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giovedì, Aprile 18, 2024

Chiesa lesionata e alveo occluso, il sindaco Caruso interviene

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Un sopralluogo effettuato dai Vigili del Fuoco alla chiesa di S. Antonio in Piazza IV Novembre a Fontana, ha fatto emergere la presenza di lesioni alla chiave di volta, pertanto ne è stata disposta l’inibizione a scopo precauzionale. Una situazione che ha indotto il sindaco di Serrara Fontana Rosario ad adottare una ordinanza per la eliminazione dello stato di pericolo, che interessa anche la pubblica strada adiacente.
La chiesa di S. Antonio fa parte della Parrocchia Santa Maria della Mercede. Pertanto nel provvedimento sindacale viene ordinato al parroco protempore, don Pasquale Mattera, «di provvedere con somma urgenza, all’eliminazione ad horas di tutto quanto costituisce pericolo per la pubblica e privata incolumità mediante l’esecuzione delle opere necessarie alla messa in sicurezza del fabbricato, previa verifica strutturale da parte di tecnico abilitato; di provvedere all’immediata apposizione di opere provvisionali ritenute necessarie e sufficienti per il puntellamento delle strutture lesionate e nel caso le stesse dovessero essere apposte esternamente al fabbricato di apporre la necessaria segnaletica notturna e diurna; di inibire a scopo precauzionale l’accesso alla chiesa di S. Antonio nelle more delle attività di verifica e realizzazione dei lavori di messa in sicurezza».
Una seconda ordinanza sindacale riguarda invece l’alveo in località Cava Ruffano. Qui un accertamento tecnico ha evidenziato che nella parte terminale dello stesso alveo, che sbocca verso la spiaggetta sottostante, «è stato apposto uno sbarramento nel tratto terminale dell’alveo attraverso apposizione di una “griglia” in legno». Intervento eseguito da Francesco Paolo Di Maio, amministratore della società “A.L.E. srls”, che ha in affidamento il tratto demaniale di arenile interessato. Dalla ordinanza si evince anche che il padre del Di Maio, presente al momento del sopralluogo, aveva espresso la disponibilità alla rimozione immediata della griglia. Cosa che non è avvenuta, creando un evidente stato di pericolo. In corrispondenza della griglia, infatti, «si è determinato un incremento di quota formato da un accumulo di terriccio e inerti che normalmente ruscellano verso il mare». Gli alvei, è purtroppo noto, vanno tenuti liberi per evitare disastri in caso di piogge abbondanti, come evidenzia l’ordinanza: «Lo sbarramento eseguito impedisce il naturale deflusso dell’alveo delle acque meteoriche determinando in caso di forti precipitazioni situazioni di pericolo, oltre a determinare con il tempo un innalzamento complessivo delle quote dell’alveo verso monte». L’accumulo è stato stimato in 15-20 metri cubi di materiali inerti. Inoltre nella stessa ordinanza si fa presente che «è da ritenersi pericolosa la localizzazione della cabina e del patio realizzati in difformità dei titoli edilizi e demaniali sottostante il canale di deflusso delle acque».
Pertanto il sindaco ha ordinato a Di Maio la immediata rimozione dello sbarramento nel tratto terminale dell’alveo di Cava Ruffano, della cabina e del patio, in quanto rappresentano pericolo per la pubblica e privata incolumità

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