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sabato, Aprile 20, 2024

Borrelli cittadino onorario, l’invito alle opposizioni: votate no alla delibera. Riscattate il popolo offeso

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Gaetano Di Meglio | E’ impossibile non commentare, con rabbia, l’ultima decisione politica di Giovan Battista Castagna e della sua maggioranza: il conferimento della cittadinanza onoraria ad Angelo Borrelli.
E’ impossibile perché emerge, più di tutto, l’aspetto provinciale di tutti noi.
Se davvero Angelo Borrelli avesse meritato questo riconoscimento, cosa che non credo essendo un uomo dello Stato che ha svolto il suo compito, allora lo avrebbe meritato anche per Lacco Ameno e Forio.
E‘ vero che Casamicciola ha subito maggiori danni, maggiori sfollati e ha sentito il terremoto del 21 agosto più di altri comuni, ma è anche vero che non è stato il solo comune a tremare. E che, purtroppo e sottolineo purtroppo, il cratere di cui si è occupato Borrelli è composto anche da Lacco Ameno e Forio. Ma le mire e le strategie politiche sono diverse, slegate e singole.
Ma l’aspetto che più mi ferisce, come cittadino di Casamicciola anche se residente a Ischia, con la seria valutazione di chiedere asilo politico a Serrara Fontana, è quello legato al 21 agosto.
Tra sei giorni ci ritroveremo con una pagliacciata locale. Senza riflettori, con uno stato impegnato altrove. E neanche la tragedia di Genova potrà giustificare il governo in carica. Ci ha volutamente dimenticato. Come noi gli abbiamo chiesto! O meglio, come la classe politica di Casamicciola ha chiesto.
Per fare cosa? Un po’ di struscio con Angelo Borrelli?… Possibile!
Mi chiedo, davvero, quale sia il merito di quest’uomo. Qual è il pregio così importante che qualifica il capo dipartimento della Protezione Civile, graziato dal governo in carica e non tranciato come altri suoi colleghi? Quello di aver gestito, non da solo, l’emergenza Ischia? E se Borrelli è così meritevole di premi, dobbiamo anche smetterla di dire che “non è cambiato nulla in un anno” e che “è tutto fermo”. Perché le due cose si annullano a vicenda.
Perché Borrelli merita le chiavi di Casamicciola? Perché ha messo in mostra “un senso di disponibilità verso il prossimo davvero straordinario”. Motivazione fin troppo light. Anche perché è legittimo chiedersi come mai Castagna non abbia riconosciuto nel Commissario Grimaldi la stessa disponibilità? Vuoi vedere che Casamicciola va avanti con i dispetti, come con gli abbonamenti sul porto? E’ proprio così!.
Ma un’avvisaglia di buoni e cattivi già l’avevamo avuta quando i sindaci avevano invitato il premier Conte ad Ischia. «Da ultimo – scrivevano i primi cittadini isolani -, desideriamo ringraziare il Dipartimento della protezione civile per lo straordinario impegno profuso in questi undici mesi, e per esso dal suo attuale direttore, nell’affrontare e risolvere i problemi derivanti dalla gestione dell’emergenza, nonché per raffreddare i rapporti, talvolta infuocati, che si sono venuti a creare nei nostri territori per alcune decisioni assunte dal Commissario delegato per l’emergenza»
Buoni e cattivi. Premiati e non. E’ questo il senso istituzionale che viene fuori da questa scelta. Un senso istituzionale piccolo.
Castagna e le sue muse ispiratrici sono riusciti a far saltare la visita ufficiale ad Ischia del Presidente del Consiglio ad un anno dal sisma e hanno conservato la platea tutta per loro al fine di completare l’opera di lecchinaggio istituzionale nei confronti di chi si è dimostrato “affabile” con i loro magheggi: somme urgenze, assunzioni, gestioni fondi.
Abbiamo imparato che sull’isola si è un po’ perso il vero senso della Cittadinanza Onoraria ma, in questo caso, almeno, si è guardato alla forma. Il comune di Casamicciola ha convocato il consiglio comunale e delibererà in ossequio alla normativa vigente. Ma basta questo? Purtroppo no.
Dato per certo che questa manovra, sia una sciocca manovra politica, l’invito è alla minoranza consiliare di Casamicciola: votate NO al conferimento della cittadinanza onoraria. Lasciate un segno nella storia, nella delibera e nelle dichiarazioni di voto. Rivendicate il diritto di un popolo che non lesina piaceri ai capi della Protezione Civile, ma pretende diritti e doveri. Di un popolo che non ha bisogno di annullare la passerella del primo ministro perché deve far sfilare il sindaco e la consigliera. Di un popolo che pretende rispetto ma, soprattutto, di un popolo che si sente comunità insieme con tutti gli altri della nostra isola.

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