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giovedì, Marzo 28, 2024

50 al giorno, l’odissea degli stagionali ischitani al centro per l’impiego

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I telegiornali nazionali ne sono pieni, come anche le rubriche di approfondimento giornalistico e non solo. Il governo “giallo verde” ha apportato varie e tante modifiche e rimodulazioni in molti dei servizi che toccano, direttamente, le fasce più sensibili della popolazione portando con sé, in molti casi, disagi, disservizi e, come vedremo di qui a breve, veri e propri ritorni a pratiche vecchie e sorpassate.

Oggi vi parliamo di un problema che sta vessando, è davvero il caso di dirlo, tantissimi lavoratori isolani: i disservizi del Centro per l’Impiego.

L’ex collocamento, infatti, dopo essere stato quasi totalmente informatizzato è ritornato ad essere un passaggio, fisico, obbligato per quanti vogliano, ad esempio, presentare la documentazione necessaria per vedersi assegnato il dispositivo Naspi, la tanto combattuta disoccupazione.

E’ così che, dalle prime ore del giorno, anzi quando l’alba ancora deve solo iniziare, vi sono gruppi anche numerosi di persone che pattugliano e presidiano, e non esageriamo, l’entrata del “nuovo” Centro per l’Impiego. Motivo? Al giorno vengono istruite solo 50 pratiche, o meglio vengono ricevuti presso i tre sportelli presenti nella sede isolana, solo 50 pratiche, un numero che, seppur garantito, è fin troppo esiguo per il grande numero di utenti che, specialmente ora che la stagione turistica, sono centinaia e centinaia.

Questa mattina, 30 ottobre 2018, ad esempio, alle ore 06.00 vi erano già 120 persone che si erano iscritte ad una lista di “autoregolamento coda” con persone in coda già alle 22.00 di ieri. Ma poco prima delle 9.00 i questa mattina, l’amara sorpresa: sono stati consegnati solo 56 numeri! Il resto delle persone dovranno ritornarsene a casa e riprovare in un altro giorno ad essere tra i fortunati che riescono a completare l’iter necessario per la richiesta del sussidio Naspi.

Ma capiamo meglio cosa sta succedendo.

“E’ assurdo come si sia tornati nettamente indietro negli anni – ci racconta un utente esasperato – quando lungo via Principessa Margherita in tantissimi restavano anche ore negli spazi esterni al Collocamento per poter effettuare la nuova iscrizione. Con l’informatizzazione, o da soli o tramite un patronato, era possibile portare a termine l’intera procedura. Ora no, e la cosa, almeno ad Ischia, è gestita in modo pessimo.”

Per richiedere la Naspi, ad esempio, lo ricordiamo, l’utente compie una prima procedura online per poi stampare una ricevuta che, entro 15 giorni dall’emissione, deve essere consegnata presso i Centri per l’Impiego, che competano l’iter e inoltrano la domanda.

Ma con solo 50 persone al giorno che riescono ad accedere agli sportelli, che procedono anche a rilento, molti rischiano i vedersi scadere i termini.

“E’ una situazione paradossale – continua – fin dalle 5.30 del mattino vi sono persone che si recano all’esterno degli uffici ed iniziano una sorta di fila. Scrivono i nomi di chi arriva su di un foglio per creare una sorta di lista ma è solo verso le 8.50 del mattino che l’impiegano apre gli uffici e distribuisce i numeri, reali, per la fila che verrà fatta rispettare all’interno. Una sorta di autoregolazione per evitare i disagi che già sono enormi. Anche perchè i numeri terminano prestissimo e chi raggiunge gli uffici in mattinata, non può fare altro che andare via perchè non riuscirà a raggiungere il tanto agognato sportello per presentare la domanda.”

Disagi su disagi per i lavoratori stagionali che si trovano a dover inviare, tutti nello stesso periodo, le domande di disoccupazione.

“Chi ha terminato verso settembre non ha avuto grossi disagi in quanto in pochi hanno concluso il rapporto di lavoro in quel mese, ma ora che gli alberghi sono in chiusura, così come le altre imprese turistiche, la situazione non è più gestibile. Non possiamo alzarci sempre prima per sperare di recuperare un numero e accedere in tempo agli uffici. E’ disumano.”

E’ tanto il malumore che serpeggia tra gli stagionali che sia al mattine che al pomeriggio vivono i tanti disservizi del centro per l’impiego che serve l’intera isola.

“Solo tre sportelli con tre operatori che procedono a rilento ed esaminano poche pratiche al giorno. Una lungaggine e una disorganizzazione da record. E, pare, che non si possa nemmeno ritirare più di un numero alla volta, ad esempio per un parente o un amico. Bisogna recarsi di persona. Ma non tutti riescono a conciliare questi orari con i bisogni della famiglia. Chi ad esempio ha bambini piccoli e non ha nessun appoggio, come può catapultarsi prima dell’alba e prenotarsi?”

Ma a cosa è dovuto il ritardo nelle operazioni? Pare che il Centro per l’Impiego di Ischia non sia collegato in rete con gli altri Centri e, quindi, ad ogni pratica vi sono tempi molto lungi per l’invio dei dati. Altri, sottovoce, indicano nella volontà di prolungare i tempi per l’erogazione dei servizi il motivo dei disagi, così da giustificare l’apertura di un Centro per l’Impiego che, di fatti, sulla nostra isola lavora a pieno regime solo in pochissimi mesi dell’anno.

Intanto, le polemiche aumentano e, di giorno in giorno, sono sempre più le persone che, estenuate, cercano di trovare una soluzione e invocano l’aiuto di chi di dovere.

Possibile che nel 2018 siamo ritornati alle pratiche di circa 20 anni fa?

3 COMMENTS

  1. È una vergogna!!!!!!!
    Persone che si sono accampate la sera prima al freddo, facendo i loro bisogni in un secchio o nei giardinetti adiacenti, siamo tornati indietro nel tempo. Le autorità dove sono?
    Sono tre giorni che vado e non riesco a scrivermi in una lista, ho una bambina piccola, certo non andrò lì alle 22.00 del giorno prima, vergognatevi un ufficio del cazzo che non serve a niente!!!!!

  2. Fino allo scorso anno si inviava il patto di servizio personalizzato alla ex provincia oggi cittametropolitana…all’indirizzo pec…che lo stesso centro per l’impiego dava ai lavoratori..dal 1 giugno 2018 i centri per l’impiego sono passati alle regioni…quindi l’indirizzo pec a cui inviare il modulo di adesione al patto di servizio non è più quello della cittametropolitana di Napoli ma quello della Regione Campania. Io ho inviato una naspi a luglio scorso inviando il patto di servizio personalizzato al vecchio indirizzo pec…ecco cosa mi hanno risposto….Fino allo scorso anno si inviava il patto di servizio personalizzato alla ex provincia oggi cittametropolitana…all’indirizzo pec…che lo stesso centro per l’impiego dava ai lavoratori..dal 1 giugno 2018 i centri per l’impiego sono passati alle regioni…quindi l’indirizzo pec a cui inviare il modulo di adesione al patto di servizio non è più quello della cittametropolitana di Napoli ma quello della Regione Campania. Io ho inviato una naspi a luglio scorso inviando il patto di servizio personalizzato al vecchio indirizzo pec…ecco cosa mi hanno risposto….Fino allo scorso anno si inviava il patto di servizio personalizzato alla ex provincia oggi cittametropolitana…all’indirizzo pec…che lo stesso centro per l’impiego dava ai lavoratori..dal 1 giugno 2018 i centri per l’impiego sono passati alle regioni…quindi l’indirizzo pec a cui inviare il modulo di adesione al patto di servizio non è più quello della cittametropolitana di Napoli ma quello della Regione Campania. Io ho inviato una naspi a luglio scorso inviando il patto di servizio personalizzato al vecchio indirizzo mail pec…molto gentilmente mi hanno detto che dovevo inviare la domanda all’ufficio protocollo al nuovo indirizzo pec…ho inviato la documentazione e mi hanno regolarmente pagato la naspi senza nessun intoppo…la pec ha valore di una raccomandata quindi n9n vedo il motivo di andare al collocamento a fare file…settimana scorsa ad alcuni amici ho eseguito la stessa procedura…e in soli 5 giorni l’Inps ha già approvato la naspi…quindi io consiglio chi ha una pec invii tutto tramite mail…e poi ci venissero a dire che non è una procedura valida….se lo è stato fino allo scorso anno non vedo perche’ quest’anno non è più possibile.

  3. Credo che l’ufficio del collocamento sia inutile, pardon , centro per l’occupazione. Occupare chi ? A ischia si lavora per ” sponsorizzazioni “. Poi ci sono i dipendenti d’albergo stagionali che per sei mesi lavorano rispettando le norme sindacali , poi, ogni anno puntulamente si trovano a fare file interminabili per presentare domanda per il sussidio alla disoccuapazione. Domanda che potrebbe tranquillamente essere presentata tramite internet. Non ci sarebbe piu motivo di avere nessun ufficio di collocamento a Ischia e si potrebbero tranquillamente licenziare i dipindenti. In un momento di ristrettezza economica e di tagli degli sprechi, il governo dovrebbe pensarci

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