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sabato, Aprile 20, 2024

Eav, l’Ugl denuncia le discriminazioni contro i meccanici ischitani

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Bacchettate agli altri sindacati su un’ipotesi di accordo irregolare, che avvantaggerebbe «solo una élite del personale, quasi tutti rappresentanti sindacali»

 

Il caso | Sul controverso caso dei trasferimenti di alcuni dipendenti dell’Eav da Ischia a Napoli interviene l’Ugl, che in un comunicato censura le modalità adottate, ritenute pesantemente discriminatorie nei confronti di alcuni lavoratori: «Questa O.S. denuncia lo stato di discriminazione da parte dell’Azienda Eav in merito alla delicata questione legata ai trasferimenti dei dipendenti da Ischia a Napoli. Resta tuttora incomprensibile il criterio decisionale, in quanto da mesi risultano trasferiti in terraferma 4 meccanici dell’Impianto Officina di Ischia impegnati con mansione di verifica di titoli di viaggio presso le Stazioni Ferroviarie ex Circumvesuviana di Napoli mentre, in merito alle figure professionali di Addetti all’Esercizio, i trasferimenti sono continuamente rimandati».

Il Coordinamento Ugl Ischia prende posizione su tali circostanze, dissociandosi da quanto deciso dagli altri sindacati e anzi adombrando situazioni di favore nei confronti dei dipendenti rappresentanti sindacali: «Addirittura, nel corso di un recentissimo intersindacale, è stato redatto un documento da parte di Cisl, Uil, Cisal e Confail che formula un’ipotesi di accordo con l’Azienda di trasferimento di rotazione di tutti gli A.E., atto non sottoscritto dalla scrivente O.S., perché non conforme alle norme imposte dal Decreto Regio 148/31 che disciplina la categoria. L’eventuale accordo coinvolgerebbe tutti Addetti all’Esercizio e non solo i destinatari del trasferimento, proponendo una rotazione trimestrale e, addirittura nel periodo compreso da aprile a settembre, l’eccedenza sarebbe coperta come supporto di verifica dei titoli di viaggio.

Tale ipotesi è da ritenersi fantasiosa e non rispettosa delle normative vigenti né apre alla possibilità di ritorno sull’isola dei 4 dipendenti trasferiti, avvantaggiando solo una élite del personale, quasi tutti rappresentanti sindacali. L’Azienda, che ha cominciato un nuovo corso condivisibile di rilancio e di rigidità delle regole, non dovrebbe manifestare di essere forte con i deboli e debole con i forti attraverso la sottoscrizione di quest’accordo che salvaguarderebbe solo alcuni dipendenti e danneggerebbe molti altri, aprendo molti fronti di natura legale».

Concludendo con un positivo apprezzamento per il presidente dell’Eav: «Tale questione, pur essendo tecnica ed interna, è resa pubblica grazie all’apprezzabile apertura rivoluzionaria del Presidente Eav, dott. Umberto De Gregorio, che ha fatto sapere a mezzo stampa che i panni “sporchi” di un’Azienda pubblica si debbano lavare in pubblico».

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