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mercoledì, Aprile 24, 2024

Abusivismo e Demolizioni, la lezione di Virginia Raggi. Dopo l’abuso di Casamicciola

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Gaetano Di Meglio | Mezza Italia (io no, ndr), ha applaudito Virginia Raggi per aver dato seguito alle demolizioni delle ville dei Casamonica. Una procedura amministrativa che accomuna tutti i comuni d’Italia. Un grande merito per il pessimo sindaco di Roma e una lezione per molti sindaci. Non voglio allargare troppo il discorso e mi limito alla nostra isola. Da anni, proprio come per le ville del tanto “odiato” Nando Casamonica, sui nostri territori abbiamo sconci, mostri in cemento, in mattoni forati. Elevazioni, grezzi senza tompagnature e tanto altro. tanto altro non ancora completato. Tanto altro non ancora rifinito. Tanto altro che deturpa il nostro territorio e, solo ieri pomeriggio, abbiamo saputo dell’ennesimo colpo di mano effettuato a vicino al Bosco della Maddalena da alcuni noti imprenditori.
Da anni siamo additati dal mondo intero (in queste settimane anche il The Guardian ci ha fatti neri) e, da anni, non abbiamo mai mosso solo un dito contro questi scempi. Poi, una mattina di novembre, con la scusa di recuperare due o tre punti nei sondaggi, Virginia Raggi ci mostra che gli abusi edilizi si possono demolire con gli agenti della Polizia Municipale e con le ruspe dello Comune.
Ahinoi, da anni, sappiamo solo coprire (giustificare, far finta di nulla, perdonare) i “noti imprenditori” che costruiscono nel novembre 2018, nel comune di Casamicciola (con la speranza di rientrare nel condono appena sfornato dal Decreto Genova), vicino al bosco della Maddalena.
Però, ogni volta che qualcuno di dice in faccia la verità: siamo l’isola dei condoni e degli abusi edilizi ci rizeliamo, ricominciamo a dirci la solita tiritera e ci scagliamo contro chi, non ha fatto altro che dirci in faccia quello che siamo. Spesso ci nascondiamo (forse anche un po’ a ragione) dietro la facciata (poco solida) dell’abusivismo di necessità e della mancata programmazione territoriale. Quando, invece, non siamo sobri, come alcuni, blateriamo che “abbiamo pagato le tasse” che se il fatto che paghi le tasse cancellasse il reato ambientale che si è commesso.
Ma noi siamo quelli che solo a maggio 2018, a Casamicciola, abbiamo registrato il sequestro della maxi villa al Castiglione.
«I poliziotti – si legge nella nota dell’epoca – hanno sequestrato un corpo di fabbrica con corte circostante composto da 4 stanze da letto e bagni interni completamente rifinito, scale di accesso al corpo di fabbrica, ascensore di accesso al fabbricato, solaio, tettoia, una pedana in calcestruzzo, una scala in muratura di accesso alla pedana, una piscina e un locale interrato adiacente alla struttura. Sono inoltre stati sequestrati mezzi e attrezzature da cantiere. I proprietari della struttura insieme ai sei operai sono stati denunciati».
Però, guai a chi ci dice che siamo l’isola dei condoni.
E ieri, come se niente fosse, la Forestale ci ha fatto sapere che “I Carabinieri Forestale della stazione di Casamicciola Terme nel corso di queste ore, hanno posto sotto sequestro un immobile in costruzione “ex novo” di circa 50 mq ed un area adiacente alla stessa, ricavata mediante livellamento e sversamento di terreno di circa 60 mq e pari a circa 300 mc misto a terreno vegetale e scarti di demolizione edile, il tutto sconfinando in alvei e proprietà altrui in assenza di qualsiasi titolo abilitativo edile ed ambientale” il tutto, si legge sempre nella nota “in un area ad alto rispetto ambientale e rischio idrogeologico”.
Ma i nostri sindaci, in questo caso Giovan Battista Castagna (ma il discorso vale per tutti gli altri!) sembra non si sia ancora mosso. Vabbè, è inutile dirci che forse il sindaco avrebbe dovuto controllare il territorio e che uno sversamento di 300mc sul territorio come Casamicciola non dovrebbe passare inosservato ma il ragionamento è un altro.
Possiamo continuare, ancora, a gridare “non siamo abusivi” senza mai dare un vero colpo all’abusivismo edilizio?
Al Castiglione, la zona è quella, i Sarno, quelli della villa sequestrata dalla Poliziotti del vicequestore Mannelli a maggio, hanno eseguito ben due violazioni di sigilli. Grazie ad una compiacenza istituzionale, secondo i bene informati, hanno anche provveduto a stendere l’asfalto sul tetto che dovrebbe essere demolito. Ma quando iniziamo a risalire la china e diciamo al mondo che siamo un’isola che non vuoel continuare ad essere abusiva?
Quando iniziamo a dire al mondo che abbiamo altre prerogative oltre a quelle di costruire case abusive sugli alvei e in zona a rischio idrogeologico? Quando iniziamo a dire al mondo che noi, questi abusi, li demoliamo? Che i nostri comuni si costituiscono parte civile conto questa gente! E che contro questa gente chiediamo un danno di immagine?
Vogliamo fare chiarezza una volta per tutte e ci piace solo scrivere su facebook e dire in tv che gli altri non capiscono? Perché, al netto di ogni utile e capace ufficio stampa o addetto stampa o politico sarebbe, questa, l’unica risposta che possiamo dare al mondo! L’unica che ci darebbe oltre ad un rinnovato senso di credibilità, la leva giusta per iniziare a parlare di Ischia in modo diverso.
Il sequestro di ieri, però, merita la nostra attenzione più di tutti gli altri. L’ondata della dinamica mediatica contro Ischia e contro l’articolo 25 del decreto urgenze (mi fanno ridere gli stolti ischitani che, con il serpe nella manica perché abusivissimi, lo criticano!) non si è ancora placata e noi abbiamo dato al mondo intero la possibilità di poter dire “aveva ragione”. Non ho letto di comunicati stampa o prese di posizione di sindaci, assessori o di paladini vari. Eppure, mi piacerebbe rispondere a chicchessia che l’articolo 25 (reso legge il 27 settembre!) non sia la scusa per un nuovo condono. Che la bontà della legge (pessima, indecente, squallida, vergognosa, inadatta) era relativa ai soli terremotati e non alle nuove costruzioni. Abbiamo gridato “non siamo abusivi” e poi, alziamo gli occhi, e rendiamoci conto che i camion con i celloblock, i travertini vanno e vengono che è una bellezza!
La vendetta di quest’abuso, sequestrato dai Carabinieri della Fortestale, non può attendere oltre. Non possiamo pensare di fargliela passare liscia. Allo stesso modo al Castiglione, dai Sarno. Dobbiamo entrare nel sistema della tolleranza zero. Mi sembra una cosa già detta e scritta, forse, troppe volte ma ora non possiamo permettercelo più.
Ma non fermiamoci solo a questi due casi eclatanti. Gli albi pretori, con cadenza mensile, ripropongono i vari sequestri realizzati dai singoli comuni. Vogliamo iniziare a provvedere? Vogliamo iniziare a scrivere, sul serio, la nuova pagina della lotta all’abusivismo dell’isola d’Ischia? Bene! Non ne vedo l’ora!

www.ildispari.it

4 COMMENTS

  1. mezza isola abusiva………………………
    abbattimentiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

  2. Se controllassero tutte le violazioni ai sigilli effettuate sui ”sequestri” a Forio si scoprirebbe…..l’acqua calda!infatti si sequestra e si lascia…..in uso(in genere per l’uso per cui si era ”abusato”)

  3. C’è un mostro di mattoni forati a due piani, a via Michele Mazzella proprio di fronte alla tipografia Granito. Non so perché dobbiamo tollerare queste schifezze immonde!

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