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venerdì, Aprile 19, 2024

Decreto Ischia, voto finale mercoledì alla Camera

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Il voto finale sul decreto Genova da parte della Camera è previsto per mercoledì 31 ottobre. Lunedì e martedì verranno esaminati e votati gli emendamenti presentati al provvedimento. E’ questo l’annuncio del ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, al termine della Conferenza dei capigruppo. “Chiudiamo la settimana prossima – ha aggiunto – in modo che il decreto possa essere trasmesso velocemente al Senato e approvato, perché finché non viene approvato questo decreto, non si possono dare i soldi ai cittadini di Genova che sono stati toccati dal crollo”.

E la motivazione dell’urgenza di Genova ci va bene! Così, almeno, la smettiamo di essere sommersi dalla montagna di fango ingiusta che stiamo ricevendo.

Le posizioni politiche sono abbastanza chiare, anche nella loro strumentalità, ma quel che resta più insidioso e pericoloso è il ruolo del Ministro Sergio Costa che, non pago, continua ad attaccare la norma che prova, usufruendo delle leggi in vigori, di riconoscere il diritto alla casa di parecchi cittadini.

“Le case abusive le ho sequestrate nella mia vita precedente da Generale della Forestale dei Carabinieri. Quindi io non riesco a coniugare il verbo condonare, è un fatto personale. Mi affido al Parlamento per una rivisitazione dell’articolo affinché possa essere conforme senso di giustizia che è dentro ognuno di noi. Io sono persuaso che il dibattito parlamentare lo arricchirà e lo renderà molto più accettabile”. Lo ha detto a Sky Tg24 Pomeriggio il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa, in merito alle polemiche sulle norme per Ischia contenute nel dl emergenze. “Ne parlo sempre in Consiglio dei Ministri – ha spiegato Costa – ed esprimo il mio disagio. Si è deciso, con molta trasparenza, di spostare la questione nel dibattito parlamentare che arricchisce di pensiero e di cultura questo percorso. Sono ottimista”.

Il dibattito parlamentare, nel frattempo, si avvia verso la conclusione. Sono circa 350 gli emendamenti depositati in aula alla Camera. Con un numero così basso di emendamenti si allontana – a quanto si apprende da fonti parlamentari – l’ipotesi di ricorrere alla questione di fiducia.

Continua, però, la battaglia politica intorno al testo in approvazione. Un testo che, diciamocelo, sarebbe potuto essere difeso in modo più efficace tenendo presente sia la materia del contendere sia la facile strumentalizzazione politica come poi è avvenuto.

Oltre Costa, una delle più accaniti avversarie del nostro decreto è l’onorevole Muroni che continua con le sue dichiarazioni intrise di bugie ed errori colossali.

«Anziché per le misure in sostegno di Genova, ricorderemo il decreto Urgenze per i suoi condoni. Per lo scambio di convenienza su cui si regge: alla Lega il condono fiscale al M5S le sanatorie edilizie per Ischia e Centro Italia. Il contrario di quello che si dovrebbe fare per la sicurezza dei cittadini in territori a rischio sismico e idrogeologico come quelli di cui parliamo. Così gli italiani impareranno che rispettare la legge non paga, ma è più conveniente commettere qualche illecito tanto primo o poi il condono arriva”. Lo afferma la vicepresidente del gruppo di LeU a Montecitorio Rossella Muroni, componente della commissione Ambiente, intervenendo in Aula sul decreto Urgenze. “Su Ischia, piccola patria degli abusivi con oltre 27mila domande di condono pendenti, prosegue Muroni, si concedono sanatoria e contributo pieno per la ricostruzione degli abusi danneggiati o crollati nel sisma dell’agosto 2017. Anche in aree a rilevante rischio frane e a rischio sismico. Gli illeciti verranno sanati con i criteri del condono del 1985, il più permissivo, e non sono esclusi dai benefici neanche i condannati in via definitiva per crimini mafiosi. Per il Centro Italia se possibile le maglie sono ancora più larghe: si potranno chiedere la sanatoria e i contributi per la ricostruzione anche per gli abusi compiuti di recente, per i quali non si è in possesso di alcun titolo edilizio e mai dichiarati. Un modo per dire agli italiani che rispettare la legge non paga”.

Dal PD, è l’onorevole Paita che ben interpreta il lessico comunicativo usato dal governo fino al 4 marzo, definendo questo decreto “una vergogna firmata da Cinque Stelle e Lega”.

“Lega e Cinque Stelle hanno avuto il coraggio di definire gli emendamenti del Pd al dl Genova su Gronda e Terzo Valico non pertinenti, proprio mentre infilavano dentro il decreto il condono tombale di Ischia (torna la fake news), una vergogna! Il governo, la maggioranza e i Cinque Stelle in particolare hanno ingannato gli italiani, raccontando della loro superiorità morale. E il primo atto compiuto, di cui vanno tanto fieri, è la più grande sanatoria sugli abusi edilizi da decenni a questa parte”. Lo afferma la parlamentare del Pd Raffaella Paita che continua a cavalcare l’onda della fake news.

La difesa, però, è peggio dell’accusa. Un improvvido Antonio Federico, parlamentare del 5Stella continua con la falsa notizia del “velocizzare”. Il decreto, infatti, apre solo uno spiraglio per l’esame delle istanze di condono e solo relativamente gli immobili crollati o danneggiati dal sisma.

“Il MoVimento 5 Stelle da sempre è contrario ai condoni, sia edilizi che fiscali, e nel caso di Ischia è proprio fuori luogo parlare di condono tombale come ho sentito dire da più parti”. Sorvolando sulla poca credibilità delle posizioni del Movimento, Federico aggiunge un’altra bugia, questa volta, però, in difesa del decreto “Abbiamo contribuito a sbloccare prima possibile la ricostruzione delle abitazioni colpite dal terremoto dell’agosto 2017, senza danneggiare l’ambiente e contrastando ogni forma di illegalità. Abbiamo solamente stabilito che tutte le amministrazioni locali concludessero entro sei mesi le istruttorie che sono in attesa di un responso da 15 anni”. Non è vero. Il governo ha solo inserito un termine indicativo.

“Vogliamo dire basta a un’Italia immobile e andare finalmente in una direzione di trasparenza e funzionalità, soprattutto per gli immobili che si trovano in aree soggette a vincolo paesaggistico, e che avranno l’obbligo del parere delle autorità preposte alla tutela del vincolo”. Federico, anche lui a digiuno della materia, fa una brutta figura. Voto 6’-, per l’impegno. Di ovvietà ci bastavano quelle delle opposizioni.

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