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giovedì, Aprile 18, 2024

Dagli antichi caseggiati di Ischia Ponte “s’acala ‘o Panaro!”

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Elena Mazzella  |  Una idea nata un po’ per gioco e un po’ per sfida, ripercorrendo una parte della storia dell’antico borgo di Ischia Ponte e concretizzatasi grazie al lavoro di tantissimi volontari ed appassionati. L’iniziativa, infatti, parte da una idea di Luciana Morgera, fondatrice della Borsa Verde che vede protagonista l’antica usanza del baratto.

Proposta l’idea ai residenti, si è subito organizzata una giornata di scambio con l’uso dell’antico “panaro”.

A tal proposito abbiamo chiesto notizie e testimonianze ai residenti che ne hanno memoria.

Lina Italiano, appena propostale l’idea, l’ha subito sostenuta con la sua collaborazione mettendo a disposizione i balconi del suo palazzo. Ci testimonia di aneddoti legati ai ricordi d’infanzia che risalgono a quando lei, piccina assisteva allo scambio di prodotti con altri vicini, in particolare caffè calato nel panaro.

Loredana, residente nel piazzale delle alghe, ci racconta del panaro di Zizì, che oscillava tra le finestre del primo e secondo piano per trasbordare il mitico “colurcio di pane al pomodoro” preparato dalla doviziosa Zia per i nipotini nell’ora della ‘mmarenna.

Gina ci racconta che dal suo balcone lato mare, il panaro veniva calato al consueto fischio del postino per la corrispondenza giornaliera da poco arrivata da Napoli con il vaporetto ormeggiato al pontile aragonese.

Nei ricordi della fanciullezza di Viviana affiora l’immagine del panaro che, agganciato alla caratteristica trociola, conteneva la mappata, ossia la casseruola con dentro il cucinato della giornata magistralmente protetto dalla tovaglia di cotone annodata ad arte.

Luca Mazzella, nei suoi ricordi d’infanzia, ripercorre nostalgicamente con la memoria i tanti panari che oscillavano dalle finestre dello storico palazzo Buonocore allo stradone: il panaro della signorina Iolanda che premiava i bambini con le caramelle; il panaro delle Marcantonie, in versione cestino arricchito da una elegante passamaneria, ricolmo di sarde per i gatti; quello della mitica maestra Sisina, pronto a ricevere la sua corrispondenza dalla terraferma; in ultimo il panaro delle Trani, che, sul far della sera, conteneva elegantemente il sacchetto dell’immondizia al pari di tutte le abitazioni che si affacciavano sulle strade secondarie del borgo.

Ebbene, sabato lungo tutto il corso principale del borgo, rivedremo i canestri calati allestiti nei modi più disparati.

Si comincia dallo storico palazzo Lanfreschi e palazzo Lauro. Qui, in piazzetta Mazzella sarà allestita una esposizione di nasselle e canestri a cura dei negozianti di zona con una dimostrazione sull’antica arte dell’intreccio a cura di Raffaella Scotti.

Si continua per il largo convento, terrazzino di Lunaria, Vico di Lucione fino ad arrivare alla piazza antistante il panificio Boccia.

Si potranno scambiare panarielli e prodotti vari.

L’invito a partecipare è rivolto a tutti coloro che hanno voglia di barattare qualcosa nel pieno rispetto della tradizione isolana del “cala cala”. Era uso infatti, lungo tutte le coste dell’isola, barattare tra contadini e marinai prodotti della terra con il pescato del giorno. Da questa usanza, il nome del Cala Cala.

Può partecipare chi il panariello già ce l’ha e chi non ce l’ha può barattarlo.

Prendete i panarielli riempiteli di fiori, aromi, piante, frutta, libri, verdure, poesie e tutto quello che può venirvi in mente e calateli giù dai balconi.

Tutti i panari allestiti e calati saranno fotografati per partecipare ad un contest sul profilo Facebook di Ischia Ponte: vota la foto del canestro più originale.

Tutte le foto, postate in una apposita cartella, saranno votate nell’arco di tre giorni. La foto che riceverà più like vincerà un canestro pieno di prodotti biologici nel rispetto della tradizione.

Inutile dire che per ricevere il premio si dovrà “calare il panaro”.

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