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mercoledì, Aprile 24, 2024

AMP, il Regno della confusione. Un mare di illegittimità: statuto non approvato, violazioni delle legge e tanto altro…

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Gaetano Di Meglio | Sono in debito con Carmen Criscuolo di un articolo. Però le risponderò in due puntate. La prima è questa. E partiamo dal ruolo del giornalismo la cui definizione migliore è questa: “Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda.”
E, in base a questa definizione, di quello che ieri, il Regno di Nettuno ha celebrato a Lacco Ameno lo raccontiamo altrove. Qui, in apertura, poniamo alcune domande, serie, ai consiglieri comunali dell’isola di Ischia, ai loro sindaci e alla dottoressa Giarratano, la mamma del Regno di Nettuno e la sua “assassina” se vogliamo intendere il suo ruolo in un’ottica più larga e complessiva.
Secondo i rumors più accreditati, infatti, sembra il prossimo direttore dell’Area Marina Protetta sia Antonino Miccio. Un racconto dietro le quinte del Regno della “confusione” che suggerisce qualche buona talpa (anche se non è un pesce!). Miccio, infatti, sarebbe stato indicato ai sindaci, come primo mandato, proprio dalla Giarratano. Ma questa è una circostanza che va letta come una vera e propria indiscrezione o rumors. Di certo, ad oggi, ci sono solo alcuni fattori che fanno arrossire. Partiamo proprio dal Bando di selezione per l’assunzione a tempo determinato del Direttore Responsabile dell’Area Marina Protetta Regno Di Nettuno apparso sul sito internet ufficiale dell’Area Marina Protetta istituita con Decreto Ministro dell’Ambiente n. 74 del 10.04.2015. Un bando che non porta firma, non porta data e non porta protocollo. LA DATA: 20 o 15 giorni? Secondo quando riporta il sito internet, senza pubblicità alcuna, il bando sarebbe stato pubblicato il 12 marzo 2019 alle ore 11.48. Leggendolo, però, si scopre che “Le domande di partecipazione in carta semplice, redatte secondo lo schema allegato al presente bando, dovranno essere presentate Decreto Ministro dell’Ambiente n. 74 del 10.04.2015 – Gestione Provvisoria Capitaneria di Porto di Napoli Direzione f.f. A.M.P. Regno di Nettuno – cell. 333.53.51.701 – 338.40.77.563 – e.mail info@nettunoamp.it secondo le seguenti modalità, entro e non oltre il ventesimo (15°) giorno successivo alla data di pubblicazione del presente bando sul sito dell’A.M.P. www.nettunoamp.org” Il ventesimo o il 15° giorno dalla data di pubblicazione del presente bando? La domanda si deve presentare entro quando? E ancora, chi lo ha firmato? Antonino Miccio, ufficialmente annunciato come Direttore del Regno di Nettuno?

IL MISTERO DELLA FIRMA. O, invece, la firma mancante al bando serve proprio per consentire a Miccio di partecipare ad un bando che si è scritto da solo? Ci sarà da ridere se Miccio partecipa a un bando da lui firmato.

IL REQUISITO. Leggendo il bando, però, risulta un po’ troppo selettivo questo requisito. «Aver maturato un’esperienza almeno triennale in incarichi dirigenziali o di responsabilità di area/dipartimento/riserva naturale/servizio, con adeguato grado di autonomia nel campo tecnico, amministrativo o gestionale, all’interno degli organismi di gestione di aree protette iscritte nell’Elenco Ufficiale delle Aree Protette» ha il sapore di una clausola, ancorché logica, un po’ troppo restrittiva. Non vogliamo pensare che sia un requisito “tailor made” per consentire la nomina di qualcuno in particolare, ma Giulio Andreotti ci ha insegnato a “pensare male”ù
Ma veniamo al dunque. E alla inconsistenza della nostra classe dirigente. Quello che vi abbiamo raccontato fino ad ora, è semplice amministrazione. L’errore materiale (20 o 15) o la nomina pilotata non meravigliano più nessuno. Quel che invece meraviglia è la totale illegittimità con cui sta operando e nascendo il nuovo “Regno di Nettuno”. Come vi abbiamo raccontato sono stati eletti ben 7 consiglieri di amministrazione. Benissimo! La legge prevede che i componenti non siano più di 5! La nomina dei sette è una perfetta violazione di quanto prevede art 6 c 5 del D. L. 78/2010, che prevede, appunto, un numero di massimo 5 consiglieri. In precedenza, infatti, vi erano 5 consiglieri e 2 auditori a rotazione! E ora?

CONSORZIO ABUSIVO? Ma l’aspetto ancora più grave, sul quale la Giarratano dovrebbe intervenire, è la totale illegittimità ad operare del Consorzio. Secondo quale statuto è stata indetta la selezione per titoli per l’individuazione del candidato a cui conferire la Direzione e responsabilità dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno mediante contratto di lavoro a tempo determinato se lo statuto de Consorzio di Gestione non è stato approvato? Nessun consiglio comunale, infatti, ha approvato il nuovo statuto. Ed è paradossale leggere che “Il conferimento dell’incarico di Direttore verrà effettuato dal Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno ai sensi dell’art.15 comma 1 lettera n), dello Statuto dello stesso Consorzio, previo parere del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare”.
E la norma prevede che gli statuti degli enti partecipati vengano approvati dai consigli comunali e, senza l’approvazione da parte di tutti e sette i consigli comunali, l’attuale statuto è cartastraccia! Su quali basi sta operando il Consiglio di Amministrazione che, a questo punto, dobbiamo ritenere abusivo?
E questa selezione è stata eseguita in base allo statuto non approvato. Il vecchio statuto, infatti, prevedeva ben altro. Ed è stata la causa vera che ci ha portato al commissariamento (i lettori ricorderanno la lotta tra Arcamone e Strada). Anche perché, se non si approva il nuovo statuto, c’è da capire in base a quale norma sia stata effettuata la scelta del nuovo Consiglio di Amministrazione. Ad oggi l’articolo 24 non è in vigore!
Considerati gli antefatti che hanno portato al DM 74/2015, per i primi 5 anni non potranno essere nominati consiglieri persone abbiano già ricoperto il ruolo di amministratore del Consorzio antecedentemente alla data della sottoscrizione del presente statuto”.

IL CASO DEL RUP. E ancora, dal bando si legge che Caterina Iacono sia il RUP del procedimento. Ma qual è l’inquadramento della “collaboratrice dell’AMP”? E’ idoneo al procedimento assegnato? Di solito il contratto di collaboratore non può prevedere l’attribuzione di incarichi di responsabile del procedimento in quanto il collaboratore non ha sufficienti competenze per gestire l’incarico. Anche perché, diciamocelo, gestire la selezione che prevede l’incarico di un direttore di un’area marina protetta non dovrebbe essere una cosa banale. E, nonostante la stima per la dottoressa Iacono, crediamo che anche in questo caso sia stata fatta abbastanza confusione!

CONSIGLIERI COMUNALI MISSING. In tutto questo, mentre al Regno di Nettuno continuano a farsi i “fatti loro” come da sempre, i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione ci sono? Che fanno? Si rendono contro che il loro compito è controllare l’operato delle maggioranze? Ma Gianluca Trani aspetta di fare il prossimo video sul mare per dire qualcosa? Che si svegliasse dal sonno, il bell’addormentato di Sant’Antuono!

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