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venerdì, Aprile 19, 2024

Eccellenza. Monti critico: “Abbiamo dei limiti, a Mondragone non useremo il fioretto”

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Un 4-1 che, per chi non ha avuto l’opportunità di seguire il derby fra Barano ed Isola di Procida, pare scaturire da una netta supremazia in campo della squadra vincitrice. Invece, a guardare bene fra le pieghe della gara giocata sabato pomeriggio al “Don Luigi Di Iorio”, viene fuori che i procidani hanno meritato la vittoria, ma il margine largo è soprattutto dovuto alle troppe disattenzioni in cui è incorsa la retroguardia baranese. Ma non solo da essa.

Infatti, agli errori di posizionamento e negli interventi della difesa bianconera, si deve aggiungere la poca copertura avuta dalla stessa dai centrocampisti. Per l’occasione solo due a proteggerla, Ferrari ed Esposito, visto il modulo un po’ più spregiudicato adottato da mister Monti in partenza, che troppo spesso sono andati in sofferenza essendo in netta inferiorità numerica. Mandragora ha fatto agire i suoi principalmente di rimessa e, nelle situazioni chiave in attacco, gli stessi calciatori biancorossi non hanno sbagliato nulla, a differenza degli avanti bianconeri.

Si è visto che, contro certi avversari, provare a gettare il cuore oltre l’ostacolo al Barano non basta, ovvero, che (anche) la ristrettezza di una rosa all’esordio nella categoria – alla lunga – pesa in maniera determinate. Va fatto un mea culpa generale quindi in casa bianconera: troppo disattenti i calciatori nelle situazioni importanti e poco bilanciata la squadra nei momenti topici, soprattutto su due delle reti subite nella ripresa. E poco vicina a Monti, nelle sue esigenze, la società baranese. Quello del mercato in entrata è un tasto dolente e, visto che ormai abbiamo già superato il giro di boa, lo resterà fino al termine della stagione.

L’analisi di Billone alla gara è comunque una presa di coscienza della reale dimensione degli aquilotti, incapaci – il più delle volte – di concludere un match senza che lo stesso si svolga in maniera pirotecnica.

 

Mister Monti, un grande primo tempo poi coda è successo nel primo quarto d’ora della ripresa?
”Secondo me la partita si può commentare fino al probabile 2-1 nostro, poi c’è stato un blackout di 10 minuti dove abbiamo concesso giocate semplici al loro esterno a destra che in due o tre minuti ha finalizzato 2 goal. La partita è, quindi, finita in quel momento perché finita mentalmente e fisicamente, ma anche come motivazioni nel lottare ed aggredire l’avversario. Un calo fisico prevedibile in Arcamone e problemi per Pasquale Savio, hanno reso tutto ancora più difficile. Io sono contentissimo fino al nostro ipotetico 2-1, quando i ragazzi avevano tenuto bene il campo e creato occasioni, fatto delle buone giocate. Il Procida non pareva essere quello che poi è stato dopo vantaggio. Poi tutto è cambiato e siamo giunti al risultato finale. Un risultato particolare. Le situazioni si ripetono: prendiamo troppi goal con errori individuali che alla fine ci condannano”.
Il Barano, forse, non aveva mai subito tanti goal in appena un quarto d’ora, ben tre di cui due simili e derivanti da errori di Pasquale Accurso, un calciatore che aveva dato sempre garanzie…
“Pasquale è uno dei miei migliori uomini. Può capitare che un giocatore abbia alcuni problemi o che si ritrovi davanti un giocatore molto bravo. Lì abbiamo sbagliato come reparto anche nella partenza dell’azione purtroppo. Stiamo cercando di correggere questi errori, ma non ci siamo ancora riusciti. Torniamo con i piedi per terra e cerchiamo di riprendere la nostra identità, e cerchiamo di lottare per la salvezza. Abbiamo visto sia nel girone di andata che nella partita col Procida che quando incontriamo delle squadre ben messe in classifica queste sono superiori a noi sotto tanti altri aspetti, anche se, ripeto, noi nel primo tempo abbiamo fatto un’ottima gara”.
Un commento sull’esordio di Angelo Arcamone e sul modulo adottato, un 4-2-3-1 che è sembrato funzionare almeno nel primo tempo?
“Arcamone, finchè ha avuto verve fisica ha lottato e tenuto palla, ha fatto ciò che gli chiediamo. Poi è calato vistosamente e l’ho sostituito per questo. Ma il problema non era Arcamone, ma il problema era nell’aver concesso qualche spazio di troppo e qualche uomo a loro nel secondo tempo”.
E’ corretto dire che il Procida ha vinto con l’esperienza la partita?
“Mah, io penso che il Procida abbia vinto la partita perché è una buona squadra, ma l’ha vinta anche per delle nostre incapacità. Il Procida, molte volte, ha ristretto gli spazi anche con 10 uomini, cosa che noi sull’1-1 non abbiamo fatto, concedendo qualche contropiede a loro e ci hanno subito punito”.
Pensando alla prossima partita, quella con il Mondragone, cosa Le viene in mente?
“La prima cosa che mi viene in mente ora è quella di cercare di recuperare il morale per andare a Mondragone a lottare sul campo. Perché non ci possiamo permettere di usare solo il fioretto come abbiamo fatto nel primo tempo coi procidani riuscendoci anche abbastanza bene. Le cose che concorrono a fare un risultato sono anche grinta ed attenzione, concentrazione e chiusura di spazi quando l’avversario ha la palla, compattezza e capacità di stare corti e tutti quanti uniti…cose che dopo il 2-1 del Procida, abbiamo perso”.

Insomma, il Barano ha bisogno di ritrovarsi tecnicamente e tatticamente, e di recuperare lo spirito combattivo perso dopo l’uno-due subito dal Procida. Due trasferte difficili, la prima a Mondragone e la seconda a Casalnuovo, attendono Monti & co nelle prossime partite. Gare toste che dovranno essere sfruttate per non andare a complicare una ancora ottima classifica. Magari portando a casa almeno uno 0-0.

 

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