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venerdì, Aprile 19, 2024

Antonio Macrì, il ricordo

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Giorgio Brandi | Ci sono persone che vivono in eterno nelle loro opere. Nei quadri di Antonio Macrì puoi riconoscere la sua creatività, la sua fantasia, il suo carattere, la sua visione del mondo e la sua capacità di trasformarlo, di sublimarlo.
Antonio era capace di ricreare quell’atmosfera che emana dai suoi quadri anche nell’ambiente in cui viveva ed era capace di influenzare, con la sua serena bonomia, anche tutti quelli che gli stavano intorno e lo frequentavano.
Se non lo vedevi per qualche giorno, ti mancava, avvertivi l’esigenza di rivederlo, di passare da lui per scambiare quattro chiacchiere, di fare una partita a carte con gli altri amici (Massimo, Raffaele), avvertivi la necessità di ricreare il mondo o, almeno, l’isola che lui era capace di raccontare nei suoi quadri.
Se ne è andato in punta di piedi un anno fa, ma non posso dire che ha lasciato un vuoto, perché lo ritroviamo continuamente nei suoi quadri e attraverso di essi sentiamo il suo, silenzioso, monito di preservare dal degrado questo paese, questa isola, questo ambiente, la sua cultura, le sue tradizioni.

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