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venerdì, Marzo 29, 2024

Ad Ischia per l’estate di San Martino il mosto è finalmente vino!

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Elena Mazzella | Le antiche cantine Pietratorcia a Forio spillano le botti agli ischitani come di consueto nella giornata dedicata all’estate di San Martino per festeggiare il mosto diventato vino. E di estate ne aveva tutto il sapore la giornata di ieri: una assolata domenica ischitana all’insegna delle tradizioni contadine e gastronomiche e, ovviamente, del buon vino. Vino a fiumi, dal rosso fruttato dalle sfumature violacee al vino bianco dal colore ambrato del miele. In questa antica cantina, alle falde dell’Epomeo, le famiglie Iacono, Regine e Verde portano avanti il recupero dell’antica civiltà contadina dell’isola e del suo territorio. Attraverso il reimpianto di nuovi vigneti su sei ettari di terreno e l’allestimento di cantine all’avanguardia, la casa vinicola Pietratorcia realizza grandi vini di prestigio in piccole produzioni in un ambiente suggestivo, il cui panorama spazia dal faro di Punta Imperatore, abbracciando la spiaggia di Citara fino ad arrivare con lo sguardo alla sommità più alta dell’isola, l’Epomeo. L’antica cantina scavata nelle rocce tufacee tipiche di Forio già dal 1700, prende il nome dalla “pietra torcia”, rudimentale strumento in pietra tufacea che si usava per premere le uve, prima che venisse inventato il torchio.
Intreccio tra vino, storia e cultura quindi, l’evento riuscitissimo di ieri al quale ha partecipato una folla entusiasta e desiderosa di rivivere le nostre tradizioni. Dopo la sacra benedizione del Vescovo sua Eccellenza Pietro Lagnese davanti ad una nutrita folla di ischitani, si è aperto il ricco buffet caratterizzato dalla tipica gastronomia contadina come ci spiega Franco Iacono, tra i fondatori della casa vinicola e che porta avanti la tradizione di San Martino da oltre vent’anni: “Quella del 2018 è stata una bellissima vendemmia, in qualità e quantità. Abbiamo vendemmiato per tempo, nei tempi giusti scampando il cattivo tempo che ha caratterizzato il mese di settembre. Poiché quest’anno il giorno di San Martino è capitato di domenica, abbiamo deciso di anticipare la benedizione e arricchire lo spettacolo con il gruppo della Scuola del Folklore con balli tradizionali e la classica rappresentazione della “vattuta e l’astrich”, che ci fa rivivere le immani fatiche di una volta per realizzare un tetto a cupola. Ci piace inaugurare e festeggiare insieme agli ischitani il frutto delle viti di Ischia, e fortunatamente abbiamo trovato un pubblico numeroso e affamato”. Ci rivela poi il suo personalissimo segreto nel preparare la tipica insalata ischitana che mai deve mancare in una tavola contadina che si rispetti: “La mia insalata del contadino, che molti erroneamente chiamano insalata cafona, la preparo con patate calde, cipolle, scarola, peperoncino e origano amalgamata rigorosamente a mano”. Non solo insalata, nel ricco tavolo di San Martino. La folla entusiasta ha potuto gustare bruschette al pomodoro e fagioli, spaghetti aglio e olio preparati al momento, la tipica pizza di scarola preparata con il vino cotto, taralli, caldarroste cotte su carboni ardenti e gustosissimi dolci preparati in casa.
Il tutto annaffiato dal buon nettare degli dei, proprio come Nestore ci insegnava secoli or sono bevendo dalla sua bella coppa.

Foto vito colella

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