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venerdì, Marzo 29, 2024

Baionette arrugginite alla riscossa, la replica della UIL ad Albano

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Gaetano Di Meglio | Continua la bagarre tra sindacati al Rizzoli di Ischia, o meglio, alla ASL Napoli 2. Dopo le accuse, durissime, di Adolfo Albano che abbiamo riportato nei giorni scorsi. La replica arriva come un direttissimo dal Direttivo Gau e il Gruppo Rsu Uil Fpl Asl Na 2.
Senza mezzi termini e andando dritto al nocciolo della questione, la UIL difende Ciro Chietti autore di un’intervista sul nostro giornale pubblicata ad Agosto e rimanda al mittente tutte le accuse che Adolfo e la sua “CISL” hanno mosso al sindaco di Chietti, la UIL.
Una battaglia tra lavoratori della nostra sanità che mettono al centro, però, una questione sostanziale: la cattiva gestione di alcune figure da parte dell’azienda. E non importa a quale sigla sindacale si versi la quota a fine anno, noi mettiamo al centro la SIGLA che unisce tutti i pazienti del Rizzoli e tutti gli utenti della ASL che chiedono servizi e qualità.
«Colpisce sicuramente il “grido di dolore” del collega Adolfo Albano, il quale ha evidenziato in una sua lettera che – a suo parere – sono 10 anni che nella nostra Azienda si promettono soluzioni che non arrivano mai. Vero, forse verissimo. Soprattutto se si valuta che i “problemi” maggiori sono stati causati in un periodo storico della nostra Azienda nel quale regnava un Regime autoritario e vessatorio nel quale era decisamente impossibile esprimere le proprie idee senza correre il rischio di essere perseguitati per aver esercitato il proprio diritto/dovere di sindacalista. Vero, forse verissimo. Ma qualcosa non torna: Adolfo Albano è un Sindacalista Rsu della Cisl.
La stessa Cisl che, fino alle ultime elezioni Rsu (appena pochi mesi fa) aveva 18 eletti su 36 Componenti della Rsu. La stessa Cisl che avrebbe potuto – con la forza dei suoi numeri – opporsi in maniera forte alla gestione Ferraro (che non crediamo che qualcuno rimpiangerà mai) e – perché no – anche alla gestione del nuovo Direttore D’Amore sugli argomenti sui quali non si trovava un accordo.
E allora, quale è stato il problema? Perché aspettare 10 anni per lamentarsi ed inneggiare alla rivolta?
Pentimento tardivo o comincia a mancare il terreno sotto ai piedi perché non c’è più quel legame a doppio filo che legava così strettamente la Cisl di Adolfo Albano alla ex Direzione Infermieristica? Se fosse così, caro Adolfo, ti consigliamo di rassegnarti. Quei tempi non ci sono più e, soprattutto, non torneranno più.
L’attacco rivolto implicitamente/esplicitamente al nostro coordinatore aziendale Ciro Chietti, per il tramite di un mass media (rispetto al quale abbiamo già dato mandato al nostro ufficio legale), assomiglia troppo al colpo di coda di un serpente a cui è stata tagliata la testa, ma non ci fermerà!
Siatene certi! E scusateci Tutti se il nostro Coordinatore ha evidenziato sui giornali che c’erano tante cose da fare, ma che altre erano state fatte. Infatti, il nostro Coordinatore risulterà sicuramente colpevole di grosse mancanze per aver evidenziato – due mesi fa – che:
1) Era un elemento positivo l’aver risolto la problematica di decine di Infermieri, con una graduatoria, che erano pendolari da anni sull’isola di Ischia, ma forse qualcuno preferiva i trasferimenti “ad personam” del bel tempo che fu;
2) Era un elemento positivo l’aver chiesto ed ottenuto un avviso pubblico per Operatori Socio Sanitari, il quale avviso avrebbe portato anche altro personale di questa qualifica ad Ischia (come è successo in questi giorni), ma forse qualcuno preferiva altri metodi di “reclutamento”;
3) Anche gli OSS provenienti dalla graduatoria di Salerno dovevano ottenere il rinnovo del loro incarico (come accaduto in questi giorni), ma forse qualcuno avrebbe preferito una soluzione negativa per dare più forza alla rivolta;
4) “Lo ripeto: molto è stato fatto e molto c’è da fare, noi saremo critici quando c’è da criticare, ma saremo sempre collaborativi per migliorare l’assistenza e la qualità lavorativa per i nostri dipendenti” (Dichiarazione finale di Ciro Chietti al giornale on line “Il Dispari” del 2 Agosto 2018).
Comunque, alla fine dei conti, come Uil Fpl potremmo sentirci anche gratificati: abbiamo compreso che, evidentemente, dobbiamo incutere una paura del diavolo, se qualcuno si prende la briga di attaccarci con tanta forza, anche se in maniera così generica e becera. Eppure, non dovrebbero temerci così tanto. Abbiamo solo la forza delle nostre idee!
O è questo che fa maggiormente paura? Bè, vedremo come andrà a finire, tanto sanno sempre dove ci troveranno: sempre e solo dalla parte dei Lavoratori e dei Cittadini.»

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