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giovedì, Aprile 18, 2024

Antonio Piricelli da Amatrice: “Non riesco a descrivervi la paura. Qui è un disastro”

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Non ha esitato nemmeno una volta; appena appresa la notizia ha organizzato subito una squadra di uomini volenterosi e preparati ed è partito ieri, venerdì 26 agosto, alla volta di Amatrice, il comune che ha riportato i danni maggiori dovuti dal recente e forte evento sismico.

Parliamo di Antonio Piricelli, del Comandante Colonello della Polizia Municipale di Casavatore, il nostro isolanissimo Colonello Piricelli che è, in queste ore, alla guida di una unità ben nutrita di persone partite alla volta di Amatrice per supportare le attività della Polizia Locale del comandante Gianfranco Salvatore e del sindaco.

“Non appena ho sentito attraverso i media dell’immane tragedia avvenuta qui al centro Italia – ci racconta Antonio Piricelli, mentre è di pattuglia nei luoghi del disastro – ho subito pensato di creare una unità operativa con agenti di vari comuni campani. Ci siamo preparati, abbiamo preso contatto con io nostri colleghi locali e siamo partiti venerdì mattina alla volta di Amatrice per offrire il nostro aiuto e supporto.”

Cosa hai trovato una volta giunto sui luoghi del disastro?
“Qui è una tragedia – ci racconta con un filo di emozione che gli interrompe un po’ la voce – la scossa di magnitudo 6.0 ha creato davvero tantissimi danni, come testimoniato dalle immagini riprese dei giornalisti e non solo. Una intera cittadella che non c’è più. Le emozioni sono davvero molto forti, vi è distruzione ovunque.”

Su cosa si concentra il vostro intervento?
“Innanzitutto siamo qui per essere di supporto al comandante Gianfranco Salvatore che, oltre ai danni materiali, ha subito anche una grave perdita a causa del terremoto: la sua compagna è tra le vittime del sisma ed era anche una nostra collega – continua Piricelli – quindi svolgiamo attività di controllo e gestione della viabilità e repressione dell’orribile fenomeno di sciacallaggio, ma non solo.”

Quanto tempo avete impiegato per raggiungere amatrice da Napoli?
“La città dista circa 300 km da Napoli – aggiunge – ma la strada principale che la collega con le altre aree è stata interrotta. Abbiamo dovuto, quindi, effettuare un gran giro di altri 20 km per arrivare al cuore della città. E ci siamo trovati davanti ad uno spettacolo davvero triste e devastante.”

Cioè?
“Quando siamo giunti al paese, abbiamo toccato con mano la gravità dell’evento, la disperazione e la desolazione. Una città fantasma, non esiste più nulla, ma solo macerie. Emozioni così forti da gestire che rendono il tutto ancora più difficoltoso.”

La grande macchina dei soccorsi è stata attivata fin da subito e non conosce soste…
“Esatto, appena siamo giunti in prossimità di un gruppo di soccorritori, abbiamo subito dato una mano a ripristinare le distanze di sicurezza tra loro e la folla di giornalisti e curiosi che intralciava le operazioni di soccorso in atto. E – aggiunge con un tono basso della voce – abbiamo assistito al recupero di molte vittime dalle macerie. Una esperienza che stringe il cuore.”

Hai preso parte, assieme alla tua unità, ad operazioni dirette di soccorso?
“Sì, siamo da subito stati impegnati in una sorta di ruolo di collegamento – ci spiega – tra le unità cinofile che sono all’opera tra le macerie e i vigili del fuoco. Non appena un operatore individua un corpo al di sotto delle macerie noi portiamo sul posto i vigili del fuoco. Un lavoro di squadra che fa andare avanti i lavori in modo più spedito.”

Quanti uomini della Polizia Locale vi sono presenti lì ad Amatrice?
“Ci siamo noi dalla Campania, poi vi sono 6 unità da Roma Capitale, altre da Terni e Prato – continua – tutti si sono ben organizzati in turni per coprire quanto più territorio possibile e per l’intera durata del giorno e della notte.”

E le istituzioni (ricordiamo che Antonio Piricelli è anche consigliere comunale ad Ischia, ndr) fanno sentire il loro appoggio?
“Le istituzioni, di ogni ordine, sono bene presenti qui ad Amatrice e ciò sottolinea come il grande cuore solidale dell’Italia non si tiri mai indietro. Qui ho incontrato il sindaco e ho da subito portato i saluti e la solidarietà di tutti i sindaci dell’isola di Ischia e di Casavatore.”

Ma parliamo di aspetti concreti. Come si vive in una area così devastata?
“Essere presente proprio qui – continua – è motivo di orgoglio e regala emozioni davvero forti e contrastanti. Fa spavento vedere come un paese intero sia stato ridotto ad un cumulo di macerie con tante vite spezzate. E’ triste vedere una scuola devastata ed un ospedale disintegrato. Ma il bello sono i tanti volontari e operatori che lavorano senza sosta per cercare di ripristinare l’area e una sorta di “normalità” anche se è davvero molto difficile, almeno nell’immediato.”

Sono stati costruiti i campi base?
“Ci sono due campi della protezione civile – ci racconta – che accolgono i supersiti, ma molti al momento dormono nelle proprie automobili o sono andati via dall’area ospitati da parenti o amici. Per i soccorritori i campi sono in via di costituzione. C’è tanto lavoro da fare e aspetti di cui tenere conto.”

Tu sei lì e vivi in prima persona il tutto. Di cosa si ha più bisogno?
“Il terremoto ha portato via tutto, ma davvero tutto. Ogni bene è diventato di prima necessità, ma c’è da dire che la catena umanitaria ha funzionato subito e sono arrivati così tanti beni che si hanno anche difficoltà oggettive nel sistemarli. Anzi si stanno creando delle liste per le consegne dei beni, così da diluirli nel tempo. Io mi sono fatto portavoce delle raccolte isolane e ho preso l’impegno di comunicare, appena note le date, quando far partire i beni raccolti sull’isola alla volte delle aree terremotate.”

Antonio Piricelli, testimone di una forte scossa registrata nella giornata di venerdì e che non ha, fortunatamente, provocato danni, sarà presente ancora per alcuni giorni in quelle aree, a dar manforte agli uomini della Polizia Locale, impegnato in prima linea per la difesa del territorio e sostegno alla popolazione.

10 COMMENTS

  1. Che DIO non faccia mai venire un terremoto a Ischia!perché con tutte le case abusive e non (costruite senza nessun criterio di sicurezza sismica)con materiali economici e senza l’ombra di un geometra e architetto!,case su case ,case sotto le roccie,sicuramente verrebbe distrutta una generazione!

  2. Infatti bene il supporto ma la passerella di filata cavalcata sulla tragedia della povera gente è davvero VERGOGNOSA e poi scusate tanto ma i soccorsi si fanno in alta uniforme con tanto di medaglie e medagline??? ASSURDO NON C’È MAI LIMITE A NULLA NEMMENO DAVANTI ALLA MORTE!

  3. Mentre gli altri in abiti da lavoro prestano i soccorsi, Piricelli si fa fotografare in alta uniforme! Ed ha pure i guanti di lusso in mano!!!
    Senza parole…

  4. Perdonatemi ma potete anche specificare questo “aiuto” indispensabile dato da questi valorosi eroi quanto tempo è durato?? Da quanto sembra non più di 24 ore (e son stato buono ) e per 24 ore si son spese centinaia di euro (soldi pubblici)solo per far fare una gita a questi eroi??? Con tutto il rispetto per i ruoli ma come possiamo definire questa assurda vicenda???

  5. Ma cosa è andato a fare lì vestito in impeccabile uniforme di gala (..da vigile..), mentre tutti gli altri intorno a lui sono in abiti da lavoro, coperti di sudore e polvere a estrarre corpi dalle macerie? Che pagliaccio, aveva paura che gli mettessero una pala in mano!!

  6. mi ero trattenuto dallo scrivere “tutto coppola e distintivo”,ma vedo che c’è gente che la pensa come me.e allora suggerisco di fornirgli un berretto meno pomposo,da adoperare almeno in situazioni così meste.

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