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venerdì, Aprile 19, 2024

4ward: pillole di Ferragosto

Gli ultimi articoli

 

Mazzella, Vuoso e il turismo – I recenti articoli di Giuseppe Mazzella e Gianni Vuoso dalle colonne del nostro Quotidiano alimentano un dibattito interessante, di cui mi onoro d’essere stato l’iniziatore (non fa nulla che entrambi non hanno fatto alcun riferimento ai miei recenti editoriali sull’argomento; io li nomino ugualmente) dopo aver letto, grazie all’ottima Maria Funiciello, dei risultati di Travel + Leisure e delle altre testate internazionali che hanno scritto tanto e bene dell’isola d’Ischia. Devo dire che entrambi hanno sollevato indiscutibili verità: è vero, come dice Mazzella, che tali riconoscimenti sanciscono il successo del privato rispetto al pubblico, ma è altrettanto vero che anche il privato –imprenditore o semplice cittadino che sia- non può per questo sottrarsi da tanti altri obblighi da lui finora disattesi e che sono alla base non solo del successo di una destinazione turistica che si rispetti, ma del più elementare concetto del viver civile. E’ altrettanto innegabile –come sostenuto da Vuoso- che non è certo il riconoscimento di una famosa rivista americana che fa gran tendenza tra i viaggiatori di quelle parti a risolvere i problemi del nostro turismo. Ma pensiamoci per un attimo: sarebbe stato forse meglio non averle, certe recensioni positive, rispetto ad un target turistico dalle grandissime potenzialità e, per giunta, fin troppo innamorato dell’Italia da raggiungerla ogni qualvolta possibile? Che ci sia tanto da lavorare verso un vero sistema globale locale, qui ad Ischia, è fuor di dubbio; ma utilizzare questi strumenti (per giunta gratuiti) come una manna dal cielo, un bel regalo da sfruttare nel migliore dei modi, è senz’altro un ottimo punto di partenza.

 

L’Ischia Isolaverde – Lo abbiamo sospettato tutti a lungo, oggi ne abbiamo la certezza: è avvenuta, sebbene in modo diverso, la seconda edizione dello scippo calcistico ai danni dei colori gialloblu. In quel tempo fu il Palermo e tutti coloro i quali ne furono complici; oggi, proprio come ieri, la scomparsa del calcio professionistico ha più nomi e cognomi: innanzitutto quello della politica locale al Comune di Ischia, che ha tentato di infinocchiare una persona perbene come Lello Carlino promettendogli mari (lo stadio e il centro commerciale) e monti (una cordata ischitana che mettesse mano alla tasca) pur di sostenere un progetto utile alle campagne elettorali di qualcuno e venendo sfacciatamente meno in entrambi i casi, facendolo letteralmente “sfastidiare”. Subito a ruota, va menzionata un’ultima gestione all’insegna della più elementare incapacità, in grado di coinvolgere inutilmente le risorse di personaggi imprenditorialmente solvibili e disponibili alla causa, come Luigi Rapullino, entrando reiteratamente (e oggi possiamo dire anche inutilmente) in conflitto con la piazza per poi retrocedere miseramente, tra un esonero e l’altro, riducendosi alla fine a proclami che hanno portato esclusivamente alla scomparsa dell’Ischia finanche dalla quarta serie. Patetico rifugiarsi dietro i problemi dei bonifici on line, per giunta dopo aver parlato di “autentico miracolo” nella formalizzazione dell’iscrizione e, come se non bastasse, puntando il dito contro chi avrebbe negato il proprio aiuto alla causa. Siamo uomini o caporali? E dulcis in fundo, aggiungo la gente di Ischia, quella che è rimasta comodamente in poltrona a leggere il giornale o ad ascoltare –peggio ancora- il tigì redatto ad arte da chi aveva promesso a Rapullino una sponsorizzazione venendo poi puntualmente meno e rappresentando in pieno quelli che sono i veri meriti della piazza per godere di una squadra di calcio professionistico: inesistenti!

 

Roberto Fiore ed io – La gratitudine, di questi tempi, è sempre più il sentimento della vigilia. Essere riconoscenti è diventata merce rara riservata a pochi, nostalgici intenditori. Ritenendomi senza falsa modestia appartenente a quest’ultima categoria, posso dirVi senza timore di smentita che il mio incontro di oggi (ieri, per chi legge –ndr) con il Dott. Roberto Fiore è stato uno dei regali più belli che potessi concedermi ultimamente. Pochi sanno che il Dott. Fiore, prestigioso industriale napoletano nel settore similpelle, già Presidente del Napoli ai tempi di Achille Lauro (distintosi per tre gloriosi anni di presidenza, di cui uno con quasi 70.000 abbonati e acquisti del calibro di Josè Altafini, Omar Sivori, Ottavio Bianchi ed un giovanissimo Albertino Bigon) e dell’Ischia ai tempi della prima promozione in C1, è stato il mio mentore, professionalmente parlando. Egli era socio di Teleischia, quando mi conobbe. Ometto alcuni penosi particolari sul mio rapporto con l’emittente, purtroppo inevitabilmente foriero di una sgradevole storia recente che molti conoscono, saltando direttamente all’aspetto piacevole della vicenda. Al termine del mio servizio militare in Marina, Fiore mi chiese di andarlo a trovare nei suoi uffici di Via dei Mille a Napoli, dove esordì dicendo: “L’unico periodo in cui ho visto incassare qualcosa laggiù è stato quando c’eravate Voi. Volete lavorare con me?” Allora come oggi, mi dava del Voi, una forma di rispetto apparentemente desueta, ma che ora come allora dimostra l’enorme rispetto che quest’uomo nutriva per me. Si trattava di un posto allettante, che puntava dopo pochi mesi a farmi dirigere al posto del genero il suo stabilimento di Capua. Rifiutai, non mi sentivo pronto ad allontanarmi da Ischia per cinque giorni a settimana a soli diciannove anni. Lui apprezzò la mia assertività e mi disse: “Non fa niente. Però… perché non aprite un’agenzia di pubblicità? Io tra poco vinco il campionato con l’Ischia e andiamo in C1. Vi darò subito l’appalto dei cartelloni nello stadio e poi Voi potrete offrire chissà quanti altri prodotti e servizi. Siete bravo, a Ischia non c’è niente del genere, potrete fare ottime cose.” Era aprile del 1987. Poche settimane dopo l’Ischia Isolaverde di Roberto Fiore approdava in C1 e in maggio, nella sala cinema dell’allora Jolly Hotel, presente tra gli altri il compianto On. Enzo Mazzella, nasceva Deltastudio, prima agenzia pubblicitaria a servizio completo dell’isola d’Ischia e indiscusso modello ispiratore di tante altre realtà locali del settore. Sarò grato per la vita a Roberto Fiore di aver creduto così tanto in me, pur essendo tutt’altro che tenuto a farlo, così come del rinnovato affetto dimostratomi nell’incontrarlo dopo così tanto tempo. Per chi crede a certi valori, non c’è danaro sufficiente per comprare gioie e soddisfazioni del genere. Arrivederci a presto, Dottò!

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