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sabato, Aprile 20, 2024

Fondi MIUR e pareri a fantasia. Schilardi “frega” Grimaldi

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Ida Trofa | Se avessimo pensato che certi ambienti fossero immuni da talune logiche davvero ci saremmo sbagliati. Questi mesi di terremoto, per così dire, ci hanno insegnato che il nostro è un paese che non serve alla sua comunità. Non servono le sue finte leggi e le sue regole. Solo chiacchiere e distintivi.
L’emblema della questione sta nei fondi MIUR da impegnarsi nell’emergenza sisma. Nati per affrontare la temporaneità, sono stati trasformati, pressando sui vertici romani, per essere plasmati alle richieste dei sindaci. Ne è venuto fuori un casino. L’ultimo, capace, persino di tirare fuori pareri e nulla osta che potessero rendere istituzionalmente credibile la faccenda.
Capace di creare l’ennesimo groviglio e uno scontro istituzionale che potremo dire gravissimo. Pareri che dire risibili è poco.
Per i fondi post sisma, il ministero con decreto chiede un parere al delegato per l’emergenza Grimaldi. Grimaldi, a rigor di norma e di logica, solleva delle eccezioni sulla fondatezza della richiesta e, allora, per liquidare la faccenda, quel parere, al suo posto, lo rende Schilardi, l’altro commissario con delega, però alla ricostruzione che poi chiede ai comuni di trasmettere gli atti al MIUR.
Inutile dire che si pone è un legittimo dubbio sulla validità del parere Schilardi. Un parere che, evidentemente, potremmo ritenere illegittimo alla luce delle richieste dello stesso decreto del Miur e delle note con le rispettive direttive inviate dal funzionario ministeriale dott. Montesarchio. Ma questa è l’Italia, e Ischia in embrione, nasconde tutte le sue contraddizioni, anche quelle al limite della leicità e dei pareri resi e carpiti ad un organismo incompetente. Quasi un abuso di ruoli e sui potere.
Qualcuno potrebbe leggervi un’evidente pugnalata, una scortesia istituzionale a Grimaldi, nei fatti sottolinea, invece, come funziona il paese dei burocrati.

Fondi MIUR che caos, Schilardi “condivide” gli interventi e rende il nulla osta alla Montesarchio, il resto toccherà ai comuni
Il fallimento della ricostruzione privata porta i suoi vertici a fiondarsi sul pubblico. E questa del sisma di Ischia sembra sempre più uno spot una cosa così tanto per fare.
Al termine di una serie di incontri molto tecnici tra la struttura del commissario straordinario, gli UTC locali ed il MIUR, il 31 gennaio arriva la “pezza” Schilardi per tentare l’impegno dei fondi dedicati MIUR alle strutture scolastiche esistenti sul territorio, potenzialmente oggetto di intervento.
Per salvare la Montesarchio dal papocchio che aveva combinato con le sue note, i decreti del Ministro e gli inutili pareri richiesti arriva la “condivisione degli interventi” targata Schilardi. I nulla osta richiesti con i decreti del MIUR, che dalla lettura della nota di Schilardi pare che restino sempre gli stessi, sono demandati al commissario delegato per l’emergenza Giuseppe Grimaldi per l’impegno di detti fondi (6 milioni di euro in attesa di impegno dal settembre 2017) ma l’altro commissario, quello alla ricostruzione Carlo Schilardi, condivide gli interventi, da il nulla osta ed invita gli enti a comunicare al MIUR quel che vogliono fare per mettere a frutto i soldi. Grimaldi a questo punto non serve più e, forse, se qualcuno avesse letto con maggiore attenzione la nota dell’8 novembre scorso, proprio a firma del Commissario dell’emergenza si sarebbe accorto che tale “condivisione“ di fatto era stata già resa proprio al fine di procedere celermente.
Questo su prove di vulnerabilità di fatto previste dalla normativa tecnica 2018.
Il clima locale di approssimazione e confusione riesce ad influenzare chiunque e con l’ultimo parto sulle scuole terremotate viene degnamente rappresentato l’ennesimo guazzabuglio tipicamente Ischitano. Questo forse nella speranza che nessuno legga i decreti.

Fondi MIUR. Schilardi: “Condivido” andate avanti
Il 31 gennaio 2019 il commissario Carlo Schilardi scrive ai sindaci Pascale e Castagna e, per conoscenza, al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca scientifica e al Capo Dipartimento Borrelli, in merito all’ attuazione del piano per il ripristino degli edifici scolastici ai sensi dell’art.26 comma 2 lettera b) del D L. 28 settembre 2018 n. 109 convertito con modificazioni dalla L. 130 del 16 novembre 2018: “Si fa seguito alla precorsa corrispondenza per rappresentare a codeste Amministrazioni che, a seguito di quanto concordato con la competente Direzione generale del MIUR nell’incontro del 23/1/2019, accertata la necessità di concedere nulla osta in merito agli interventi sugli Edifici scolastici oggetto dei finanziamenti di cui ai decreti ministeriali n. 612 del 6/9/2018 e n. 639 del 3/10/2018, lo scrivente ha proceduto al relativo rilascio in data 24/1/2019, condividendo pienamente gli interventi ed assicurando che si terrà conto degli stessi nella imminente attività di programmazione di cui all’art. 26 comma 2 lett. b) del decreto legge n. 109/2018. Ciò premesso, onde accelerare il concretizzarsi delle attività progettuali e di affidamento degli interventi, si invitano codeste Amministrazioni ad attivarsi per la richiesta al MIUR di accreditamento delle anticipazioni dei fondi necessari, nei termini indicati dallo stesso MIUR, procedendo nel contempo ad avviare celermente le relative attività”. “Accertata la necessità di concedere il nulla osta” scrive il commissario, e questo, purtroppo, era chiaro a tutti. Quel che ci chiediamo allora è a cosa servono le norme, i decreti e le richieste formali se poi basta un sentimento per riparare ai palesi, evidenti e marchiani errori nella gestione della vicenda. Sulle Scuole del cratere, per il MIUR e sul MIUR si sta scrivendo tutto ed il contrario di tutto e sinceramente tutto questo è diventato una barzelletta, che non fa nemmeno ridere.

Confusione e pasticcio in salsa ischitana
Sulla validità del nulla osta, ma ovviamente questo è il paese dove si può tutto e il contrario di tutto, è lecito nutrire dubbi, tenuto conto che lo ha dato un organo non competente a darlo, stando alle previsioni dei decreti del Ministero dell’istruzione che invece lo richiedevano ad altro soggetto. Sulla parte economica le sorti, invece, dello specifico piano stralcio richiesto da Grimaldi al MIUR in più occasioni (dicembre 2017, febbraio 2018 e da ultimo novembre 2018) e mai ricevuto rimangono, tutt’ora, ignote. Già i decreti ministeriali stabilivano quali erano gli importi finanziati. Nulla osta ai sensi di cosa? Rispetto a quale norma o in ossequio a quale disposizione legislativa occorreva dare il nulla osta? A che titolo Schilardi da il nulla osta atteso che lui stesso richiama dapprima il suo decreto di nomina, che nulla ha a che fare con i fondi MIUR disposti nell’ambito di ordinanze emergenziali emanate dal Capo Dipartimento Borrelli e, poi i decreti del MIUR che, invece, fanno chiaro e palese riferimento al commissario delegato per l’emergenza, opportunamente omesso, anche solo per conoscenza, dal nulla osta di condivisione dato con la nota del 31 gennaio scorso.
Cose vergognose tipicamente italiane e che ad ischia trovano terreno fertilissimo.
Il nodo restano le scuole terremotate ed i fondi MIUR. Fondi ordinari, lo ricordiamo, vincolati alla dichiarazione di emergenza e non solo, sui quali il Ministero sembra essersi incartato chiedendo un misterioso nulla osta all’altro commissario, il Delegato per l’emergenza Giuseppe Grimaldi.

Il Ministero si è incartato e si aggrappa al fantomatico “Nulla Osta” richiesto al delegato Giuseppe Grimaldi e dato da Schilardi
Proprio con la richiesta ufficiale dei Sindaci di proroga, di almeno un anno, dello stato di emergenza era arrivato lo stanziamento del MIUR per l’esecuzione delle oramai famigerate prove di vulnerabilità (pensate un po’ quanto potesse valere un nulla osta su questa tipologia di studi, prevista in maniera vincolante dalle vigenti Norme Tecniche di cui al Decreto del Ministero delle Infrastrutture 17 gennaio 2018, per l’adeguamento degli edifici scolastici esistenti, e quindi quanto tempo è stato inutilmente perso) ai plessi scolastici del Cratere.
Il MIUR però si è incartato perché da un lato chiedeva un nulla osta al Commissario per l’Emergenza, parere non previsto, così tanto per perdere un pò di tempo e, dall’altro invece non ha mai portato alla competente approvazione del Dipartimento e dello stesso Grimaldi, delegato all’emergenza, il Piano Stralcio degli interventi di edilizia scolastica previsti dapprima dall’ordinanza Dipartimentale n. 480/2017 e, successivamente, dalla 525/2018. La richiesta da parte del MIUR di nulla osta a Grimaldi era giunta all’inizio di novembre scorso, in ragione del decreto ministeriale 612/2018, sui primi 2,8 milioni di euro destinati a Lacco, ricevendo in proposito una prima piccante replica del Commissario delegato. Il nuovo decreto del MIUR, 639/2018, riferito alle scuole di Casamicciola Terme, reitera la richiesta di nulla osta al Commissario per l’emergenza Grimaldi. Peccato però che questo decreto non è stato mai notificato né sottoposto all’attenzione dello stesso delegato all’emergenza, a cui spettava rendere un altro fantomatico e quanto mai inutile nulla osta. Che belle tarantelle e quanta inutile ed inopportuna confusione.

Grimaldi VS MIUR. Fondi scuola vincolati all’emergenza. Arriva la pezza Schilardi
Il MIUR cincischiando sul proprio decreto per la gestione degli stanziamenti ci mette tutta la sua infinita inconcludenza. Pare che questo nulla osta venga richiesto per dare il via libera ai fondi ordinari per la scuola e sui quali occorreva predisporre il piano stralcio, piano stralcio mai predisposto dal MIUR e, conseguentemente, mai trasmesso al delegato per l’emergenza! Il Piano che non c’è! Il parer non esiste. E allora Schilardi condivide e da il suo. Potere di una delega o motivi di persuasione?

E’ colpa sua!
Una procedura fatta con i piedi, di fretta e furia per modificare una precedente ordinanza (la 480 che destinava i fondi alle strutture scolastiche provvisorie da impiegarsi per i comuni del cratere) ed andare così incontro ai desiderata dei sindaci che hanno chiesto ed ottenuto, infatti, di destinare le somme che il MIUR dava in origine per i famigerati “moduli” per riattare e periziare, nell’ambito dell’emergenza, gli istituti già esistenti. Una procedura che, però, non aveva tenuto conto del fine corsa dello stato di emergenza a cui i 6 milioni di euro sono inevitabilmente legati. Sembra quasi che qualcuno tenti in maniera subdola ed poco accorta, di scaricare la responsabilità del mancato impiego dei fondi previsti nell’ordinanza dipartimentale 480/2017, sull’emergenza, dimenticandosi però che Grimaldi le carte non solo se li legge ma le riscontra! E il casino del MIUR ora è un bel guaio lasciato li agli atti.

Il MIUR accusa Grimaldi: Fondi fermi per la mancata approvazione del Pian Stralcio. Grimaldi rilancia e affonda: Piano fermo per le omissioni del MIUR, fatta già chiarezza
Già a novembre il delegato aveva risposto alle richieste rilanciando le accuse sulla mancata approvazione del piano stralcio sottolinenando in una nota quanto segue “Non si comprende la Direzione generale del MIUR a quale piano stralcio fa riferimento nel decreto, atteso che il Piano stralcio per gli interventi di edilizia scolastica, previsto dapprima dall’articolo 1, comma 1, dell’OCDPC n. 480/2017 e poi dall’articolo 1, comma 1, dell’OCDPC 525/2018, non è stato mai trasmesso da parte del MIUR, nonostante lo stesso fosse stato più volte da me richiesto e sollecitato, come ben noto anche al Dipartimento della Protezione civile”. Lo scontro è servito. C’è tanta documentazione e diverse note agli atti, su tutte: è stato Il MIUR, con la sua Direzione Generale, aiutato dalla tradizionale indecisione dei Comuni a non riuscire a redigere il fantomatico piano stralcio incriminato che il Commissario delegato doveva trasmettere a Borrelli per poi approvare. Ancora oggi del Piano stralcio che doveva redigere il MIUR, nella sua qualità di soggetto attuatore, non si ha traccia nonostante le continue e reiterate richieste del Commissario delegato all’emergenza!

I decreti Bussetti e il “Piano Stralcio” della discordia
Il decreto firmato dal Ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca Marco Bussetti, il n. 612 del 06.09.2018 destina risorse pari ad euro 2.787.898,25 ai Comuni di Casamicciola Terme (perenti) e Lacco Ameno per interventi di messa in sicurezza di edifici scolastici ivi indicati. Nelle premesse del decreto si legge che le risorse accertate con il pregresso decreto n. 657/2017 non sono state utilizzate nell’esercizio finanziario 2017, in considerazione della mancata approvazione del Piano stralcio da parte del commissario Delegato per l’emergenza sisma Ischia e, quindi, tali risorse risultano perenti al 31 dicembre 2017 e non sono immediatamente disponibili per far fronte ad interventi urgenti per l’avvio dell’a.s. 2018/2019.

Lo sgarro istituzionale
Questa storia sta dando alla testa. Al MIUR forse un po’ di più. I ministeriali, per altro già attivatisi per tali procedure in Italia centrale, avrebbero già dovuto sapere, così come Schilardi, che si tratta di verifiche obbligatorie e ritenute necessarie per legge. Altro che parere di Tizio o Caio!
Il Commissario delegato pur di farle fare, a garanzia dei ragazzi che eventualmente dovranno ritornarci in quelle scuole, aveva già rappresentato nella sua nota del novembre scorso il suo consenso alle prove in attesa della relazione Montesarchio. Relazione mai arrivata.
Dunque da solo, il ministero ha cerato un problema di fatto inesistente. Il vero problema sta nel fatto che il MIUR tentando di scaricare le sue responsabilità non ha voluto ammettere come le verifiche sugli istituto non siano finanziate dal Commissario per l’emergenza, ma dal MIUR con soldi della contabilità ordinaria dello stesso ministero e non appostati su quella speciale intestata al Commissario delegato, benché le stesse restino legate all’emergenza e al suo stato vigente. Un errore marciano che sarebbe bastato correggere. Invece lo sgarro istituzionale è servito.

Sul terremoto di Ischia si sta scrivendo tutto ed il contrario di tutto meno che dell’essenziale.
Un nulla osta che non serviva prima e non serve ora nei fatti. Scritto cosi tanto per essere scritto da un funzionario ministeriale, la Montesarchio che non ha voluto ammettere il suo errore.Un parere che non è mai servito a nulla oltre il burocratese, a prescindere da chi lo dava e lo. Ma che serve solo a mettere ulteriore distacco tra i due commissari tra la gestione ferrea di Grimaldi ( che chiaramente non piace ai sindaci) e la benevolenza del forse troppo accondiscendente Schilardi (che evidentemente piace tantissimo ai sindaci).

Qui si traccia la idea di demarcazione tra le due gestioni
Uno faceva tante storie per far capire che quel nulla osta non serviva a nulla per la tipicità degli interventi finanziati se non a perdere ulteriore tempo e a deresponsabilizzare il MIUR quell’altro, invece, lo ha dato subito, senza sapere però il perché. Senza chiedersi, minimamente, i motivi ed il perché il commissario alla ricostruzione da il nulla osta su un intervento che riguarda le scuole che non è tenuto a dare in quanto doveva essere reso da un altro organo, cosi come sta scritto nei decreti di concessione di finanziamento emessi dal MIUR. E’ scritto in un benedettissimo decreto che come sempre in Italia serve solo per pulirsi il fondo schiena. Serve nella fattispecie ad evidenziare di più la linea di gestione dei due commissari. Oculata e serietà non pagano in Italia e lo sapevamo già.
Il commissario per la ricostruzione, addirittura un ex prefetto, la fermezza per eccellenza si dice, da un nulla osta e questo basta, conoscere, invece, quale sia realmente il modo opportuno e corretto di fare le cose pare debba essere l’ultimo obiettivo di questa comunità. Tutto si fonda sul nulla e sulla inutilità. Come l’inutile nulla osta del MIUR buono solo a creare scompiglio e a farci perdere altri mesi sulla ricostruzione. Ma noi siamo fieri di questo: cioè del nulla (osta). A chi frega dei regolamenti, delle leggi di un codice degli appalti strappato in nome di un non meglio precisato obbiettivo o addirittura che esiste un’altra legge che si chiama codice della protezione civile… Dispiace che il messaggio che debba passare sia quello della scappatoia sempre e comunque, di chi fa i comodi suoi come ritiene di farli e chiaramente lo fa anche grazie a chi si fa veicolo e giusto esecutore di questo modo scellerato di agire. Tutto proiettandoci lontani, ben lungi dal raggiungere l’obbiettivo che dovrebbe esser quello di programmare la ricostruzione dei centri isolano distrutti.

IL CASO, Legittime perplessità
La prova che Schilardi abbia deciso di buttarsi sul pubblico viene anche dal nulla osta reso sui fondi MIUR. Il MIUR e la Montesarchio ne avevano chiesto uno al delegato per l’emergenza Giuseppe Grimaldi, per altro riferito ad interventi su edifici scolastici da realizzarsi con fondi ministeriali ordinari, ma hanno ottenuto sul punto note e formali richiami, opportunamente concordati con il Capo della Protezione civile Angelo Borrelli, proprio sulla base dell’insussistenza e della inutilità della richiesta. Cosi dopo mesi di futili perdite di tempo da parte del MIUR arriva la pezza a colori del commissario Straordinario Carlo Schilardi. Ci pensi Schilardi a bypassare tutto e tutti. Almeno così è scritto nella nota 382 datata 31 gennaio 2019. Al Prefetto Schilardi vorremmo fare una sola domanda. Qual è l’obbiettivo e l’interesse della struttura commissariale, il suo, ne rendere e dare un “nulla osta“, per altro non si capisce rispetto a cosa, su una richiesta ministeriale che non e rivolta a Lui? Otterremo qualcosa per ricostruire le nostre scuole in sicurezza? Per ora siamo ancora all’ennesimo carteggio salta ostacoli e tira carte per placare la fame dei burocrati. Invece di invitare gli enti, Ministero, comuni, al rispetto delle regole si inseguono le scappatoie e poi partecipiamo alla giornata della legalità Illegittimo: reso da un organismo incompetente per decreto Un nulla osta quello del Prefetto pugliese dato a caso! Schilardi condivide gli interventi. Basterà? Di fatto, se ancora volessimo dare un valore a questi atti, il nulla osta stando ai decreti del MIUR è reso dal commissario sbagliato. Infatti i decreti ministeriali parlano chiaramente del commissario delegato all’emergenza con nomina dell’agosto 2017. Schilardi non lo è. Lo stesso nella sua nota cita i vecchi decreti legati all’emergenza sisma ed al delegato Grimaldi.

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