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sabato, Aprile 20, 2024

Depurazione, ci hanno sorpassato!

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A Cuma e nel litorale domitio procedure spedite. E l’isola resta a guardarea

Ida Trofa | Ci hanno sorpassati! Napoli est era dietro Casamicciola e Lacco Ameno, ad esempio, come programma ed ora, quei territori e quelle amministrazioni, sono già al tempo delle conferenze stampa e dei programmi d’attuazione. Noi restiamo al palo con investimenti gettati al vento e un commissariamento della depurazione. Noi da Ischia, passando per il “comunellino” fino a Forio siamo ancora in attesa di una svolta.
La Regione Campania appalta i lavori per la realizzazione di moderni impianti di depurazione in terraferma. A Cuma con i sindaci del litorale domitio-flegreo, il governatore De Luca definisce una giornata di straordinaria importanza: “avviamo due degli interventi strategici della nostra amministrazione, a cominciare dalla depurazione della fascia costiera, consegnando i lavori per la riqualificazione dell’impianto di depurazione di Cuma. La questione della depurazione è un calvario che va avanti da anni. Si è perso tempo perché per le gare abbiamo dovuto attendere il ministero delle Infrastrutture. Non succederà più, le gare le faremo noi”.
Questo in terraferma, mentre per la realizzazione degli stessi impianti a sull’isola d’Ischia tutto è in mare aperto e non parliamo solo dei liquami. Oggi ci troviamo in situazione dove addirittura non si sa dove prendere il principio, rispetto a circa un anno e mezzo fa allorquando denunciammo, attraverso le colonne del nostro quotidiano, che per la realizzazione degli impianti, il CIPE aveva stanziato 42 milioni di euro per quello di Casamicciola e Lacco Ameno e 32 per quello di Forio e Serrara Fontana, ma nessuno sapeva come farli fruttare eccetto che per questioni di interessi e strategie personali.
Cuma serve 800mila abitanti in una zona delicata dal punto di vista ambientale. Il governatore campano riparte da li, mentre Ischia sta a guardare, con un investimento di 50 milioni di euro per i lavori e 100 per la gestioni nell’ambito di un intervento complessivo sui depuratori di mezzo miliardo. Per i lavori “Lo Sceriffo” promette di tenere il fiato sul collo delle imprese per avere la conclusione dei lavoratori entro 13 mesi. Per l’estate del 2018 il litorale e la fascia costiera potrebbe avere la piena balneabilità del mare. Entro marzo saranno consegnate alle imprese gli impianti di Napoli Nord e dei Regi Lagni e ad aprile quelli di Acerra e Marcianise. Questo il crono programma, ora resterà solo da vedere se e come sarà rispettato.
Ma il Presidente della Regione Campania, mentre ad Ischia si strappano le vesti per una poltrona, ha pensato di andare oltre prevedendo nuovi interventi e nuovi programmi nella zona flegrea-domitia.
“Insieme ai sindaci abbiamo definito le priorità di intervento per questa area. In particolare abbiamo affrontato la necessità di una nuova rete viaria che colleghi il litorale Fegreo-Domitio con l’autostrada A1 e di una riqualificazione urbanistica che si estenda su tutta la zona costiera” spiega nel corso della conferenza stampa De Luca.
“Tutto questo all’interno di un “masterplan” che la Regione Campania realizzerà assieme ai sindaci dei comuni del comprensorio. Abbiamo inaugurato questo nuovo metodo di lavoro che prevede incontri con gli amministratori almeno una volta al mese. Qui investiremo circa 700 milioni di euro” conclude il Governatore parlando ancora di viabilità ed urbanistica per una nuova visione di un territorio da sempre abbandonato e scarsamente valorizzato. In ciò un ruolo speciale spetta all’abusivismo.
“Partiremo dalla viabilità e c’è piena condivisione sul piano delle infrastrutture. Tra i progetti che andranno a comporre il masterplan, assi di collegamento tra il litorale e l’autostrada A1, soprattutto con la bretella di Sessa Aurunca. Nei prossimi due mesi in Regione si lavorerà al piano e alla legge urbanistica, con l’attenzione rivolta al tema dell’abusivismo. Dove rileveremo situazioni insanabili, interverremo”.
Intanto l’isola resta sempre ferma al palo di una politica sterile ed inconcludente, una visone provinciale ed isolata dell’amministrazione, una gestione del territorio sempre più accartocciata sulle strategie e gli apparentamenti per il potere piuttosto che sui programmi e sulla concretezza.
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Nella black list 19 località campane sono ben tre le isolane, Ischia, Casamicciola Terme, Forio. In buona sostanza, considerando l’accorpamento degli altri comuni per la depurazione, si può ben dire che è l’intera Isola d’Ischia con tutti e sei i comuni a non essersi adeguata. In Italia dalla UE sono stati stanziati oltre 2,5 miliardi di euro per mettere in regola tutte i siti fuori norma.
Circa 30 i milioni di euro stanziati per l’impianto a servizio delle 28mila utenze (80mila in pieno periodo estivo) dislocate sul territorio dei due comuni limitrofi di Forio e Serrara Fontana. 21 milioni invece per quello previsto per Lacco Ameno e Casamicciola (10mila utenze in inverno, più del doppio in estate).
Che fine hanno fatto? Gettati alle ortiche come sull’isola verde dove una politica scellerata e amministrazioni inette ed incapaci hanno portato al commissariamento di tutti i progetti in itinere.
Intanto non è escluso che pagate le multe il Ministero dell’ambiente si rivalga sugli organismi locali inadempienti con la possibile richiesta del danno erariale a carico degli amministratori inadempienti.
Bruxelles ha chiesto alla Corte Ue di applicare una sanzione forfettaria di 62,69 milioni di euro, con «l’aggiunta di una multa di circa 347 mila euro per ogni giorno» di ritardo che l’Italia potrebbe accumulare a partire dal nuovo pronunciamento della Corte.
A rischio condanna è circa un terzo del territorio nazionale. In caso di sentenza definitiva di condanna da parte della Corte di Giustizia Europea, l’Italia dunque potrebbe rivalersi delle sanzioni sui soggetti istituzionali inadempienti: si rischia, dunque, uno scaricabarile tra Stato, Regioni, comuni e gestori del servizio.
Ovvero pensiamo al caso Cava Baino a Casamicciola per il danno erariale relativo a finanziamento perduto sono finiti nel mirino della Corte dei Conti ben tre sindaci e due commissari prefettizi. La ripetuta inosservanza dei termini preventivamente annunciati potrebbe comportare conseguenze pesanti e rischi a catena.

1 COMMENT

  1. Fatevi qualche domanda? Forse qualche politico rema contro? Ci sono interessi personali? Possibile che il giornalismo sia finito? Indagate?

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