fbpx
martedì, Aprile 16, 2024

Cudas, appuntamento ad Ischia Ponte dalle 10.00 alle 12.00

Gli ultimi articoli

Il CUDAS torna in piazza per la tutela del diritto alla Sanità e per cercare di risolvere la delicata questione della riattivazione della SIR.

“Fino a due giorni fa – scrivono dal CUDAS – credevamo ancora che, nell’attesa di concretizzare la riattivazione della Sir isolana, dopo la sua errata e sconsiderata chiusura, gli ex residenti che da una eloquente definizione di Elena abbiamo ribattezzato “i pulcini sperduti” sarebbero rimasti sull’isola nella struttura che ha dato loro asilo negli ultimi mesi, per continuare a garantire loro l’assistenza, la protezione familiare, la cura di cui hanno bisogno. E che in linea con i principi fondamentali della Costituzione Italiana, il rispetto del criterio di universalità delle cure su cui è fondato il Sistema Sanitario Nazionale e dei Livelli Essenziali di Assistenza, per non parlare dei criteri della legge 180 più nota come Legge Basaglia, gli enti preposti, a cominciare dall’Asl che mai avrebbe dovuto chiudere la Sir isolana, si sarebbero fatti carico dei costi dell’assistenza di persone con serie patologie croniche e ormai anche avanti con l’età, che hanno trascorso quasi tutta la vita nei manicomi/lager prima di tomare sull’isola dove hanno ritrovato vite degne di essere definite tali.
Ieri, abbiamo scoperto che ci eravamo sbagliati. E che Teresa, una dei “pulcini” sarebbe stata trasferita la prossima settimana a Napoli, non si sa ancora dove, ma presumibilmente in quelle “ville”, assimilabili a manicomi moderni, dove sono già morti due ex Villa Orizzonte dei quattro che vi sono stati portati nei mesi passati. Un trasferimento, quello di Teresa, motivato dal fatto che non si può pagare la retta per restare nella struttura ischitana, dove ormai dal 31 ottobre non vi è più copertura dell’Asl, e nessun familiare può farsi carico del suo mantenimento.
Noi, come Cudas e come cittadini della Repubblica che tutela il diritto fondamentale alla salute di tutti, anche dei poveri, non possiamo accettare che Teresa sia deportata lontano dall’isola, dai suoi affetti, dall’ambiente che le ha restituito la dignità e il rispetto che le erano stati negati in manicomio, rigettandola nell’incubo da cui era uscita vent’anni fa, con il ritorno a Ischia. E ancora meno possiamo avallare la vergogna che tutto questo avvenga perché nessun ente dello Stato si fa carico dei suoi doveri di assistenza nei confronti di questa persona, che oggi di fatto è stata scaricata da tutti, tanto che potrebbe finire in mezzo a una strada, senza più nemmeno un tetto sulla testa.
Perciò, LANCIANDO APPELLO A TUTTI GLI ISCHITANI DI BUONA VOLONTA’, VI CHIEDIAMO DI CONTRIBUIRE TUTTI INSIEME, SIMBOLICAMENTE A COPRIRE I COSTI DI UN MESE DI PERMANENZA DI TERESA NELLA STRUTTURA DOVE OGGI SI TROVA E DOVE SENZA LO SFORZO DI TUTTI NON POTREBBE PIU’ RESTARE. UN MESE PER DARE IL TEMPO AGLI ENTI DELLO STATO DI TROVARE UNA SOLUZIONE GIUSTA, LOGICA, EFFICACE AI BISOGNI DI TERESA E DEGLI ALTRI EX RESIDENTI SIR DI ISCHIA.
OGNI CONTRIBUTO E’ UTILE. ANCHE 1 SOLO EURO.
DA DOMANI RACCOGLIEREMO I FONDI PER TERESA NELLE PIAZZE ISOLANE.
IL PRIMO APPUNTAMENTO E’ A ISCHIA PONTE, DAVANTI A COCO’, DALLE ORE 10.00 ALLE 12.00.”

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos