misto tra Shoah e Foibe, tra bullismo, terremoto e luoghi comuni.Ma quello di ieri era il giorno dei bambini, il giorno dell’atteso incontro con l’uomo dello Stato, una parola che imparano sui libri di scuola ma di cui stentano a sentire la concretezza.Il primo giorno per la scuola (e speriamo anche i figli di Casamicciola) di contatto con l’uomo della ricostruzione venuto a parlare di orrori, un contatto con il commissario Carlo Schilardi. Lasciamo che resti tale ben consapevoli che non lo è stato completamente perchè il tema doveva essere tutt’altro. La memoria di un periodo buio e crudele per l’umanità.Sono state proprio le domande dei bambini a cui il giorno della memoria e dei bambini era destinato a lasciar emergere talune inclinazioni degli adulti. Casamicciola ricorda l’orrore ma scivola sulla passerella inutile del “terremoto“. Schilardi capo sfilata.

Lasciamo alle considerazioni del lettore le parole dei protagonisti.


Dichiarazione della senatrice Liliana Segre Casamicciola Terme Giorno della Memoria 2019

“ Care signore, cari signori, care ragazze e cari ragazzi, è con piacere e anche commozione che scrivo a voi che vi accingete a commemorare il Giorno della Memoria. Vorrei ricordare una storia che forse non molti conoscono e che riguarda direttamente la vostra area metropolitana. Si tratta di una vicenda fra le più drammatiche e toccanti, la storia di Sergio De Simone, un bambino napoletano di mamma ebrea che fu internato prima ad Auschwitz e poi vicino Amburgo. Insieme ad altri coetanei il suo corpo di bambino fu straziato e soggetto agli esperimenti’ criminali dei medici nazisti, finché non fu ucciso nell’imminenza dell’arrivo degli inglesi. Come forse sapete però per fortuna le cuginette di Sergio, Andra e Tatiana Bucci, poterono ritornare da quell’inferno e ancora oggi agiscono per conservare la memoria e avvertire le coscienze. Care ragazze e cari ragazzi, signore e signori, con il caso di questi bambini ridotti a cavie siamo oltre. Siamo oltre ogni dimensione di efferatezza e criminalità. E non si può neanche parlare di ‘bestialità’, perché nessun animale sarebbe mai capace di quello che solo mente umana è stata in grado di concepire e realizzare Un grande scrittore greco, Sofocle, nella tragedia Antigone ha scritto: “grandi sono le cose terribili al mondo, ma nessuna come l’essere umano”. Ecco, il ‘900 ha confermato che non si tratta di una licenza poetica ma di una realtà. Che dire? E che fare? Solo ricordare, studiare, coltivare la memoria. Mai girare la testa dall’altra parte. Mai restare indifferenti. Primo Levi ci ha ammonito: “è accaduto, può accadere ancora” Un caro saluto a tutti voi e buona “Giornata della Memoria”“ .

Nella Giornata della memoria teniamo presente il monito di Liliana Segre: “Tu voltati, voltati sempre a guardare l’altro”.
Ricordare è un dovere e allora teniamo davvero a mente il monito di chi ha vissuto sulla sua pelle quei momenti vergognosi della nostra storia.

La “memoria” scivola nella forzatura e nell’opportunismo istituzionale

Il 27 gennaio è diventato, dall’istituzione nel 2000 della Giornata della Memoria, una delle date topiche del calendario scolastico. La frenesia del “dover fare”, tuttavia, spesso mette in ombra il “come fare” e genera usi distorti e talvolta abusi o forzature nell’inserimento (non sempre coerente) del discorso memoriale.
Casamicciola non ne è stata immune.

E nel giorno del’Ibsen non è stata capace del tutto di evitare l’uso della Giornata della Memoria come se fosse un evento, un momento di solennità staccato dalla pratica didattica. Influenzati dalla dimensione “vittimaria” del terremoto, dalla sudditanza all’uomo di potere chiamato a fare da testimonial.

Si è puntato tutto sulla ricerca del relatore esterno, dell’allestimento di un evento, Schilardi è stata fonte prioritaria se non esclusiva. Alla fine inevitabilmente è inciampato riducendosi a giustificare e sponsorizzare il suo lavoro di commissario alla ricostruzione, avviata tardi per colpa di un’emergenza(quella di Grimaldi ) che non finisce mai ,impedendo cosi la ricostruzione, ma che deve diventare Sua per decreto. Questo, sostiene in un lungo reiterarsi di alti e bassi, l’ex Prefetto, anche se un giallo di invenzioni mediatica, con quasi 4500 firme di adesione ad una petizione, chiede a gran voce la proroga dello stato di Emergenza che scade il 21 febbraio. Schilardi parafulmini se non altro di sindaci abituati alle scorciatoie, forse poco consapevole della deriva che la sua presunta ricostruzione già sta causando.

Ecco il “corto circuito” tra storia e memoria”, con ripercussioni anche sulla percezione della testimonianza.

Schilardi è stato fulcro di una giornata in cui i grandi erano compiaciuti di seguire i passi del Prefetto, l’uomo dello stato venuto a Casamicciola, i bambini erano distratti e diretti a bacchetta.

Il prefetto alterna momenti di alta interlocuzione e momenti di pathos, capaci di toccare l’animo a momenti in cui si contraddice, evidentemente malcelando la sua insofferenza nei confronti dell’altro commissario quello per l’emergenza Giuseppe Grimaldi.

Non vorremmo che la grossa mole del Commissario delegato Grimaldi faccia ombra a qualche Ingegnere del dipartimento di protezione civile riciclato nell’affare della ricostruzione.

Che non siano, speriamo, le antipatie personali, forse le pressioni di qualche dipendente della dipartimento, portato a spasso come un cagnolino da sindaci e dirigenti locali, a poter nuocere alla popolazione, a poter suggerire antipatie ed inclinazioni al buon Carlo, bloccando cosi il prosieguo dello stato di emergenza. Uno stato di Emergenza la cui temuta conclusione è stata relegata da Schilardi ad un sordido giallo di paese.

Dispiace solo che il giorno della memoria sia dovuto essere un semplice strumento per snocciolare i dati del terremoto, l’indirizzo del sito internet del commissario per la ricostruzione, la libertà di stampa, il giallo dello stato di Emergenza che terminerà il 21 febbraio e le ordinanze che si dovranno fare per scuole, chiese, aziende in crisi, disseto idrogeologico, ricostruzione ed ordinanze per lavori in zona verde, le dubbie somme urgenze per cui si sono esposti i comuni con fondi di bilancio e che vanno risarcite dallo stato, comunque, per fare un favore ai sindaci coraggiosi del Cratere. Ancora il parere del MIUR inutile (conferma Schilardi) commissionato a Grimaldi e rispedito al mittente dall’architetto, ma che ha dato lui, l’ex prefetto, per partire subito all’italiana. Misteri di una commemorazione. Ma è andata cosi.

Ci sarà tempo per riparlare delle contraddizioni di sfilate e apparizioni che sanno tanto d’oppio per il popolo.

Daniela Di Iorio

E la vicepreside a sostituire l’Allocca con più performance e tutte dominate dal pathos:
“ Un contatto importante per la scuola, la presenza del Preside Antonio Siciliano lo testimonia. La scuola avrà un canale diretto, un messaggio istituzionalmente importante un messaggio di legalità e di crescita per i ragazzi che hanno sofferti tanto questo è il primo incontro al di la di tutto . Ci serve un messaggio di speranza per i ragazzi. Il primo segno di reale ricostruzione oltre i mattoni. Ci serve credere nelle risorse più che nelle strutture. Ho sentito l’importanza delle parole del Commissario Schilardi. Siamo nell’emergenza e lui è l’uomo della ricostruzione“.

Giovan Battista Castagna

Come al solito carico di intenti a tratti sorpreso a spaziare tra mille cosi e casi il sindaco Castagna tra terremoto e leggi razziali:

“ Il tema di stamattina è un tema a me particolarmente caro già il preside Siciliano, altro volto storico del terremoto, ha organizzato una bella giornata. Non deve succedere più e perchè accada c’è bisogno di ricordare. “ – Castagna cade ancora nel equivoco del terremoto e della piaggeria spinta all’Ex prefetto che ringrazia anche a nome di Pascale ricordando tutto l’impegno e quanto fatto per la scuola fino ad oggi. Insomma un pò di confusione tra concetti a tratti di livello.


Il Commissario Carlo Schilardi, la parafrasi del Papa Buono e Aldo Moro : “ Portate il nostro messaggio alle vostre famiglie e dite che è venuta una persona che vuole essere vostra amica e che quando avrà finito il suo compito“

E’ stata una giornata lunga a tratti assurda. Un film già visto. Quel che emerge è un misto ancora da chiarire . Tra il Papa Buono, Aldo Moro e la politica.

Riproponiamo integralmente le parole del Commissario Schilardi intervenuto in tre diversi momenti .
“ Sono pervaso di una profonda commozione sono stati letti dei brani su esperienze che lasciano sbigottiti. Commentare la costituzione sarebbe facile ad un pubblico adulto.
La costituzione è importante perché fissa dei paletti contro cui nessuno può andare. Tutti i cittadini sono uguali difronte alla legge.
Quella memoria che volete far riemergere deve vivere in voi. La razza non deve contare e vale per l’Italia che è stato ed è un paese di immigrazione il discorso dell’etnia e della razza non deve portare a discriminazioni. Da prefetto ho ascoltato le storie dei reduci civili da deportazione. Chi ha avuto questi racconti ha il dovere di farne parte agli altri. Quello che accaduto non può essere cancellato ma si può impedire che accada ancora il senso dell’articolo 3 è proprio quello, quello contenuto nelle parole di Anna Franck. L’uomo non è nato per fare del male. Bisogna essere disponibili, dobbiamo sostenere e comprendere chi è più debole noi siamo qui e stiamo bene ma ci sono tante persone per cui on è cosi i malati, gli oppressi proprio stando a contatto con i malati che si comprende la fortuna di stare bene.
L’articolo 3 mira a salvaguardare questi diritti che non sono certi in tutto il mondo. Il primo benessere deve essere la gioia e la serenità. Negli USA la felicità è il principio fondante. La felicità si raggiunge solo se intorno a noi se ci son persone felici. Non si può essere felici tra gli infelici.

Il giorno della memoria mi da l’occasione di fare un collegamento tra la shoah e le foibe quando centinaia di persone venivano uccise nel modo più terribile che si possa immaginare, con l’uccisone di persone gettate legate tra di loro in queste che appunto le foibe.

Anche qui ho l’esperienza diretta della mamma di mia moglie costretta a scappare della sua Istria senza mai più tornarci. Un principio di vendetta, un sentimento che non si dovrebbe privare.

Siamo passati da un epoca di soli doveri come è stata la mia a quella di soli diritti, dobbiamo imparare ad equilibrare le cose. E voi dovete studiare solo cosi potremo superare i momenti bui. Ricordando Aldo Moro voglio dirvi che il paese ha scoperto la stagione dei diritti ora bisogna riscoprire il dovere.

Questo è importante affinché tutti fruiscono comodamente dei loro diritto, solo assolvendo ai nostri diritti questo può accadere.

La stampa ha il diritto di dire quello che vuole, anche se a volte qualcuno si sente piccato. Ci piaccia o non ci piaccia bisogna accettare l’opinione altrui se è stata detta con libertà e in piena libertà. Il giorno in cui si debba mettere il bavaglio alla stampa, seppure per tutelare i propri diritti, noi avremo violato la costituzione.
Stiamo vivendo un momento non facile che stano incrinando i grandi momenti felici che abbiamo avito sta a noi tentare di superare questo momento con una intensa partecipazione rispettando la costituzione facendo il proprio dovere e pretendendo che tutti lo facciano per una crescita generale lontano dalla violenza, dalla viltà che è insito anche nel bullismo.

Vi auguro buon anno scolastico di tornare in condizioni migliori tornare a fare scuola anche in sicurezza se noi lavoriamo bene voi sulla sfortuna del terremoto costruirete scuole più sicure, a norma.

Con il sistema paese e l’aiuto di tutto ringrazio le amministrazione e la soprintendenza che è qui è sta facendo tanto per scuole e chiese se volete seguire quel che stai al cercando si fare c’è il nostro sito istituzionale “commisariostraordinarioischia .it“.

Portate il nostro messaggio alle vostre famiglie e dite che è venuta una persona che vuole essere vostra amica e che quando avrà finito il suo compito speriamo positivamente e vorrà esser ricordato come l’amico Carlo Schilardi altrimenti impeditemi di scendere dal battello il messaggio del commissario“.


Le domande dei bambini a Schilardi. Dalla bocca della verità il la di un insoffernza mal celata

Il Prefetto non si sottrae alle domande dei bimbi che rivogliono la loro scuola. E’ stato forse questo il momento topico che ha lasciato emergenze tutti gli intoppi di un ruolo ancora da chiarire.

“Rispetto ad altre regioni terremotate non è accaduto che non andaste a scuola e tutt’ora esistono problemi serissimi con scuola di fortuna e spostamenti e doppi turni da quasi tre anni.Questo non significa che si debba continuare nel tempo a rimanere nel disagio, dobbiamo risolverla. Mi sono buttato a pesce in questo settore. L’Ing. Sabato dirige la sezione della ricostruzione (e muove le file dell’anti “emergenza“ NDR) o risistemazione scolastica abbiamo cercato di passare dalla fase dell’emergenza a quella della ricostruzione. Concetto difficile. Dopo un terremoto c’è una fase più o meno lunga che è considerata la fase emergenziale. Questa fase emergenziale deve assolutamente in genere non parlo di Ischia ma parlo in generale della concludersi perché si passi alla fase ricostruttiva, se la fase emergenziale dura allungo, più dura la fase emergenziale più è difficile cominciare ovvero non è proprio possibile passare alla ricostruzione. Dobbiamo passare dalla fase dell’emergenza alla ricostruzione. Un concetto difficile Più dura la fase emergenziale e più difficile che si cominci la fase della ricostruzione ed io ho visto che la fase della emergenza anche con sacrifici importanti di cui i sindaci mi hanno parlato di anticipazione. I soldi dello stato di sono l’errore peggiore sarebbe quello di non spenderli. La fase dell’emergenza con i lavori sul territorio

Passando al settore scolastico io mi sono reso conto che la fase emergenziale quella dei lavori urgenti per mettere in sicurezza per evitare crolli è stata più o meno sviluppata, nel senso che sono state attentamente individuate le cose da fare e queste cose sono state in tutto in parte fatte anche con dei sacrifici importanti di cui i sindaci mi hanno parlato cioè con anticipazioni di somme che naturalmente vanno a gravare su una situazione già difficile per i comuni che da anni vivono una carenza di stanziamenti. Sacrifici notevoli. I comuni non possono fare altri sacrifici occorre che intervenga il finanziamento statale che c’è. L’emergenza quel che doveva fare l’ha fatto e l’ha fatto anche bene, a questo punto cerchiamo di iniziare a lavorare per ricostruire anche perché i soldi ci sono: al cosa peggiore sarebbe quella di lamentarsi all’italiana dicendo che no ci sono soldi quando i soldi ci siano e avere i soldi e non fare niente, Allora abbiamo contattato il MIUR ed abbiamo detto cosa dobbiamo fare per iniziare questa attività ricostruttiva? Dal MIUR ci è stato risposto noi abbiamo stanziato 6 milioni di euro. Alla fine se riusciremo a fare il nostro lavoro sarete più fortunati di altri perché avrete scuole adeguate dal punto di vista sismico cose che in gran parte dell’Italia non è . Il MIUR ha detto: la parte mia l’ho fatta, ma per poter dare questi soldi ai sindaci occorre un provvedimento.
Probabilmente questo provvedimento poteva essere inutile però la norma lo prevedeva e quindi anche le cose inutili si devono fare. Io ho ritenuto, poiché c’è scritto nel decreto di nomina mio, ma nel decreto legge soprattutto che il commissario si deve occupare di tutto quel che riguarda le scuole, di provvedere a chiudere questa partita quindi è stato dato un pare. Molti hanno considerato giustamente inutile perché sono io il porto a ritenerlo inutile però certi passaggi burocratici è meglio farli perché altrimenti per quella cosa si ferma tutto. Stiamo facendo adesso la programmazione con i sindaci tra le tante ordinanze tra quella per le chiese per gli alberghi ed i ristoranti che hanno avuto danni economici per mancato economie, insomma una quantità pazzesca di lavoro. Quella delle scuole si baserà sulla rilevazione che i sindaci faranno con il contributo di personale di rinforzo che in questi giorni stanno affluendo. Sostenuti dalla nostra struttura ci diranno quando occorre da queste scuole un calcolo di massima per il quale noi autorizzeremo e daremo anticipazioni, un contributo perché evidentemente dovranno chiedere un continuato esterno Saranno lavori di messa in sicurezza vera non per evitare ulteriori danni ma scuole amore,. Per evitare perdite di tempo e siamo partiti subito magari anche adottando un atto di imperio. Però siamo partiti . L’ordinanza credo che nel giro di qualche giorno dovrebbe esser adottata e i sindaci già possono cominciare a fare un calcolo economico. Ci sarà un sopralluogo congiunto.

Poi faremo sopralluogo per il dissesto idrogeologico per votare ulteriori smottamenti e crolli. Il governo ha ritenuto che tutto questo si possa fare in tre anni. Cercheremo di mantenere questo step.
Entro l’estate completeremo la microzonazione veicolata bene attraverso la stampa molto attenta pure con qualche imprecisione la stampa è al servizio della gente“.


La Proroga dello Stato di Emergenza e le migliaia di firme sul “tavolo di Conte stano diventano un giallo. Ci sarà no ci sarà?

“ E’ una fantasia, una invenzione della stampa e non so di chi altri. Non esiste alcun giallo esiste una legge ben precisa un decreto purtroppo il problema è che tutti parlano senza neppure aver letto le carte. Il decreto legge sono trentasei articoli che si possono legger con semplicità. Quindi l’emergenza non cessa affatto sia che venga meno il commissario delegato o no. La ricostruzione ingloba anche l’emergenza a articolo 18 . E’ un giallo investitene non so inventato da chi sicuramente molto interessante perché in televisione ho visti che in Italia la cosa che rende di più sono le trasmissioni come chi l’ha visto o chi ha commesso questo delitto con tribunali fatti in casa, anche ischia ha diritto al suo giallo portiamolo avanti”.

Nunzia Piro

Anche il delegato all’istruzione inciampa tra costituzione, terremoto e ricordo.

“ Ringrazio il commissario Schilardi perché è presente qua con l’ingegnere Sabato che è stato qui sul territorio dal primo momento del terremoto e ci ha aiutato in tante cose.Facciamo parte dello stato Italiano di cui fa parte il commissario che attraverso il commissario ci da una mano ad applicare l’articolo 3 un collegamento che sembra strano ma concerto e pertinente. Tutti i cittadini sono uguali senza distinzione. Il collegamento tra leggi razionali foibe e il nostro terremoto è concreto“.

Ricordare tutto questo, le tragiche dimensioni di ciò che è stato, è oggi fondamentale, evitare le strumentalizzazioni e l’uso improprio dei momenti sarebbe stato altrettanto grande ed opportuno.

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