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sabato, Aprile 20, 2024

Al voto! Verso l’11 giugno. E’ finta ‘a mmuina?

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Il ministro ha indetto i comizi elettorali: inizia il countdown -74 al voto

“All’ordine Facite Ammuina: tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora; chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta; tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa e chilli che stanno ncoppa vann’ bascio passann’ tutti p’o stesso pertuso; chi nun tene nient’ a ffà, s’ aremeni a ‘cca e a ‘ll à”.
Il “facite ammuina” trae origine da un fatto storico realmente accaduto. Un ufficiale napoletano, Federico Cafiero (1807 – 1888), passato dalla parte dei piemontesi già durante l’invasione del Regno delle Due Sicilie, venne sorpreso a dormire a bordo della sua nave insieme al suo equipaggio e messo agli arresti da un ammiraglio piemontese, in quanto responsabile dell’indisciplina a bordo. Una volta scontata la pena, l’indisciplinato ufficiale venne rimesso al comando della sua nave dove pensò bene di istruire il proprio equipaggio a “fare ammuina” (ovvero il maggior rumore e confusione possibile) nel caso in cui si fosse ripresentato un ufficiale superiore, con lo scopo di essere avvertito e contemporaneamente di dimostrare l’operosità dell’equipaggio (Fonte: Wikipedia).
Questa premessa è davvero obbligatoria. Abbiamo assistito alla peggiore pantomima politica possibile degli ultimi anni. E per descrivere l’ultimo periodo elettorale non c’era illustrazione migliore. Ho provato a chiedere in giro se negli anni passati si fosse scesi così in basso, mi hanno assicurato che neanche Salvatore Lauro e la famosa busta col nome era mai sceso così giù.
Domenica 11 giugno andremo a votare per il rinnovo dei sindaci e del consiglio comunale di Ischia e di Barano. Un’elezione, quella che verrà che, almeno per Ischia, ha tutte le prerogative per essere transitoria e che, potenzialmente, dovrebbe essere quella di un passaggio naturale al sistema “proporzionale ischitano” o meglio, sancisce la fine del caularone e del ritorno alle posizioni dei singoli.
Eggià, questa elezione ha questo senso. O meglio, ne racconta tra le righe un senso diverso. E proveremo a spiegarlo.
Domenico De Siano e Giosi Ferrandino non hanno nessun accordo, ma solo tanta convenienza (personale!). Una convenienza che si ferma, però, al Molo Beverello e non arriva troppo lontana. Esperiti i tentativi ischitani i due leader, che oggi si trovano in una condizioni di “peso relativo”, si scontrano con gli acchiattilli che fino ad oggi hanno alimentato.
I vari sciarappini, quelli di Via Marone e tutti gli altri membri del club degli acchiattilli che hanno svenduto la propria persona e che Giosi e Domenico hanno manovrato, come soldatini, a loro piacimento. Un capovolgimento di ruoli che può costare caro a chi ha azzardato.
La fortuna di Giosi e Domenico è che, nonostante quello che hanno fatto, troveranno le porte aperte dalle rispettive alleanze che hanno provato a tradire. Enzo Ferrandino accoglierà, nuovamente, Giosi Ferrandino così come Domenico De Siano tornerà a casa Trani. Così come, Salvatore Mazzella e gli altri manterranno fino alla fine la posizione su Giuseppe Di Meglio sapendo di poter essere decisivi.
Gli incontri tra Giosi , Domenico, Enzo, Gianluca e “mistivari” continuano ma senza sostanza. Sono tutti incontri interlocutori dove vengono fuori le posizioni note e dove, senza vergogna, si mercanteggia alla grande. Espressioni della serie “vieni con noi e scegli cosa vuoi” sono il modello deluxe della proposta politica locale.
La verità di questi giorni scrive, tra le righe, anche altro. Tenendo a bada il carattere nervoso e irascibile, dopo un momento di personale delusione, Enzo Ferrandino è riuscito a mettere in campo la strategia più opportuna (almeno fino ad oggi). Forte della solidarietà baranese, espressa senza mezzi termini all’indomani della “chiamata” di Carmine Barile, Enzo è riuscito a trovare dai Maronti l’antidoto ai lacchesi.
Paolino Buono e il governo baranese, oggi, significano molto sia per il gruppo di Salvatore Mazzella sia per gli equilibri napoletani del PD. Il primo cittadino di Piazza San Rocco, ha certamente messo in moto sia le influenze di Ciro Fiola, il papà del consigliere PD Bruna, sia quelle sensibili su Nitrodi.
Pressioni che hanno influito sugli equilibri napoletani soprattutto ora che la parabola di Lello Topo è in netta discesa. E gli equilibri napoletani sono importantissimi per Giosi Ferrandino. Il sindaco di Ischia che, legittimamente, spera si aprano quanto prima le porte di Bruxelles e che non può tirare la corda. Il suo ritorno sulla posizione più naturale all’interno del PD è una scelta obbligata. Così obbligata che anche quelli della Sciarappa stanno iniziando a digerire e suggerire.
Mentre il ministro Minniti ha decretato che andremo al voto domenica 11 giungo (e il 25 per il turno di ballottaggio), tra 74 giorni saremo tutti chiamati ad eleggere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale. E tra chi sceglieremo?
Orami la scrematura è stata fatta. Il nostro futuro dovremo leggerlo tra le proposte di Enzo Ferrandino e di Gianluca Trani e forse (il dubbio c’è!) Giuseppe Di Meglio. E’ vero, consideriamo anche la presenza di Luciano Venia e di Gennaro Savio nel roster dei candidati alla carica di sindaco anche se le speranze e le aspettative sono decisamente diverse e già scritte.
Il dubbio su Salvatore Mazzella e il suo gruppo resta ancora forte. Credo che uno sviluppo possibile, dettato soprattutto dalle pressioni esterne, potrebbe disegnare una “scissione a Cartaromana”. Fino alla fine sarà molto possibile che Il gruppo dei Bambeniello appoggerà Enzo Ferrandino mentre la lista di Isidoro Di Meglio e Luigi Boccanfuso si accoderà a Domenico De Siano e Gianluca Trani.
Questa potrebbe essere l’unica evoluzione possibile anche se, la speranza di chi scrive, è che Giuseppe Di Meglio abbia la forza e la decisione di conservare la posizione e correre per la poltrona più alta di Via Iasolino.
La girandola dei nomi si è fermata. E dal comune di Ischia non è uscito nessun altro nome se non quelli che vi abbiamo elencati fino ad ora. Io, la vera riflessione la farei su questo.

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