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sabato, Aprile 20, 2024

Controlli zoofili anche con vigili stagionali e volontari

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Rafforzare i controlli in materia zoofila, anche col supporto dei Vigili Urbani stagionali del Comune d’Ischia– nell’imminenza dell’entrata in servizio (con l’arrivo della Pasqua) – e delle guardie giurate volontarie.

Lo chiede, con veemenza, al Sindaco Enzo Ferrandino, con una formale richiesta scritta, protocollata nei giorni scorsi, l’associazione ecologista, portatrice d’interessi diffusi, apolitica, apartitica, aconfessionale, “P.A.S.” (Pan Assoverdi Salvanatura/ ONLUS) in forza del D.P.R. 31-3-1979, delle leggi 281/1991, 189/2004; ma soprattutto di un’ordinanza datata 24 luglio 2006 (voluta proprio dagli ambientalisti locali, d’intesa col funzionario Lello Montuori) – ancora in vigore – purtroppo non applicata in toto, a 13 anni dalla sua emanazione.

Già nel 1995, la compagine di via delle Terme fu ammessa – prim’ancora che nell’albo zoofilo regionale (1997: L.R. 36/93: Delib. G.R. 26-6-1997 n. 5020, D.P.G.R. 21713/97) – nel “registro regionale del volontariato” ex legge 266/91 (Decr. Pres. Giunta Reg. Campania 1-3-1995 n. 1463) ove è stata sempre riconfermata finora.

Sin dal 2001, aderì alla convenzione provinciale per la vigilanza venatoria straordinaria. Un indimenticabile “servizio d’ordine”, in favore di cani e gatti randagi, fu predisposto dalla ONLUS, sotto l’egida di Giovanni Esposito, in occasione della 96° edizione del Giro Ciclistico d’Italia, partito – come molti ricorderanno – proprio da Ischia (maggio 2013). 

Ai fini della prevenzione del triste fenomeno, tuttora attualissimo, del randagismo canino e felino – si legge nella suddetta nota – chiedesi, vieppiù con l’ausilio dei nuovi agenti della polizia municipale, delle guardie volontarie, dei veterinari dell’ASL, dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, l’integrale applicazione dell’ordinanza sindacale n. 243/06, che, salvo ipotesi di reati, prevede sanzioni amministrative fino a 500 euro, compresi i casi di uso di catene di detenzione”.

Molti dei “nodi” affrontati nel cennato provvedimento del 2006, firmato dal “primo cittadino” dell’epoca, Peppe Brandi, hanno anticipato i contenuti della nuova legge regionale della Campania (n. 3/2019), promulgata di recente – grazie alla quale sono  ora accessibili a tutti “on line” i dati elaborati con l’anagrafe canina (www.anagrafecaninacampania.it) ed è stato istituito il garante dei diritti degli “esseri non umani”, il registro delle zoonosi, ecc. – recante “Disposizioni volte a promuovere e tutelare il rispetto, il benessere degli animali d’affezione”.  

Nel dettaglio, l’“ordinanza Brandi” vieta ai privati lo spargimento di veleni anti-topi nelle campagne, favorisce la nomina dei “cani di quartiere” (ora denominati nella nuova L.R. 3/19 “C.L.A. – Cani Liberi Accuditi”), sancisce che i fissipedi feriti sono trasportabili solo per le apposite cure; contempla le situazioni in cui il proprietario di una bestia – per causa di morte, malattia grave, perdita della libertà personale, problemi economici – non possa più accudire il proprio “pet”.

La definizione di “esemplari di affezione” proviene dal D.P.C.M. 28-2-2003 e dal Regol. Parl. Europeo n. 576.577/13. “Sono animali da diletto o compagnia: cani, gatti, furetti, invertebrati – eccetto api, molluschi, crostacei – pesci ornamentali, uccelli nati in cattività – ad esclusione del pollame – roditori e conigli (detenuti per fini non alimentari)”.

I protezionisti mettono l’accento sulle responsabilità del sindaco, quale Ufficiale di Governo – direttamente subordinato al Prefetto – su tutte le tematiche igienico-sanitarie, per motivi di contingibilità ed urgenza e ricordano l’univoca giurisprudenza che attribuisce alla “proprietà dei Comuni” i cani incustoditi, vaganti, inselvatichiti (ex multis, Cassaz. Civ. III Sez. 28-4-2010 n. 10190 e conformi) mentre di eventuali danni a terzi che possono provocare i “quattro zampe” non padronali, risponde in concorso pure l’ASL territorialmente competente (Cassaz. 27001/05, 8137/09).

L’interpretatio prudentium ha sempre evidenziato la pertinenza dell’intervento delle organizzazioni ambientaliste in particolari circostanze – a prescindere dalla flagranza di illeciti penali – “in quanto, ad esempio, l’accalappiamento dei cani vagabondi rappresenta un momento critico, foriero di possibili danni alla salute fisica e psichica degli animali” (TAR Campania, Salerno, Sez. II 14-12-2011 n. 1410).

“Con piacere – dice G. Esposito della P.A.S. – accogliamo le rilevanti novità introdotte dalla L.R. 11-4-2019 n. 3, che fissa dimensioni standard minime per i box dei canili, stanzia ulteriori fondi per prevenire il randagismo o il trasferimento di cuccioli nei paesi esteri ove non è regolamentata la vivisezione, definisce “prestazioni sanitarie di primo livello”, le sterilizzazioni gratuite ai randagi, le necroscopie, le analisi per prevenire i tumori. L’art. 5, comma 1, lett. “f”, finalmente consente ai privati cittadini di allertare, senza il tramite delle Forze dell’Ordine, il pronto soccorso veterinario per i cani o gatti feriti, incidentati, malsani. Speriamo che il Comune d’Ischia voglia assentire l’accesso ai cani sulle spiagge e dotare i Vigili stagionali degli appositi lettori di microchips. Stiamo ancora aspettando di capire chi abbia consentito, per oltre 5 anni, l’iscrizione di un sindacato di bagnini nell’albo zoofilo regionale, al pari della società tedesca Pro Animale Fur Tiere!”.

Fu lo stesso vicepresidente della “P.A.S.” a provocare, nell’ottobre 2009, il rinvio a giudizio dell’ex Sindaco di Barano, Giuseppe Gaudioso – ai sensi dell’art. 328 c.p. – in quanto “non si impegnò per risolvere l’emergenza del randagismo canino, per l’attivazione del servizio accalappiacani, né per la costruzione di un canile pubblico, ovvero il ricovero, la custodia, l’assistenza, il mantenimento dei quadrupedi abbandonati”.

Grazie alle campagne di sensibilizzazione di associazioni come la “Pan Assoverdi Salvanatura”, la leishmaniosi, la rabbia, l’echinococcosi non fanno più paura ed ormai quasi il 100% dei “fido” sono dotati di transponders, collari gps, tatuaggi, piastrine di riconoscimento, ecc.

Nella foto di repertorio: una delle tante iniziative zoofile, condotte dall’associazione “P.A.S.” di Ischia – che ha ottenuto il porto d’armi per le proprie guardie giurate – volta al recupero di cuccioli abbandonati nelle strade.

1 COMMENT

  1. 《《《Nella foto di repertorio: una delle tante iniziative zoofile, condotte dall’associazione “P.A.S.” di Ischia – che ha ottenuto il porto d’armi per le proprie guardie giurate – volta al recupero di cuccioli abbandonati nelle strade.》》》

    Scusate, ma per recuperare i cuccioli dalle strade ci vuole il porto d’armi?? Oppure lo si scrive per incudere timore o meglio ancora per “vanitosa” pubblicità???
    Chissà se mai lo sapremo!

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