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venerdì, Aprile 19, 2024

Ci rappresenta solo Schilardi? La camera blocca l’audizione dei sindaci

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Ida Trofa | Proseguono le audizioni alla Camera per il decreto urgenze. Ieri la seconda audizione. Mentre salta quella prevista per i sindaci del Cratere che, invece di essere auditi a Roma dovranno inviare una relazione a corredo del testo per sottoporre proposte ed eventuali emendamenti.
Dopo le umilianti audizioni in Parlamento culminate nella «riscrittura» in diretta del «decretino» prosegue la via crucis del governo e i sindaci ischitani ricevono una sonora bocciatura.
Ieri, poco dopo le 10, nell’aula della commissione Trasporti della Camera, la seconda giornata di audizioni sul decreto che riguarda anche Ischia. Seduti al tavolo dinanzi ai componenti delle commissioni Ambiente e Trasporti riunite in seduta congiunta hanno sfilato i rappresentanti dei settori produttivo e i sindacati.

La camera rifiuta l’audizione ai sindaci.
Sarà invece solo Schilardi il commissario alla ricostruzione l’unico audito sul caso Ischia. Un’audizione che di fatto ha visto a lettura dei dati dell’emergenza gestita da Giuseppe Grimaldi. Dunque siamo ben lungi dalla fase di ricostruzione anche se Schilardi dice di avere pronte due ordinanze in attesa di capire bene il difficile contesto in cui andrà ad operare. Il commissario lavora con una struttura e su regole ancora tutte da scrivere. Per i sindaci la Camera dei Deputati è stata categorica ed in una nota ha scritto inviata a mezzo PEC agli uffici ha specificato che non c’è più tempo per sentirli, per loro solo memorie scritte. Le commissioni passano al setaccio il decreto ed i commissari si riuniscono in sede operativa Il commissario per la ricostruzione Carlo Schilardi a Napoli con i sindaci dove ci sarebbe dovuto essere anche l’atto commissario Giuseppe Grimaldi che invece sarà impegnato a Roma con il capo dipartimento Angelo Borrelli per riprendere l’ultimo vertice sfumato per improcrastinabili impegni.

Schilardi riceve a Palazzo Armieri i sindaci. Tema clou il condono e le prime due ordinare per danni lievi ed infrastrutture
Stamane, a Napoli, presso la sede dell’avvocatura regionale a Palazzo Armieri si riuniranno i sindaci del cratere con i loro entourage tecnico legali. Il summit con la struttura commissariale provvisoria (13 più tre esperti le unità previste) allestita dall’ex Prefetto Carlo Schilardi, nominato dal Governo quale Commissario per la ricostruzione l’8 agosto ed ora in attesa della firma sul nuovo decreto di nomina del Presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte che di fatto ne rende pienamente operativo il ruolo. La riunione di oggi segna l’inizio di una fase operativa per la ricostruzione e le linee guida da fornire ai cittadini colpiti ed al territorio.
Il commissario alla Ricostruzione incontra i sindaci all’indomani dell’incontro in Regione con il vice Presidente Fulvio Bonavitacola e Bruno Discepolo del settore Urbanistica e territorio. Un incontro tenutosi venerdì scorso ancora sul tema PUR, il piano urbanistico regionale per prevedere una nuova cittadella, una rivisitazione urbanistica del territorio. Soprattutto il summit con i sindaci giunge dopo l’audizione di Lunedi di Schilardi in commissione ambiente.
Dopo oggi, l’incontro verterà essenzialmente sul nodo condoni, proprio per questo Schilardi incontrerà in due riunioni separate la soprintendenza provinciale per la problematiche ambientali e paesaggistiche a cui fanno capo appunto le istanze di condono trasmesse o da trasmettere da parte dei comuni. Il ristoro dei danni da sisma accertati è subordinato alla definizione delle pratiche di condono a termine delle tre leggi, nel 2003 norma attuativa adottato da soggetto incompetente. Sul piano tecnico in pratica proprio i comuni avranno non poche difficoltà per reperire le pratiche stesse a cui si aggiunge la scarsezza di personale. Da non sottovalutare la mancanza di risorse per ottenere i tanto attesi pass condono per il ristoro. Servono soldi per avere altri soldi, servono per l’oblazioni e sanzioni e per la concessione edilizia. Senza non si può accedere al contributo anche se nel decreto è scritto 100%. Per gente fortemente in difficoltà per chi ha subito davvero il terremoto, reperire tali fondi è praticamente impossibile.
I problemi della legittimazione, il problema dei mezzi per arrivare al condono è ora il tema politico per affrontare la strada verso la ricostruzione. Poi si potrà parlare di Microzonazione e di STU. Delocalizzazione. Il rischio è che le risorse ci siano ma non siano spendibili.
Schilardi inoltre ha in bozza due ordinanze per le cose che si possono fare prima. Abitazione riattabili con danni lievi e poi provvedimenti per beni pubblici ed infrastrutture i comuni provincia MIBACT regione sulla base delle richieste e dei progetti già fatti è presenti nel piano post sisma con precedenza alle scuole

Dl 109: emergenza e ricostruzione. Grimaldi oggi a Roma da Borrelli
Per il terremoto di Ischia, quello del 2017 che va a braccetto con quello del 2016 del centro Italia, il Cratere più piccolo della storia del bel paese a confronto con quello più grande mai registratori prima nel vasto panorama delle emergenze Italiane che caso unico in Italia prevede la convivenza di due commissari. Grimaldi doveva essere con Schilardi all’incontro con i sindaci ma è corso a Roma perché prima della ricostruzione c’è il nodo dell’assistenza agli sfollati da risolvere e soprattutto dell’attuazione dei lavori in zona rossa e sulle infrastrutture. Summit con Borrelli presso la sede centrale del dipartimento per studiare una rapida risoluzione dei vari problemi collegati all’emergenza in atto in vista dell’auspicata ricostruzione esistenti, a partire dalla ripresa dei lavori in zona rossa e sulle strade di collegamento affidati agli enti attuatori quali comuni, città metropolitana e MiBact. Tutto collegato alla cogente questione di garantire CAS ed alloggiati agli aventi diritto per i quali, permangono, ancora le condizioni di necessità registratisi il 21 agosto 2017. Oggi è atteso un nuovo incontro a Roma con il Capo Dipartimento Angelo Borrelli. Grimaldi, ne fa una questione di principio: “In Campania siamo in grado di fare le cose presto e bene quando c’è la collaborazione ed il giusto impegno di tutti gli enti coinvolti. Ora abbiamo la necessità di risolvere il nodo CAS, Alloggi e Interventi d’emergenza. Non possiamo restare impantanati oltre”. Anche nell’ambito dell’emergenza il governo centrale è stato in grado di compiere l’ennesima sperequazioni a danno della comunità. Sarà sfuggito ai più distratti nel pindarico volo condonistico, ma quella di Ischia è l’unica emergenza prorogata di soli sei mesi per complessivi 18 mesi (dal 21 agosto 2017 spostato al 24 agosto ) e no di un anno come prevede la nuova norma sulla protezione civile e come è accaduto altrove, in altri disastri. Tornare in regime ordinario sarebbe un disastro nel disastro cristallizzato al 24 febbraio 2019

Meno passerelle e più fatti
Questo decreto sarà anche stato “scritto con il cuore”, ma questo cuore sa di piedi. Parla di rilancio ma di fatto blocca le risorse per la ricostruzione. I richiedenti devono pagare (le oblazioni di condono) per avere accesso ai contributi e con queste ristrettezze economiche chi ha i soldi per pagare? Siamo terremotati! Meno passerelle e più fatti concreti, meno demagogia, cosi continuando rischiano di morire. Il decreto fatto anche per Ischia ma pensato altrove rappresenta un piano troppo ipotetico per riuscire ad intervenire in maniera puntuale in via normativa. Ad ogni catastrofe non si può accelerare le norme sull’edilizia senza invertire la rotta in ordine alla sicurezza.

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