Hanno 15 giorni di tempo, poi lo “sceriffo” De Luca provvederà al commissariamento dei comuni inadempienti. Il nocciolo della questione è l’istituzione dell’Ente Idrico Campano, che in pratica sostituirà i vari enti locali che gestiscono la distruzione dell’acqua nella Regione Campania. La ratio, spiegata in breve, consiste in una modifica importante dell’intero settore prevedendo uno snellimento delle procedure e la gestione diretta in capo alla Regione Campania.

Onde evitare, però, le stesse lungaggini che si sono verificate con la nuova legge sui rifiuti, Vincenzo De Luca ha scritto a tutti i sindaci della Campania una nota dai toni chiari.

“Si comunica che sul BURC numero 16 del 9 marzo 2016 è stato pubblicato lo Statuto del costituendo Ente Idrico Campano. approvato con Delibera n. 885 del 29.12.2o15, con relativi allegati. Come è noto, ai sensi dell’art. 21 della L.R. n. 21 del 02 dicembre 2ol5 “gli enti locali aderiscono all’Ente Idrico con delibera di presa d’atto entro il termine di quindici giorni dalla pubblicazione dello Statuto. Oltre tale termine, il Presidente della Regione esercita, previa diffida all’ente locale ad adempiere entro ulteriori quindici giorni, i poteri sostitutivi ponendo le relative spese a carico dell’ente inadempiente.
A scopo collaborativo si allega alla presente uno schema di delibera del Consiglio comunale che, per ragioni di celerità del procedimento amministrativo potrà essere anche munita della dichiarazione d’immediata esecutività. Si confida nella piena collaborazione di codeste amministrazioni per l’attuazione della L.R. n. 15/2015, attraverso il tempestivo inoltro della delibera di presa d’atto alla Regione Campania”

Inizia il count-down, 15 giorni per  evitare che De Luca nomini un commissario ad acta che, di fatto, approvi la delibera in vece del consiglio comunale e i cittadini paghino gli esosi costi del “potere sostitutivo”.