Gettate la spugna

    QUESTIONE PERSONALE di Gaetano Di Meglio

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    Secondo un utente del web, di quelli che partecipano ai siti di answering, gettare la spugna “si usa quando il pugile a causa delle botte arriva a essere sfinito e un ultimo pugno potrebbe ucciderlo”.
    La descrizione è proprio quella che tutti sappiamo. In pratica l’allenatore getta la spugna per fermare l’incontro. Ed è proprio questo il caso del comune di Ischia.
    E’ vero, c’è chi come Enzo Ferrandino, nonostante tutto, sta provando a farsi in quattro. Si impegna, prova a risolvere le questioni del quotidiano. Ragiona con gli altri consiglieri con più voce in capitolo, si accompagna sempre più spesso con l’altro Ferrandino di spessore, Paolo. Ha superato il conflitto interno con Isidoro Di Meglio o, almeno, lo hanno entrambi sospeso in attesa di tempi migliori, ma ciò non toglie che il nostro malato, il comune di Ischia, stia davvero in condizioni difficili e rischia la vita.
    In basso abbiamo provato a raccontare il momento attuale con cui il comune senza Giosi Ferrandino deve fare i conti. 21 problemi seri da affrontare che non attendono e non permettono altre pause. Evidenti problemi mai affrontati, disagi quotidiani che si trasformano in problemi dell’ultimo minuto e le condizioni esterne che non sono della migliori.
    Diciamocelo subito. Se Giosi Ferrandino e Silvano Arcamone non fossero stati arrestati lo scorso 30 marzo, oggi ci troveremmo nelle stesse situazioni ingestibili, con lo stesso caos, con la stessa bomba dei lavori pubblici tra le mani e gli stessi disastri. Con i quattro lavoratori della Genesis licenziati, con il contratto di Luise sul porto in forse, con la Festa di Sant’Anna senza un euro e con tutti gli altri problemi di cui tutti, ogni giorno, ne paghiamo lo scotto e le conseguenze.
    Purtroppo, lo scorso 30 marzo Giosi Ferrandino e Silvano Arcamone sono stati arrestati nell’ambito dell’indagine sulla corruzione della CPL Concordia. Si sono accesi i riflettori sulla nostra isola, sul nostro comune e su tutto quello che si poteva.
    Un’inchiesta che ha uno sviluppo difficile da immaginare, si sdoppia: una parte va a Modena e l’altra resta a Napoli. Un’inchiesta che assume dei toni difficili anche da raccontare con due indagati per reati gravi, liberi di potersi incontrar tra di loro e di incontrare chi vogliono nel territorio di Roma, Massimo Ferrandino e Francesco Simone entrambi accusati anche di associazione a delinquere e, altri due, Giosi Ferrandino e Silvano Arcamone ancora gli arresti domiciliari per cui è stato chiesto il giudizio immediato nonostante la pena sia anche stata “declassata” (usiamo un termine meno tecnico) ad una meno grave.
    Questo è uno dei colpi che hanno ferito di più il “pugile” che dovrebbe rappresentare l’amministrazione di Ischia. Un colpo forte, al volto.
    Ma l’avversario, che in questo caso non è né l’opposizione consiliare, né la popolazione e né l’opinione pubblica bensì la Magistratura, ne ha inferti altri di colpi da ko. L’ultimo, quello che davvero ha segnato il limite e che dovrebbe spingere al coach di gettare la spugna è l’invito del Procuratore Generale rivolto al vicesindaco Carmine Barile.
    Ve ne abbiamo raccontato i contorni e le indiscrezioni raccolte sia negli ambienti giudiziari che in quelli politici, ma più che il contenuto vero e proprio, credo sia significativa la forma. Carmine Barile è stato invitato dal Procuratore Capo di Napoli. Un invito insolito. Che di per sé deve avere la sua rilevanza nelle valutazioni dei singoli casi. L’indiscrezione raccolta dal Dispari, circa l’invio di una commissione di ingresso è solida. E’ un caso che il capo della Procura di Napoli voglia ascoltare il sindaco facente funzioni dell’unico sindaco arrestato che ha “giocato” con le proprie dimissioni? E’ un caso che il capo della Procura di Napoli voglia ascoltare il vicesindaco dell’unico sindaco che torna dal carcere per andare agli arresti domiciliari con il proprio yacht e viene accolto, nella notte, da una folla festante?
    E’ proprio un caso che si scomodi il procuratore capo della Procura di Napoli? Non c’erano aggiunti? Non c’era nessun uomo della polizia giudiziaria adatto a questo colloquio?
    Credo che la corsa sia arrivata al capolinea. Nessuno pensava che Giosi Ferrandino venisse arrestato eppure lo è stato. Nessuno pensava che doveva dar conto di un appalto che ha gestito un altro sindaco eppure il capo d’imputazione è proprio quello. Nessuno pensava che si sarebbe dovuto difendere da un viaggio che non ha mai fatto eppure, la storia processuale del sindaco di Ischia racconta proprio di queste cose. Nessuno pensava che Silvano Arcamone restasse agli arresti domiciliari dal 30 giugno solo perché responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale e, agli atti, non risulta nulla di anomalo nel suo operato eppure c’è.
    Nessuno pensa che l’amministrazione del comune di Ischia sia in contatto e sia formata da persone malavitose, ma la preoccupazione e l’ombra lunga della commissione d’ingresso è molto più reale di quello che possiamo pensare. E la commissione ha un solo scopo: affermare che ci sono infiltrazioni. Eggià, il meccanismo è chiaro. La Procura avverte la Prefettura di aver fatto determinate indagini e di aver trovato indizi sufficienti per sciogliere il consiglio comunale. E’ questo il pugno, il colpo fatale, che non possiamo permetterci. Veramente non possiamo permetterci neanche di pensarlo, ma questi sono i fatti.
    Allenatò, butta sta spugna.
    Ma io farei anche un’altra valutazione. L’andazzo con cui questa amministrazione sta arrancando dopo l’arresto o meglio, dopo le elezioni europee con il flop del Sindaco di Ischia non è di quelli invidiabili. La credibilità della classe politica che oggi amministra Ischia non gode di alte percentuali di gradimento. Le difficoltà che incontra, vengono considerate ed elaborate come scuse o come il prodotto di una cattiva gestione delle risorse e dell’ente. Volendo, gettare la spugna ora, significherebbe anche provare a rimediare e ricostruire quel rapporto tra politico ed elettore che oggi è frantumato dagli evidenti insuccessi dell’agire quotidiano.
    Abbiamo sempre difeso l’idea che il peggior sindaco è meglio del migliore Commissario Prefettizio ma oggi, con l’incubo dello scioglimento per infiltrazioni malavitose crediamo sia opportuno rivedere il nostro giudizio. Il rischio è talmente alto che non vale la pena rischiare. E, volendo, sarebbe anche una buona via d’uscita di questa situazione. Ci vuole orgoglio e dignità. La via è semplice. Si va in consiglio comunale (come aveva suggerito anche il sindaco tempo fa) e tutti insieme, all’unisono si presentano la dimissioni. Il rischio, paventato ma non escluso dell’intervento della Procura e della Prefettura è reale. E voi lo sapete bene.
    Questo accanimento “terapeutico” (nel caso davvero riusciste a salvare il malato) non vi è chiesto. Oggi, potreste dare una “mano” sensibile al processo che vede protagonista il Sindaco di Ischia e smetterla di accumulare crediti e fallimenti con i vostri elettori. L’apostolo Paolo insegna che è inutile “battere l’aria”.
    La tassa di soggiorno l’avete già raddoppiata, i lavoratori li avete già licenziati, gli interventi di bilancio, sono già belli e scritti, i lavori pubblici necessitano di un approccio legalistico e tecnico più che politico. Metà estate è già trascorsa. Oggi avreste il tempo di recuperare dignità politica (tanto beneficiate di un popolo fin troppo ignavo), organizzare la prossima squadra di governo e permettere al comune di Ischia di avere un periodo di disintossicazione. Vogliamo parlare degli ultimi due permessi a costruire? il 20 Massimo Trofa e il 21 Emmanuel Castagna? Vogliamo parlare delle ordinanze emesse che caratterizzano questo governo? Lo stop ai limoncelli e il via libera a babà e sfogliatelle? Vogliamo parlare delle nomine?
    Carmine, getta la spugna ora. Prima che sia troppo tardi. Un alto colpo e il pugile muore. Davvero.
    Ci sono solo due cose da fare prima delle dimissioni: la delibera su Sant’Anna e quella che annulla i licenziamenti della Genesis. Il resto è tutta roba che è meglio affidare al altri.
    Poi chissà, sarete eletti un’altra volta e allora riprenderete da dove avete lasciato.
    @gadmeischia

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