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venerdì, Aprile 19, 2024

ASL Napoli 2 Nord, l’assistenza diabetologica è in piena trasformazione

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I circa 58700 pazienti diabetici dell’ASL Napoli 2 Nord sono al centro di una trasformazione dell’assistenza pensata per garantire loro servizi integrati, in linea con la legge regionale 9 del 2009. Il percorso, infatti prevede l’istituzione presso alcuni Distretti Sanitari di centri di assistenza diabetologica in cui è presente quotidianamente un Team diabetologico interdisciplinare coordinato da un diabetologo e composto da infermieri e specialisti nelle branche di maggiore interesse per i pazienti diabetici. Ad oggi l’ASL Napoli 2 Nord garantisce già un livello di assistenza adeguato, impegnando ogni settimana 574 ore per le visite diabetologiche oltre a 71 ore di oculistica e 64 di cardiologia dedicate ai soli pazienti diabetici. Grazie a questo modello organizzativo, l’accesso agli ambulatori di diabetologia non prevede alcuna lista di attesa.

A certificare che l’assistenza ai pazienti diabetici nell’ASL Napoli 2 Nord esiste ed è adeguata alle esigenze della popolazione, vi è stata anche una sentenza del TAR. Alcuni gruppi di cittadini, infatti, nel 2016 avevano chiesto al Tribunale Regionale il mantenimento in attività di alcuni centri privati che, pur non essendo accreditati, assicuravano servizi diabetologici per conto dell’ASL. Il tribunale, in base ai documenti prodotti, ha respinto tale richiesta ritenendo che quanto assicurato dall’ASL Napoli 2 Nord fosse già in linea coi bisogni assistenziali dei pazienti.

Dice il dott. Antonio d’Amore: “Il modo migliore per dare assistenza adeguata ai pazienti diabetici è quello di osservare normative, linee guida e protocolli terapeutici. Nel caso dell’assistenza diabetologica il percorso è chiaramente delineato dalla legge regionale 9 del 2009, scritta sulla base dei parametri dell’OMS del Ministero, delle Associazioni dei pazienti e delle Società Scientifiche. In quella legge si chiarisce la necessità che il paziente diabetico venga preso in carico in primis dal Medico di famiglia e, qualora abbia una patologia complessa, sia trattato dai centri diabetologici che devono servire una popolazione di almeno 100.000 abitanti. Stiamo organizzandoci esattamente in questo senso”

Il passaggio definitivo dal modello ambulatoriale al modello dei Centri di Assistenza Diabetologica sarà concluso gradualmente nelle prossime settimane e vedrà la contemporanea chiusura dei piccoli ambulatori di diabetologia attualmente attivi presso l’ASL.

Dice Ettore Petraroli, coordinatore di branca degli specialisti diabetologi dell’ASL Napoli 2 Nord e responsabile dell’ambulatorio di diabetologia di Monte di Procida:

“Come diabetologi siamo a favore della realizzazione dei poli diabetologici come previsto dalle leggi nazionali e regionali e dalle disposizioni aziendali. Stiamo collaborando in questo senso in maniera attiva nell’interesse della migliore assistenza dei pazienti diabetici della nostra ASL.”

In linea con la Legge Regionale, il percorso di trasformazione dell’assistenza diabetologica presso l’ASL Napoli 2 Nord è stato attivato istituendo una cabina di regia in cui sono presenti oltre a dirigenti dell’Azienda: il coordinatore aziendale degli specialisti diabetologi – Ettore Petraroli – il rappresentante dei Medici di Famiglia – Domenico Adinolfi – e il rappresentante campano delle associazioni dei pazienti diabetici – Fabiana Nastasi.

1 COMMENT

  1. In questo “percorso di trasformazione” tanto proclamato, è contemplata anche la chiusura dell’ambulatorio di diabetologia pediatrica?
    E pure mi sembrava che nella L.R. 9/2009, Art.9, si chiariva che nella programmazione dell’istituzione di un centro diabetologico territoriale ogni centomila abitanti, si doveva tener conto, nel fabbisogno assistenziale, dell’accessibilità ai servizi.
    Sia chiaro, ben venga l’istituzione a Monte di Procida di un centro diabetologico territoriale attrezzato come la legge prevede, ma Ischia è una realtà differente dove l’accessibilità ai servizi dovrebbe essere garantita a prescindere dai numeri e non mi sembra che la chiusura dell’ambulatorio si possa leggere in tal senso.

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